venerdì 7 luglio 2017

LE PAROLE CATTIVE



Quelle che una volta estorte e una volta dette ti trafiggono come una lama.
Quelle che tutti dovremmo tenere per noi stessi, ma scappano di bocca e arrivano a destinazione e a detonazione in un attimo.

Di parole cattive sono piena.
Il peggio di me sta uscendo fuori.
Stimolato a dovere.

Non mi sono mai sentita così tesa.
Mai così nervosa.
Mai così con il mondo addosso.

Cerco di ritrovare il sorriso, ma non riesco a forzarlo nemmeno guardandomi allo specchio al mattino.
Quasi nemmeno mi guardo più.

Domattina ho un treno e una giornata di allegria al femminile che mi aspettano.
Devo indossare un gran bel vestito, un ottimo sorriso, essere di compagnia e gioiosa.
Data la compagnia, non dovrebbe essere particolarmente difficile.
Non voglio, in ogni caso, che i miei malumori cagionino fastidio ad altri.
Mi sembra che l'ombra mi si sia cucita addosso, e che assorba ogni luce.
Rifletto negatività.
E non è da me.

Ho galleggiato per un po' in acqua, ieri.
Non riuscivo a distinguere i colori e il profilo della natura circostante, non ho sentito il sale sulle labbra.
Sono uscita bagnata dall'acqua, correndo verso il telo steso sulla sabbia.
Ho sentito il sole bruciare sulla pelle, il vento rinfrescarla, la sabbia nella bocca, tra i capelli, e sotto i piedi.
Ho provato fastidio.
Insofferenza.
Come non mi capita mai, al mare.

Sono esausta.
Desidero il silenzio e la solitudine.
E invece sono immersa nella follia collettiva fino al collo.







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