lunedì 6 marzo 2017

DI LEGNO, PLASTICA E MATERIALI EGUALMENTE PERFORMANTI



In sede di aggiornamenti tra amiche, mi dice, riguardo sua la nuova frequentazione tanto carina che è successa una cosa che l'ha un po' turbata.

Mentre erano in intimità, il tipo ha cacciato fuori dall'armadio un aggeggio di legno attaccato a una cintura con dei ganci, e le ha chiesto di indossarlo.
Lei, che non giudica nessuno, ma è una tradizionalista, è rimasta perplessa.
Lui ci ha tenuto a precisare che il formato, ultra performante, era anche per gente navigata.
Extra qualcosa.
In termini di formato.

Lei si è tirata indietro, con molto garbo.



Un 'altra amica mi ha raccontato di avere conosciuto un tipo apparentemente interessante, che è letteralmente sparito, subito dopo averla conosciuta, salvo poi ricontattarla all'improvviso, chiedendole come avesse passato il fine settimana.

Lei ha risposto di essere stata impegnata in attività culturali.
Ha fatto un salto presso un'area espositiva multimediale, e poi è andata ad una mostra molto interessante con un'amica.

"Si, certo, un fine settimana culturale... (emoticon sghignazzante)"

E a lei sono cascate le braccia, perchè tolta l'allusione, il tipo non è riuscito a reggere uno straccio di conversazione.



L'amico di un'amica, di quelli che lamentano sempre che il mondo è un troiaio e non trova una donna come si deve, le ha confidato di avere conosciuto una, di essere andato da lei e che lei gli ha proposto di fare una cosa in diretta sulla web cam.
E lui, ragazzo serio, in cerca dell'amore della sua vita, estremamente critico nei confronti del genere femminile, si è prestato alla cosa, però solo con il corpo, nascondendo il viso, che sennò poi lo riconoscevano.



Esco, per bere una cosa con degli amici, in un locale del posto, di quelli nuovi e tirati a lucido, infiocchettati in mura bianco latte e lampadari di cristallo.
Ragazzi e ragazze giovanissimi, bellissimi, stesse acconciature, stessi vestiti, stesso rossetto rosso fuoco.
Tutti indistinguibili l'uno dall'altro.
Il barista, un ragazzo nè bello nè brutto, e alquanto insignificante, approssima smorfiette
ad ogni cocktail, ciucciando cannucce nere usa e getta, dopo avere girato l'alcol colorato nel bicchiere.
Una ragazza di circa ventanni passa strusciandosi vicino al bancone, sbranandolo letteralmente con gli occhi.
Non so spiegare il misto di pena e tenerezza che ho provato.
Chi sono io per giudicare queste dinamiche?
In fondo, non ne ho mai fatto parte.
Non le capisco granchè.

Ho incontrato uno che conosco, una decina d'anni più di me, fuori posto più di quanto non lo fossi già io, nel locale nuovo di zecca frequentato da bimbi in tiro, fradicio d'alcol.
Gli ho sorriso, l'ho salutato, scambiandoci una parola.
Un bell'uomo, se non fosse per il consumo abnorme e costante di alcol, e le rughe profonde che gli segnano - identificando ormai un invecchiamento precoce - gli occhi e le guance.
Ho provato abbastanza pena per lui.
E dopo lo scambio di chiacchiere di circostanza sono tornata dai miei amici.
E dopo poco sono andata via.
Mi annoio.
Non mi forzo a rimanere.
Mi piace la mia compagnia, evito di toglierle tempo quando non ne vale la pena.











4 commenti:

Kanachan ha detto...

Io mi sforzo, ma l'aggeggio con i cosi di legno proprio non riesco a immaginarlo... Anima pura!
E comunque, quello che si trova in giro, è davvero pessimo.... Morirò sola e con la faccia mangiata dai gatti...

.come.fossi.acqua. ha detto...



Kan, ma tu pensa quella poverina della mia amica!!!
Che mentre me lo raccontava, io pensavo che la pretesa fosse che lei "ricevesse" l'aggeggio di legno.
E non il contrario!!! :)))))))

Ma poi, di legno!!!

sara-sky ha detto...

....non ho parole...eppure di gente strana ne ho incontrata!

.come.fossi.acqua. ha detto...



sara, pure io, ma questa manca pure a me!
per fortuna!!!