mercoledì 14 settembre 2016

TUTTO BENE ECCETTO L'ANSIA


Qualcosa si muove in modo sotterraneo.
Mi sfugge.
Mi inquieta.
Si materializza in ansia.

Certi giorni vado strettissima, certi giorni soltanto stretta, nella dimensione quotidiana fatta di lavoro adrenalinico e vita privata e rapporti sociali privi di stimoli significativi.

Gli amici stranieri scrivono sempre qualcosa di interessante su fb, cercano compagnia per andare a festival musicali, o per campeggiare nella natura.
Gli amici italiani sono un misto di autocommiserazione e giudizi universali e processi alle intenzioni al mondo intero.

E dunque lo studio, il lavoro, la scrittura, suonare, cantare, dipingere, i lavori di fai da te, la fotografia, gli impegni di tipo sociale e politico, i viaggi, e qualche avventura di poco conto, non mi sembrano niente di che.

Il fatto di fare già "così tante cose", secondo qualcuno, non coglie il mio punto di vista, che è quello di non fare mai abbastanza.

Mi manca sempre qualcosa, e vorrei tanto essere scontata e scrivere che si tratta dell'amore, ma so per certo che la mancanza che avverto non è legata solo a questa circostanza.


2 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

La sensazione che provo quando ho la giornata libera.
Anche quando faccio in modo di non aver un istante libero, mi sembra di nona ver fatto quanto potevo, di aver sprecato del tempo in qualche modo.
Chissà, fose gli animi ansiosi sentono solo più vicina la fine del mondo e si affrettano per fare quanto più possibile, nel poco tempo che resta.

.come.fossi.acqua. ha detto...


Ho un'enorme considerazione del tempo.
Mi dispiace sprecarlo.
Mi tormenta non riuscire a dare adeguato spazio a quella che sono.