giovedì 20 settembre 2018

IL SENSO DELLA STORIA E DEL SOPRUSO


Oggi è uno di quei giorni in cui rientro da lavoro piena di emozioni.
E a scriverne mi tradirei, e tradirei la responsabilità cui sono devota. 

Eppure questo strascico di emozione vorrei rammentarlo appuntandolo qui, che io sola sappia, che io sola possa attingere a questo piccolo frammento di memoria, quale testimone indiretta della storia e del sopruso.

Di case che sono esistite, e che, andate distrutte, sono risorte sulle proprie macerie. 
Di mobilio vandalizzato e della pelle del divano martoriata dai coltelli. 
Di terribili soprusi perpetrati ad armi impari. 
Della rabbia che sopraffà il dolore e ciononostante non riesce a tramutarsi in sciocca vendetta. 
Delle armi impari, così impari che fa rabbia, e una rabbia che non riesce comunque a tramutarsi in desiderio di vendetta, reclamando invece giustizia. 

Ho un groviglio di sentimenti che emerge dalla memoria della giornata, e mi sento grata di avere avuto l'occasione di attingere a piene mani dalla storia, invece di leggerla su carta stampata. 

Sono una persona privilegiata. 






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