mercoledì 19 aprile 2017

LE MIE FORBICI NELLE TUE MANI


"Tagliami i capelli", ho detto mettendogli le forbici in mano.
Mi sono seduta sullo sgabello in bagno e ho assistito al taglio senza lacrimevoli nostalgie per il pugno di capelli che reggeva tra le mani.
"Non voglio buttarli via", mi ha detto con i miei capelli stretti amorevolmente tra le mani, guardando con compassione il biondo che fu, di stagioni ormai trapassate.
"Buttali via, non voglio certamente conservarli", ho intimato.

E dunque, ho lo stesso taglio che avevo a 11 anni, adesso.
I capelli tagliati non mi mancano.
Mi sento alleggerita.
Mi annoiava, ormai, guardarli nello specchio.
Nelle foto.
Raccoglierli.
Spostarli.
Tenerli sulle spalle.

Stamattina sono stata dal parrucchiere per dare una sistemata al taglio artigianale, e li ha scorciati ancora un po'.

Ricresceranno.
Ed io, nel frattempo, sembro la bambina che ero, solo più adulta.


4 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Dovremmo sempre restare bambini nel profondo, guidati dalle esperienze dell'adulto in cui alberghiamo

.come.fossi.acqua. ha detto...


Oppure divremmo rassegnarci a crescere.
Perché è anacronistico pretendere di restaee bambini, solo bambini, a vita.
Innaturale, pure.
Il fraintendimento del mito del fanciullino, a me pare evidente più che mai, in questi tempi che corrono.

AdrianaMeis ha detto...

Complimenti per il coraggio! Io non riesco neanche a spuntarli!

.come.fossi.acqua. ha detto...


Michi, li ho fatti crescere, negli ultimi anni.
Con convinzione.

E poi mi sono annoiata di vedermi sempre uguale bello specchio.

Tutto qui.

Ad oggi, ancora non riesco a pentirmi del taglio.