giovedì 22 dicembre 2016

UNA STAZIONE, UN TRENO, UN'ALTRA STAZIONE, UN AEREO



Le contingenze sono fatte della stessa sostanza delle stazioni dei treni, hanno il suono dei passi svelti, la forma delle valigie.

Le mani nelle mani, nei giorni ficcati dentro le ore e fino all'ultimo minuto.

Io non lo so che cosa accadrà.

Non sono padrona del tempo e dello spazio in modo assoluto, ma solo in un senso vagamente relativo e pure discutibile.

Io non posseggo niente, figuriamoci se posseggo qualcuno.

Certo, eravamo belli, abbracciati tra i cappotti ingombranti, alla stazione, davanti la carrozza in partenza.

Eravamo belli, e chissà se lo saremo più.

2 commenti:

Bulut ha detto...

Mi lascia un po' di amaro questo post... ma forse non ho capito.

Un augurio delle cose più belle! :D

.come.fossi.acqua. ha detto...



Bulut...
in niente c'è certezza.
un abbraccio!