L'affanno mi tiene un po' in piedi.
Si alterna alla stanchezza che contrasto con la caffeina di bevande varie ed eventuali.
Che poi, quel che temo maggiormente, é
d'annoiarmi.
Che non mi piaccia più ciò che faccio, di rimanere intrappolata in una dimensione stretta e alienante.
A osservare il mondo dal forellino inciso su un pezzo di carta scarabocchiata.
Indagare la natura umana, mentre si é occupati apparentemente a far altro.
Indagare se stessi, mentre si indugia sul prossimo, che ha le medesime esigenze, e percorsi più o meno egualmente travagliati.
Sento forte la responsabilità di ciò che faccio.
1 commento:
Giorni fa parlavi di infinite “possibilità”, oggi di “responsabilità”: due lati della stessa medaglia. Fermo restando che scegliere comporta valutare ed accettare i pro e i contro, penso sia importante cercare una strada che consente di riprendere il normale respiro e di esprimere la propria personalità, il proprio modo di essere.
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