giovedì 20 luglio 2017

FERITE DI GUERRA


Qualcuno ha deciso di comprare le ostriche e portarle a casa dei miei.
Mia madre non riusciva ad aprirle, mi ha dato il coltellaccio, mi ha indicato il punto in cui dovevo fare leva per aprire, e se ne è lavata le mani.
Io, che sono ghiotta di ostriche (come di parecchia altra roba, cruda, cotta, esotica o nostrana), naturalmente mi sono fatta male.



Mi sono ferita una parte dell'indice, superficialmente.
Ne ho aperte due, però, e mangiate con estremo gusto.
Poi mi sono infilata la punta del coltello nel pollice, per fortuna senza danni permanenti.
Certo, è uscito parecchio sangue, e mi stava venendo un mancamento per l'orrore, e mi sono dovuta stendere un attimo sul divano, ponendo una tregua nella guerra per l'apertura delle ostriche.

Se vuoi l'ostrica, che è tanto buona, te la devi guadagnare, a costo di farti male.

La metafora della vita, in fin dei conti.

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