lunedì 6 febbraio 2017

SULLE SCALINATE DELLA CHIESA



E' una Chiesa sulla quale aleggia un mistero.
Nella quale è celato un segreto.

E' lì che ho appuntamento.

Ci sarà una messa.
Ci andrò.
Mi guarderò attorno.
Aspetterò il calore di una voce.
E se così non sarà, tornerò alla messa successiva, e a quella dopo.

Finchè il mio tempo lì non scadrà, ed io sarò obbligata ad andare, e a mettermi in saccoccia la delusione.

Se nessuno si presenterà a questo appuntamento che non ho potuto concordare se non nella mia mente, con precisione millimetrica, anticipando quello da altri e per me fissato, io avrò fallito, ma ci avrò provato.

La distanza - qualunque tipo di distanza - non mi scoraggia.
Porterò la tenacia all'estremità di questo spazio, nel punto più distante, e aspetterò un segno.
Mi domando se saprò coglierlo.


E' questo uno dei punti cardinali che ho fissato e che voglio mi indichi la via.

Seguendo un percorso in avanti, ma a ritroso, ed introspettivo.

Non sono più acqua.
Non potrò esserlo mai più.

Incrocio le dita, virtualmente, perchè non riesco ad imparare a tenere le mani giunte in una preghiera credibile.
Non trovo rifugio nella superstizione come nella fede.
Ma incrocio queste fottute dita, nella mia testa, pregando che tutto vada come deve andare.