domenica 15 marzo 2020

LE SETTIMANE CHE SIAMO STATI TUTTI A CASA


Un giorno scorrerò a ritroso tutto ciò che ho scritto, e ritroverò traccia anche di questo periodo così singolare.

Sono a casa, ed è già un traguardo duramente conquistato.

Ho vissuto settimane di ansia, dovendo andare a lavoro altrove, e temendo di rimanere bloccata lontano da casa.

Rimarrò in isolamento con i miei adorati pelosi, continuerò a studiare.

Lo studio, in questo periodo, ha subito innegabili contraccolpi.

Comunque, nulla che non possa recuperarsi con un po' di buona volontà.


È magnifico tempo per me stessa, questo, ed intendo impiegarlo bene.

Non ho necessità e non sento nemmeno l'esigenza di muovermi al di fuori del perimetro costrittivo che ragioni di ordine superiore impongono, ma ho delle perplessità sull'ampiezza di taluni divieti.

Vorrei dire di avere perplessità maggiori nei confronti delle persone che buttano giù deliri e allucinazioni sui social, ma è quasi un timore, ormai.

Sono le 10.00 di una domenica mattina infinita.

E mi preparo la seconda colazione della mattinata, a letto, con un bel sole che splende fuori dalla finestra.






2 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

Io sono d'accordo con i provvedimenti attuali.

La curva epidemica, la dinamica delle epidemie etc sono cose molto studiate su cui nulla, praticamente, è dubbio.

Avendo a che fare con numeri grandi (popolazione, etc) è innegabile che le leggi della probabilità e della fisica (che alla fine sono le leggi della natura) facciano il proprio corso.

Io mi stupisco invece che non abbiano dichiarato prima lo stato di emergenza (visto che gli esperti queste cose le DEVONO sapere, le so persino io che faccio i modelli matematici di certe cose...)

Rispetta le norme igieniche e stai lontana dalla folla. Se tutti lo fanno, è statisticamente difficile che si arrivi a saturare le strutture mediche.

Un abbraccio,

.come.fossi.acqua. ha detto...



bulut,
sono anche io d'accordo con il contenimento, ma mi interrogo sul bilanciamento e sulla compressione di taluni diritti.
Nel contempo sono cosciente del fatto che non c'è misura che argini le psicosi della gente.