martedì 20 giugno 2017

Arrugas



Sono stata a trovare mia nonna, oggi.
I suoi figli hanno deciso concordemente di trasferirla in una struttura per anziani.
Si canta insieme, si fa palestra insieme, si mangia insieme e bla bla bla.
Una struttura super moderna, super fantastica, dove si mangia bene e gli infermieri, o quel che sono, sono tutte brave persone e trallallà.
Qualcuno è in condizioni disperate, qualcuno ci è andato di sua iniziativa, qualcuno è inaspettatamente giovane d'età e nel pieno delle facoltà.

Mi è sembrato di essere entrata nel film "Arrugas", d'improvviso, e ho provato una profonda tristezza.

Mia nonna ha rinunciato a vivere.
Fosse per lei, si lascerebbe morire seduta stante.
Non ha voglia di vivere.
Non le importa più di nulla.
Eppure, per l'età che ha, potrebbe ancora fare moltissimo.
Eppure, anche quando era più giovane non ci ha mai tenuto a fare moltissimo.
Anche fare qualcosa di più le è sempre pesato.

Ed io sarò un'ingrata e una stronza, sarò una che non capisce nulla e che non riesce a mettersi nei panni degli altri fino in fondo, ma non oso immaginarmi, da anziana, seduta su una sedia a rotelle a lamentarmi, abbandonandomi all'indolenza e alla noia di vivere.
Aspettando che il Signore mi prenda.
Non riesco a immaginarmi a cercare giustificazioni per lasciarmi morire.
Perchè la sola idea mi fa morire.