tag:blogger.com,1999:blog-36182896386058601472024-03-18T04:01:44.747+01:00Parole d'aria, di carta, e d'acqua.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.comBlogger2064125tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-203147735892360552024-03-16T19:04:00.001+01:002024-03-16T19:04:28.412+01:00UNA NOTIZIA BUONA E UNA CHE NO<p> </p><p>Partiamo da quella che no.</p><p>Molto attesa e sperata, ma non é andata.</p><p>Me ne son già fatta una ragione, so che é giusto così, ma ho un po' di ovvio dispiacere.</p><p>L'altra, invece, estremamente inaspettata, é una buona notizia.</p><p>Ho ricevuto congratulazioni sparse e sincere da parte di chi ha voluto farmele.</p><p>Qualcuno, invece, ha deciso di non congratularsi, per sentimenti indecifrabili o forse meglio riconducibili, in modo sparso, nell'ambito delle frustrazioni personali e dell'invidia.</p><p>Mi son fatta una ragione già da molto anche di questo, e sopravvivo alla grande.</p><p><br /></p><p>Sono in viaggio, nonostante abbia poche ore di sonno, scarse energie e umore ballerino.</p><p>Ho messo un vestito morbido e degli stivali alti; sopra una giacca color oliva, fresca come la primavera alle porte.</p><p>Un piccolo brindisi mi aspetta, stasera in un posticino intimo e raccolto, lontano dal mondo quanto basta.</p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-24959678574718857732024-03-11T20:01:00.000+01:002024-03-11T20:01:52.256+01:00DI TE NON MI INTERESSA PIÙ <p> </p><p>Potrebbe essere il titolo di un pezzo di musica leggera italiana degli anni '60-'70.</p><p>É la sintesi di un rapporto esaurito.</p><p>"Sai, ho smesso di fumare... Mi sto abituando di nuovo ai sapori e agli odori!", mi dice, mentre sono assorta tra le mie carte.</p><p>"Mi fa piacere per te", replico con il sorriso sghembo e sincero, reclinando nuovamente verso il basso la testa, appena sollevata per dare un cenno di attenzione.</p><p>Quel "mi fa piacere" ha più il sapore di un inespresso "mi é ormai indifferente ciò che ne é di te".</p><p>La mia amicizia non è più un privilegio su cui fare affidamento, le mie premure non sono più scontate.</p><p>Non rispondo ad aspettative altrui, soprattutto se manca reciprocità.</p><p>Peggio, se mi sono state sparate contro parole come proiettili, e alle spalle fucilate.</p><p>Non essendo un cartonato privo di spessore, i colpi - per fortuna solo metaforicamente esplosi - non mi hanno trapassato.</p><p>Non per questo mi sono scivolati addosso.</p><p>Li ho raccolti e ne ho fatto una collana.</p><p>Una collana di proiettili, lucenti come perle grigie.</p><p>Le indosso affinché possa specchiarcisi dentro, nella rilucente consapevolezza di aver sprecato un legame sincero e un affetto incondizionato.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-31529391073745881472024-03-10T14:42:00.000+01:002024-03-10T14:42:46.640+01:00RAGIONAMENTI CHE NON APPREZZO <p> </p><p>La distanza la misuro anche da qui.</p><p>Dall'origine di certi ragionamenti che non mi appartengono e dai quali mi sento disturbata.</p><p>Viva la tolleranza, la democrazia, i diritti di tutti di esprimersi; viva, in primis, il mio sacrosanto diritto di pensare come credo e provare ciò che sento, senza sentirmi obbligata ad esternarlo a tutti i costi.</p><p>Dicevo, non importa quale sia il motivo della distanza; può essere davvero il più vario.</p><p>La distanza è lì, tangibile e consistente.</p><p>Pesante.</p><p>E questa pesantezza, di domenica mattina, per antipasto, colazione, come amaro al termine dei pasti, o a completo digiuno, me la sarei risparmiata.</p><p>É un mio problema che mi sposti l'umore, ma un mio dovere lavorare su me stessa affinché non accada.</p><p>La distanza può essere una reazione, una misura correttiva.</p><p>Un metodo di risoluzione di uno scontro che non ho voglia di affrontare, perché ridicolo e futile.</p><p>La distanza è ciò che provo, mentre cerco di concentrarmi su ciò che é davvero importante e vitale, in questo momento.</p><p>La mia salute.</p><p>I miei obiettivi personali.</p><p>La mia sopravvivenza.</p><p>Non ho davvero spazio per consentire ad altri di trascinarmi nei loro mulinelli esistenziali, in cui ruotano in tondo avvitandosi su se stessi.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-45675044278714857272024-03-05T20:46:00.003+01:002024-03-05T20:46:56.282+01:00ASPETTATIVE; ASPETTARE, ASPETTARSI<p> </p><p>La gestione delle aspettative, una volta che si é fuori dai luoghi comuni, smette di essere una passeggiata in un campo minato.</p><p>Ce ne sono, ciononostante.</p><p>Si affacciano nel mondo delle idee, e le influenzano loro malgrado.</p><p>Pur coscienti di quanto non siamo padroni di questo tempo e questo spazio, perimetrato dagli incerti confini della vita di ciascuno.</p><p>Una staffetta colorata nel percorso dell'evoluzione della specie, se ha davvero un senso, dal punto di vista esistenziale.</p><p><br /></p><p>Una mia amica mi scrive che, quando comunichiamo, si nota sempre che lei è a quadretti e io sono a righe.</p><p>Ma a volte, forse, sono anche note musicali, o guazzabugli di colori che contrastano magistralmente tra loro, come le tele di Kandinsky.</p><p>O di Miró.</p><p><br /></p><p>É arrivata una richiesta esplicita di aspettare un attimo, di non essere così impaziente.</p><p>Non riesco ad attenderla se non con qualche reticenza.</p><p>Resistenza é la parola più appropriata.</p><p>Contesto il fatto di voler tutto e subito in chi palesa vizi infantili irrisolti, ma sconto dinamiche simili che sorreggono questa irrequietezza.</p><p><br /></p><p><br /></p><p>Domattina ho la sveglia prestissimo.</p><p>Un soffio prima dell'alba.</p><p>Prima che il rumore brulicante del mondo prenda il sopravvento.</p><p>Mi avvio, con passo svelto, verso un nuovo giorno da mettere a frutto, mentre avverto il ticchettio del primo conto alla rovescia.</p><p>Lascio libri aperti sul divano, lampade sparse, coperte e cuscini, per un ufficio un po' meno accogliente, ma vivace.</p><p>Son stanca, e ho ancora cose da fare, stasera.</p><p>In questa casa che é una tana calda e accogliente e viva, e profuma già di primavera, nonostante il gelo di questa sera.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-84967860117081932942024-03-04T15:58:00.003+01:002024-03-04T15:58:36.228+01:00PIOGGIA, PRIMAVERA, LAVORO E LIBRI <p> </p><p>La fotografia attuale di questo momento, racchiusa in un insieme di parole chiave.</p><p>Un profilarsi all'orizzonte di accadimenti ciclici, pezzi di puzzle che si compongono e scompongono nel tempo, per ricomporsi in modi differenti.</p><p>Anche certi pezzi sono nuovi.</p><p>Emergono colori vivi, mentre altri sbiadiscono.</p><p>E nuovi contrasti.</p><p>Ho perso pezzi, ne ho trovati altri, per fortuna (o per tenacia).</p><p><br /></p><p><br /></p><p>Chiuso il lavoro un attimo fa, riapro i libri.</p><p>Prendo le matite temperate, gli evidenziatori colorati, e disegno arcobaleni sul monocrome delle pagine sottolineate.</p><p>Lo studio resta un caleidoscopio di infinite possibilità, pensate o da pensarsi.</p><p>Consente sempre di correggere il tiro e indirizzarsi altrove, rimanendo in costante movimento.</p><p>La mia via di fuga, da strade già scritte e percorse.</p><p>Chissà dove finirà - e dove mi porterà - anche questa sessione di studio feroce.</p><p>Spero solo, ancora una volta, un passo più in là.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-64244735197942343702024-02-26T21:16:00.001+01:002024-02-26T21:16:34.048+01:00QUANDO POI VA BENE<p> </p><p>É arrivata una buona notizia, certificata documentalmente e incontestabilmente, che mi rasserena dopo giorni che hanno registrato turbolenza interiore.</p><p>"Non ha dolore? Le persone nelle sue condizioni, in genere, lamentano un dolore atroce", mi dice, riferendosi a una infiammazione da poco che mi sta insidiando da un mesetto.</p><p>A parte un fastidio tollerabile, direi che sto bene.</p><p>Eppure sono sempre stata meglio, e l'idea di non poter fare pieno affidamento sulle mie forze mi abbatte molto.</p><p><br /></p><p>Mi sono riportata a casa, con un carico di stanchezza incredibile, ma non ho avuto il tempo di riposare, che ero di nuovo in auto, diretta dal dentista.</p><p>Ho rifiutato l'anestesia, perché all'idea dello smaltimento, anche se blando, mi sentivo fisicamente sconfitta e incapace di tollerare psicologicamente quell'agonia.</p><p>"Quanto può essere doloroso? Possiamo procedere senza?"</p><p>Sarà stata la stanchezza.</p><p>Sarà stata la distrazione cagionata dall'infiammazione altrove.</p><p>Eppure, io non ho sentito nemmeno un leggero fastidio.</p><p>La soglia del dolore é alta, ma forse ho alzato un po' l'asticella negli ultimi anni.</p><p><br /></p><p>Stasera, per festeggiare la buona nuova, sto preparando un pescetto al forno su un letto morbido di patate.</p><p>Con un sorso di vino.</p><p>Che lo so che non dovrei, ma volevo brindare a me stessa e al fatto che, per quanto duro il colpo, non arretro.</p><p>Affino tecniche di rilassamento e disintossicanti.</p><p>Per la mente e per il corpo.</p><p>Festeggio, con la chitarra, un calice di bianco, la fiamma di una candela, e il forno acceso.</p><p>Mi interrogo su quanto possano reggere dimensioni di vita contestuali, che si intersecano, sebbene chiuse in compartimenti stagni.</p><p>Sento la solita forza trascinante, e un muro che non sembra di gomma, e rimbalza stimolo invece che sparare proiettili.</p><p>Intravvedo crepe, in questo muro.</p><p>Pronte ad essere rinsaldate, dopo che é entrata un po' di luce e musica, con la tecnica infallibile del kintsugi.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-27485432347101999902024-02-21T19:49:00.004+01:002024-02-21T19:49:53.162+01:00GELOSAMENTE MIO<p> </p><p>C'è questo pezzetto di mondo in cui mi sento a casa, quando sono in viaggio.</p><p>Mi accoglie ogni volta.</p><p>Ed é solo mio.</p><p>Un posto che non ho voglia di condividere con nessuno.</p><p>Posso mangiare, bere, lavorare, scambiare due chiacchiere, guardare la gente che passa.</p><p>Ci posso passare dieci minuti, un'ora, una giornata.</p><p>Prendere persino il delizioso cibo da asporto per la cena, come ho fatto stasera.</p><p>Oggi ho chiuso un lavoro e posso un po' riposare.</p><p>Spero i prossimi giorni portino cose buone.</p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-76351651292920529722024-02-17T14:54:00.000+01:002024-02-17T14:54:01.443+01:00QUANTA DUREZZA<p> </p><p>Nelle oscillazioni di questo periodo, ho raggiunto impietosi livelli di spigolosità che non voglio facciano parte dei miei giorni.</p><p>Fa male, ancora, avere a che fare con un altro essere umano, distinguere ciò che é sano da ciò che non lo é, la verità dalla manipolazione, e il bene e il male, secondo i parametri cesellati nell'arco di una vita, di cui constato l'attualità soltanto in questo momento sfuggente che attraverso.</p><p>Fanno male questo timore e questa cautela esasperante, il respiro che mi manca, la tachicardia che sale, l'istinto di sfuggire e defilarmi, in silenzio.</p><p>"Non ce la faccio", mi dico.</p><p>E son cose che non mi sono mai detta.</p><p>Territori inesplorati che non fanno parte della mia cartina geografica.</p><p>E tutto questo non é necessario.</p><p>E non é reale.</p><p>Debbo contestualizzare.</p><p>Non sono più in apnea, con mani ostili che mi spingono la testa sottacqua, e il corpo e l'anima che, in opposizione sviluppano le branchie.</p><p>"Bisogna essere positivi sempre" mi dice la stupenda L, mentre, in pausa pranzo, mi invita a dare una forchettata ai suoi spaghetti dal profumo delizioso.</p><p>"... E anche un po' incoscienti. Nella vita, io lo sono stata", e lo struggente riferimento al marito e ai figli, a agli affetti luminosi e accoglienti in cui trova conforto e rifugio, mi commuove.</p><p>E la guardo, mentre mi parla con la solita voce calma e rilassante, il sorriso gioioso, la mente libera dagli affanni.</p><p>E vorrei guadagnare un briciolo di quella serenità appagante che non ho.</p><p>Mettere a tacere l'irrequietezza, chiudere il libro dell'inquietudine e aprirne uno di poesie d'amore in riva al mare.</p><p>Dir ciao a Pessoa, e accogliere le struggenti note di Neruda, per semplificare questo groviglio di sentimenti e farne brezza di mare.</p><p>E cedere, senza opposizione e senza lotta, al destino che raccoglie il mio viso tra le sue mani per baciarlo.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-45813733646250862142024-02-14T20:14:00.001+01:002024-02-14T20:14:22.233+01:00SASHIMI E BACCALÀ <p> </p><p>Pensavo di chiamarla.</p><p>Ha pensato di chiamarmi.</p><p>Per vederci dopo il lavoro.</p><p>Ho alzato gli occhi sull'orologio che segnava le 17.49, troppo tardi per tutto, salvo mettere a conto di fare ancora più tardi.</p><p>E, alla fine, perché no?</p><p>É la seconda volta che capita questa cosa.</p><p><br /></p><p>La telepatia non mi sorprende più da molto.</p><p>Sarà anche un periodo in cui sono particolarmente recettiva.</p><p><br /></p><p>Ci siamo incontrate in centro, incrociando percorsi distinti e paralleli, come turiste perse tra le strade più belle del mondo, e siamo salite sul rooftop per un aperitivo che si é fatto cena.</p><p>Quanto sono incredibili queste connessioni?</p><p>Questa cosa di incrociarsi nella vita, e stabilire un contatto profondo, conoscendo il necessario.</p><p>Questa libertà.</p><p>Questo respiro che prendiamo mentre ci tuffiamo nelle cose.</p><p>E le bracciate che diamo per non andare a fondo.</p><p>Ognuna nella sua piccola vasca di squali e pescetti azzurri.</p><p><br /></p><p>L'onda dorata che porto al dito mi ricorda che appartengo al mare.</p><p>E lì rientro, sana e salva, anche questa sera.</p><p>Con il cuore leggero.</p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-88315822595492649642024-02-11T15:43:00.001+01:002024-02-11T15:43:14.661+01:00 LA GENTE CHE PASSA<p> </p><p>C'è un certo flusso di pensieri che si origina da ciò su cui si posano gli occhi.</p><p>Forme geometriche, grattacieli, vegetazione spontanea che ondeggia al vento.</p><p>La gente che passa.</p><p>Mi piace molto osservare tutto ciò che mi trovo davanti.</p><p>Esploro, con gli occhi.</p><p>Studio e rubo, con gli occhi.</p><p>Amo, con gli occhi.</p><p><br /></p><p>Cammino, ormai a fine giornata, con passo e sguardo stanchi.</p><p>Le palpebre chiuse per metà riducono l'ampiezza del campo visivo pieno di persone e mezzi di trasporto vari in movimento.</p><p>C'è una brezza leggera e calda che mi sposta qualche ciocca di capelli sul volto tirato dalle tensioni.</p><p>Sono stati giorni faticosi, e non smetto di osservare la gente, che si affretta come me in stazione per rientrare a casa.</p><p>Non smetto di studiare la gente.</p><p>Il modo in cui si muove, principalmente, come parla, cosa legge, cosa ascolta.</p><p>Come comunica la propria singolare esistenza al resto del mondo, mentre é immersa nella solitudine del proprio viaggio.</p><p>Mentre ci sfioriamo, di passaggio, sconosciuti.</p><p><br /></p><p>Ho i nervi tesi, come corde di violino.</p><p>E per fortuna suono la chitarra, le cui corde, invece di esser tese e rischiare di rompersi, sono a malapena accordate su questa voce stonata che canto, a modo mio, nel silenzio di queste pareti </p><p>Accantono pensieri in compartimenti stagni che sigillo a chiave.</p><p>Chiudo il telefono, e affondo la testa negli studi, e nei prossimi passi che mi portano già lontana da qui.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-45527982190559882462024-02-03T13:29:00.000+01:002024-02-03T13:29:49.211+01:00LE IMMANCABILI IRREQUIETEZZE<p> </p><p>Mi sento compressa, come non capitava da un po'.</p><p>Di malumore.</p><p>Ho assorbito in parte il disagio d'altri, per empatia.</p><p>Le cattive abitudini, la vita divisa in compartimenti stagni non comunicanti tra loro, come se non fossimo un tutto interorganico, dentro e fuori da questo corpo materiale.</p><p>Fino a che punto é sostenibile la profondità?</p><p>Finché non si fa abisso, mi rispondo.</p><p>Ma ci sono abissi in cui si sprofonda, pur in assenza di profondità.</p><p>E mi sembra quest'ultimo il caso.</p><p>E voglio tirarmi fuori.</p><p><br /></p><p>Ho fatto passi solitari che mi hanno portato in avanti.</p><p>Salti che sembravano il principio di un volo.</p><p>Il passo altrui mi arretra.</p><p>Sempre.</p><p><br /></p><p>Devo imporre la scelta razionale all'istintiva empatia, e ancora mi capita di spostare pesi in questo bilanciamento necessario.</p><p><br /></p><p>Mi lascio scaldare dai raggi di un sole brillante, mentre i rumori della lavatrice nell'altra stanza e della strada in lontananza che mi raggiungono, disturbano il flusso dei pensieri.</p><p>Mi domando quale scelta sia giusto prendere per me.</p><p>Ci sono parole e ragionamenti che mi indispongono, e mi ci oppongo.</p><p>Mi ritiro nel silenzio e mi assento, senza sfiorare l'esistenza d'altri.</p><p>Senza essere raggiunta.</p><p>Desidero abbandonare il campo e concentrarmi su cose più proficue.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-33630725008369363322024-01-22T18:45:00.000+01:002024-01-22T18:45:12.125+01:00CONTRO OGNI PRONOSTICO<p> </p><p>Certi programmi, con i migliori presupposti, ad oggi, sono sempre saltati.</p><p>Certi altri continuano a realizzarsi, in assenza assoluta di condizioni ottimali.</p><p>E si realizzano che son belli che non ci si crede.</p><p>Poco importa che sfuggano al mio controllo.</p><p>Di controllare non mi é mai importato niente; m'importa di vivere.</p><p>E la cautela che sto imponendo all'istinto, regola il passo, forse, ma non lo soffoca.</p><p>É un ciclo maieutico privo di aborti, quello attuale.</p><p><br /></p><p>La fiammella della candela sul camino evoca quella lenta e avvolgente che lambisce la legna al suo interno.</p><p>É ferma, nella stanza immobile, dove cala già il silenzio della sera in cui é immerso questo luogo.</p><p>Non la raggiunge il mio respiro né un alito di vento; punta dritta verso l'altro, componendo disegni geometrici sottili sulla parete bianca.</p><p>É come se la sera questo mondo circostante divenisse estemporaneo, quasi sollevato dalla realtà e dai confini fisici.</p><p>Come un'isola posata sul mare.</p><p>Ed io ho trovato il mio piccolo pensiero insignificante, su cui spostare l'attenzione per i miei esercizi, e sgomberare la mente dai pesi superflui.</p><p><br /></p><p>Ho abbozzato un pezzo alla chitarra e continuo a suonarlo nella mente.</p><p>Ho raccolto i capelli, come son sempre piaciuti a papà, e piacciono - pare! - anche ad altri.</p><p>E piacciono - soprattutto - anche a me.</p><p>Sorrido con gli occhi e con la bocca, e ne faccio dono a chi mi rivolge premure amorevoli.</p><p>Sono salva, adesso, e finché dura.</p><p>Sono salva e sopravvissuta.</p><p>E di questa consapevolezza continuerò a far tesoro, giorno dopo giorno.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-65174475127006281252023-12-30T12:01:00.004+01:002023-12-30T12:01:53.999+01:00RESTO PERCHÉ MI VA<p> </p><p>Sarei dovuta partire.</p><p>Da sola, a vedere un posto nuovo, imparare possibilmente una lingua diversa, e perdermi negli angoli meno turistici a lasciar vagare lo sguardo libero.</p><p>Ho deciso di restare e vivere ciò che il presente mi ha regalato, in questo mese di dicembre, con una ritrovata serenità, con chi é qui e ora, come me e con me.</p><p>Sono in treno, ed é quasi l'ultimo dell'anno, anche stavolta.</p><p>Sembra un po' di seguire una sequenza ritmica che evolve verso nuove armonie, fermo questo filo conduttore di fondo.</p><p>E di abbracciare tutte le melodie suonate finora.</p><p>E accoglierle.</p><p><br /></p><p>Ho fatto colazione nel mio posticino preferito; collocato nella parte alta della stazione, ha queste ampie vetrate che affacciano direttamente sui binari e su questa linea infinita dell'orizzonte del viaggio su rotaie.</p><p>Preso un caffè, non c'erano i dolcini al cioccolato che prendo di solito.</p><p>Ne ho presi altri, e il ragazzo del bar me ne ha regalato qualcuno con un sorriso buono.</p><p>Son partita stamattina senza nemmeno truccarmi, scapigliata in ogni senso, con poche ore di sonno, e deve aver pensato, guardandomi, che ne avessi bisogno.</p><p>É una libertà conquistata, quella del treno, che non smetto di apprezzare.</p><p>Mi consente di scrivere, leggere, studiare, lavorare e vivere, anche nelle interazioni sorprendenti che intraprendo con altri viaggiatori della linea.</p><p>In questo ritrovarmi resto.</p><p>E mi sembra di persistere, trascendendo i confini stretti di questa piccola esistenza umana.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-78529614561720398762023-12-28T13:45:00.002+01:002023-12-28T13:45:16.513+01:00SENZA DARSI PER SCONTATI<p> </p><p>Mi avvio verso la fine di quest'anno con nuove consapevolezze.</p><p>Non che prima fossero del tutto sconosciute, ma ad oggi sono state maggiormente digerite e metabolizzate.</p><p>Questo Natale é stato un privilegio rivedersi con diverse persone.</p><p>E cercarsi, tenendo una voce e offrendo presenza nella distanza.</p><p>Per colmare le distanze, e ritrovarsi.</p><p>C'è un desiderio vicendevole di mettersi in gioco e al passo, che accolgo con misurata gioia e incoscienza, tra le pieghe di questo cuore ancora mezzo attaccato coi cerotti.</p><p>Ci sono persone che ho scelto - non senza un certo tormento - di rivedere, altre che non ho rivisto né sentito per scelta.</p><p>E qualcuno che, forse, non rivedrò, perché la vita ha questa antagonista che d'improvviso le toglie spazio e speranza.</p><p>Siamo formiche nell'universo, e disponiamo di un tempo limitato, e questo resta ciò che tengo a mente, mentre sono più o meno indaffarata negli impegni quotidiani, e mentre vivo il presente continuando imperterrita a proiettarmi nel futuro.</p><p>Tento di tenere fermo l'impegno con me stessa, che é quello di star bene.</p><p>Di tenermi salda, qualunque cosa accada.</p><p><br /></p><p>Son fortunata ad esser qui ed ora, in questo anno "biondo" che volge al termine, con i miei affetti di sempre e quelli più recenti.</p><p>E tanto, in questo momento, mi tiene viva.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-79369892224964846282023-11-19T10:42:00.001+01:002023-11-19T10:42:07.420+01:00DUE GIORNI PRIMA DELLA LAUREA<p> </p><p>Doveva accompagnarmi con la sua auto, all'università.</p><p>La mia era dal meccanico.</p><p>Stavamo insieme da diversi anni.</p><p>La reazione della madre a tavola, qualche settimana prima, in risposta alle mie aspirazioni in termini di lavoro e carriera, fu: "é meglio che vai a fare l'insegnante, così poi resti a casa a crescere i figli".</p><p>Bigotta, retrograda e assidua frequentatrice di una chiesa del posto, non mi sono mai permessa di rispondere a questa donna - non propriamente all'altezza della mia considerazione - in modo scortese o maleducato, o con toni scomposti, a delle uscite veramente infelici cui mi ha sottoposta nel tempo.</p><p>Risposi, a questa ennesima esternazione non richiesta, che non era nelle mie corde quel tipo di lavoro, e che avrei fatto quello che desideravo.</p><p>Lui era un ragazzo mediamente brillante, di quelli usciti dal liceo con il massimo dei voti, laureato doppiamente con lode, e con una carriera lavorativa di tutto rispetto.</p><p>Un bravo ragazzo.</p><p>Di più, bravissimo.</p><p>Io ero solo una ragazza.</p><p><br /></p><p>Mi ha lasciata senza molti giri di parole due giorni prima della laurea; la mia famiglia, i miei amici ed io eravamo completamente interdetti.</p><p>I miei chiesero se gli avessi fatto qualcosa, per capire, più che altro, e per tentare di giustificare in qualche modo un gesto così pesante ed eclatante, senza però usare toni insinuanti o colpevolizzanti.</p><p>Perché io avrò anche un carattere e una personalità impegnativi, ma non c'è nulla che possa giustificare le azioni vergognose di altri nei miei confronti.</p><p>Ognuno é responsabile delle proprie azioni.</p><p>Ed io gesti del genere non li ho riservati a nessuno, neanche a chi mi ha fatto gratuitamente del male.</p><p><br /></p><p>Con il volto tirato da dolore e lacrime, e da due notti insonni e agitate, mi son lasciata portare alla discussione della tesi.</p><p>Tra le lacrime di commozione della mia famiglia, che temeva che saltasse il giorno più importante della mia vita (n.b. la laurea, non il matrimonio, per la mia famiglia, che sempre ringrazierò per non avermi mai fatto ridicole e medievali pressioni per accasarmi).</p><p>Le foto della mia laurea sono sorrisi accennati, e occhi lucidi; però gioiose, nonostante tutto, e in compagnia delle persone giuste.</p><p><br /></p><p>Certo, lui ha chiuso con me senza ammazzarmi.</p><p>Devo ritenermi fortunata, per questo?</p><p>Possiamo, in quanto donne, ritenerci fortunate e graziate - e capita ogni giorno, leggendo notizie di cronaca - perché non siamo state ammazzate al termine di una relazione con uomini inadeguati, frustrati, violenti in taluni casi, e fomentati, in altri, dalle famiglie di origine a dirigere le interazioni con le proprie compagne in una certa direzione?</p><p>Possiamo continuare a sorvolare sulla inadeguatezza di questi uomini, derubricare i comportamenti più abietti, omettendo di affrontare la bruciante questione culturale che tutti coinvolge? </p><p><br /></p><p><br /></p><p> </p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-35017702821554429702023-11-16T21:48:00.003+01:002023-11-16T21:48:55.819+01:00SCALDARSI<p> </p><p>Si é imposta una pausa necessaria da alcune attività, e da alcune persone, di recente.</p><p>Il fatto di rimettermi in movimento mi ha riportato alla mente che ero una sportiva di alto profilo, prima di fermarmi.</p><p>Lo sono ancora?</p><p>Lo sto riscoprendo negli ultimi mesi.</p><p>Non temo freddo, caldo, fatica, altezze, abissi ed apnee, sono solo un po' fuori allenamento.</p><p>Ho ripreso gli obiettivi esistenziali che il dolore, lo stress, la cattiveria e la violenza avevano seppellito e quasi cancellato.</p><p>Come avevano quasi cancellato me, in senso, purtroppo, non soltanto metaforico.</p><p>Quando sento certe notizie di cronaca, rifletto ancora sul fatto di essere stata solo fortunata; e resto grata a questa fortuna.</p><p>Mi godo un altro giro di giostra.</p><p>Mi sono rimessa in piedi, e sono in un posto migliore, adesso, nella vita; e altri, ancora migliori, sono dietro l'angolo, ed io muovo passi, costantemente, in questa direzione.</p><p>Inciampo in nuove opportunità e nuovi stimoli con cadenza quotidiana.</p><p>Di tutto e quasi tutti conserverò sempre memoria.</p><p>Conto serenamente diverse persone dimenticate e dimenticabili.</p><p><br /></p><p>Facendo un bilancio di questo lasso temporale che mi distanzia da quel buio, mi sento rifiorire.</p><p>Non posso sentirmi grata al dolore e chi l'ha provocato, ma ho fatto in modo di trarne insegnamento per il presente.</p><p>Sono tornata alle mie passioni viscerali, a ciò per cui vale la pena spendere le mie energie.</p><p>A pensieri più alti.</p><p>Ho allontanato tutto ciò che mi appesantiva e non mi stimolava, e ho fatto nuove conoscenze.</p><p>Tantissime, e valide, rispetto a quando ero confinata altrove.</p><p>La legna scoppietta nel camino, e qualcuno mi scrive per coinvolgermi e lasciarsi coinvolgere in nuove attività e possibilità.</p><p>Qualcuno mi corteggia, e anche se non sempre mi interessa approfondire, mi lusingano le attenzioni che ricevo, come donna e come persona, da uomini mediamente fascinosi e interessanti.</p><p>Niente é proprio in ordine, anzi, c'è sempre tanto fuori posto.</p><p>La mia vita resta un cantiere aperto, un po' come casa.</p><p>Qualcosa, però, si é alleggerito un po', sgravandomi.</p><p>Mi scaldo davanti all'ultima brace che risplende nel camino, mentre scrivo.</p><p>Fuori non é ancora freddo, ma il tepore della fiamma é una compagnia che mi assorbe e proietta in una dimensione più intima e profonda.</p><p>Sono a casa.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-24775052611089393792023-10-31T11:42:00.002+01:002023-10-31T11:51:55.949+01:00IL DESERTO E IL MARE. Diario di bordo di questi giorni di ferie.<p> </p><p>(L'altra sera)</p><p>Pioviggina, a tratti.</p><p>Clima monsonico.</p><p>Si respira, persistente, l'estate che é rimasta appiccicata addosso a questo autunno mancato, celebrato soltanto da qualche foglia caduta dagli alberi e da nostalgici della ciclicità delle stagioni che lo evocano sui social.</p><p>A me l'estate piace.</p><p>E questa persistenza nel tempo non mi affatica, al netto di tutte le questioni legate al cambiamento climatico e a prescindere da queste.</p><p>La città, stasera, é buia, nuda, bagnata e deserta.</p><p>Le palme ondeggiano nel vento caldo che sospinge piccole onde verso la battigia.</p><p>Cammino da sola, spettinata, nella giacchina impermeabile aperta, perché fa caldo.</p><p>La musica meravigliosa nelle orecchie.</p><p>Riempio i polmoni di aria buona e salsedine.</p><p>Respiri talmente profondi che diventano apnee nei pensieri più limpidi e liberi.</p><p>Non ho incontrato che una persona, in strada, a piedi come me, nei cinquemila passi percorsi.</p><p>Le riflessioni e le conclusioni di questa bella serata estiva fuori stagione mi sembrano un regalo prezioso, stasera.</p><p>Questo mare e queste colline, il profumo dolcissimo e peculiare di questa macchia mediterranea, dove son nata, sicuramente mi sopravviveranno, come é già accaduto con chi mi ha preceduto, nel passato prossimo e in quello più remoto.</p><p>Così come le cose sugli scaffali e nelle vetrine luminose dei negozietti vintage e di antiquariato dove sono passata nel fine settimana.</p><p>Ho fatto scelte, sinora, sempre impegnative e fuori dal coro.</p><p>La misura delle cose l'ho sempre decisa autonomamente, d'istinto.</p><p>Sto rallentando il passo?</p><p>No, mi rispondo serenamente.</p><p>Lo sto indirizzando meglio.</p><p>É la stagione di una giocosa e appassionata maturità.</p><p><br /></p><p><br /></p><p>(L'altro giorno)</p><p>Chilometri di strada percorsi a ridosso dell'alba, per raggiungere il luogo dell'appuntamento con gli altri.</p><p>C'è una nebbia fitta che ammanta la natura circostante e gli strapiombi, e il sentiero é un susseguirsi di passi silenziosi nel nulla.</p><p>Le mani si raffreddano immediatamente, e tiro fuori i guanti nuovi dalla tasca, cercandovi riparo per le dita rosse, che fanno male.</p><p>Raggiungiamo le prime altezze, e l'azzurro del cielo, con le sue nuvole bianche, comincia a squarciare la coltre di nebbia.</p><p>Il vento non dà tregua; é freddo, sferzante, spinge contro le rocce.</p><p>Mi arrampico con le mani e i piedi nei tratti più alpinistici e scoscesi, cercando di non scivolare inesorabilmente a valle.</p><p>L'istinto di sopravvivenza spazza via le ridicole angosce della quotidianità in una frazione di secondo.</p><p>E in quella frazione di secondo non mi soffermo che sul pensiero di esser viva.</p><p>Non esiste dolore né preoccupazione.</p><p>Esisto io, che mi sopravvivo e vado avanti, anche quando le condizioni ambientali mutano e si fanno più complesse; non mi fermo, non torno indietro, ma procedo, aggrappandomi e spingendo forte, con tutta la forza che ho. </p><p>Una pioggerellina leggera mi bagna il viso arrossato dal vento, e non sento altro che il mio corpo vivo in movimento, mentre scendo lungo il sentiero e osservo il paesaggio verdeggiante oltre lo strapiombo.</p><p>Lo accarezzo con gli occhi, che lascio posare su una bellezza infinita.</p><p><br /></p><p>(Stamattina)</p><p>Ho preso un caffè per colazione, e son tornata a letto con i pelosi, che da ieri si rotolano tenerissimi sulla coperta nuova, soffice quanto loro.</p><p>C'è un tempo uggioso.</p><p>Mi raggiungono dei messaggi e una voce, che ho voglia di esplorare più a fondo, e da vicino.</p><p>Faccio una maschera rinfrescante al viso, mentre organizzo i pagamenti online di fine mese.</p><p>Mentalmente stendo la lista della spesa da fare in giornata, e il fil rouge che la percorre é intriso di dolcezza e cura di me stessa e dell'ambiente in cui vivo.</p><p>Vorrei non far nulla e ho mille cose da fare.</p><p>Mi concedo un grazioso ozio prima di pranzo, e mi domando se non sia un tempo giusto, questo, per recuperare un po' di legna per il camino...</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-69714223933740570082023-10-06T22:49:00.000+02:002023-10-06T22:49:21.338+02:00... ERA UNA DICHIARAZIONE <p>... E l'ho lasciata cadere perché mi é sembrata fuori da ogni logica, una scommessa a perdere, una mancanza di buon senso e perspicacia.</p><p>Che gli interesso, il senso esplicitato (con tono sorpreso, perché son cose che gli capitano di rado e bla bla)</p><p>Se mi incuriosisce, in qualche modo, la sua persona, la domanda.</p><p>Che non é il caso, la risposta a freddo, a distanza di giorni.</p><p>Evito di creare giochi con persone con cui non mi interessa giocare.</p><p>E so per certo di non dare adito a chi non mi interessa; sono tranchant.</p><p>É così semplice leggermi, nelle pieghe di una complicità reciproca che può instaurarsi in un attimo, negli sguardi e nei sorrisi sghembi, nel cercarsi fisicamente, nell'accogliersi.</p><p>É semplice capirmi.</p><p>Non c'è, poi, molto da comprendere, perché non travesto le emozioni e le lascio fluire, quando si crea un certo canale di comunicazione.</p><p>Qui, però, non c'era nulla di bilaterale e reciproco.</p><p>Per fortuna non ci sono state insistenze e non me lo sono trovato sotto casa.</p><p>Del resto, a casa, ultimamente, sto poco.</p><p>Son stata un po' in giro, ho fatto cose e ho conosciuto un paio di persone interessanti.</p><p>Ci sono state delle attenzioni, delle premure inaspettate, un dialogo a più livelli, degli sguardi che si sono soffermati oltre il necessario.</p><p>Degli scatti rubati.</p><p>Ho teso nuove alleanze con la vita e sono inciampata in nuove connessioni.</p><p>E questo weekend porterà altre novità.</p><p>Ho nella mente questo disegno di luoghi e obiettivi da raggiungere che va delineandosi e completandosi nei giorni, e questo allenamento che fisicamente sto tentando di alzare di livello.</p><p>Ho fatto una doccia profumatissima e mi son messa a letto.</p><p>Lo zaino è pronto.</p><p>E in macchina ci saranno anche la tenda e un cambio, che non si sa mai.</p><p>Sono aperta a ogni possibilità, e libera di percorrerla.</p><p>E se tutto va male, domani, l'istinto di sopravvivenza e la sfida psico-fisica con me stessa mi terranno comunque occupata la mente, sgomberandola da pensieri pesanti e superflui.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-59398633832972351072023-09-29T12:35:00.003+02:002023-09-29T15:04:42.953+02:00SETTEMBRE <p> </p><p>Più tempo sui mezzi pubblici che altrove.</p><p>Più personalità in riespansione.</p><p>Più movimento.</p><p>Più radicamento.</p><p>Più letture.</p><p>Tanta tanta stanchezza.</p><p>Nuove conoscenze.</p><p>Nuovi orizzonti esistenziali e professionali.</p><p>Una poesia (una dichiarazione?).</p><p>Una parentela alla lontana, scoperta di recente, con un artista che seguo da anni (nella cui colorata passione riconosco emozioni che mi agitano).</p><p>Diversi stimoli.</p><p>Tante cose da fare.</p><p>Troppo poco tempo.</p><p>Un trekking impegnativo programmato per questo weekend.</p><p>Uno zaino di 30 litri da completare, che sarà casa, questi giorni.</p><p>Un passo in meno verso la meta finale - altissima - da definire nel tempo e nello spazio del prossimo futuro.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-89480241426647395872023-09-13T22:21:00.001+02:002023-09-13T22:21:26.469+02:00IL PRIMATO DELL'ULTIMA<p> </p><p>Ho raggiunto un piccolo primato, di recente, che si aggiunge ad altri piccoli risultati collezionati nel tempo, di cui vado fiera.</p><p>Hanno tutti il sapore delle cose guadagnate - non regalate o dovute - ed ottenute nonostante competizioni ad armi impari.</p><p>C'è qualcosa, di me, che permane nel tempo, ed é forse questa tenacia (un'espressione viscerale dell'istinto di sopravvivenza?), che mi focalizza.</p><p>Che mi indirizza.</p><p>Non più oppositiva - non più! - lo percepisco ormai nettamente ("ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone", scriveva Calvino, ed io sono un piccolo borgo di mare che si é fatto metropoli per contrapposizione fiera alla desertica realtà circostante).</p><p>Si sarà definita la forma (ma poi, che forma prende, veramente, l'acqua?), o sarà finito il deserto, dopo aver a lungo passeggiato tra le farinose dune di sabbia.</p><p>Ho ripreso ad esprimermi per iscritto e in musica.</p><p>A pieno ritmo.</p><p>É la personalità che si riespande e torna ad occupare i suoi legittimi spazi, mi dico con il solito sorriso sghembo, che mi riempie e solleva di nuovo gli zigomi.</p><p><br /></p><p>Da un po' di tempo, sto dedicando pensieri a una smagliatura del sistema, che andrebbe sanata. </p><p>Qualcosa che per altri é un segmento del proprio lavoro, e che per me ha una portata di gran lunga superiore.</p><p>É una questione professionale alquanto complessa e trasversale e rifletto su come inquadrarla per sottoporla ai vertici.</p><p>Ho una possibile soluzione in mente, di quelle che salvano capra e cavoli.</p><p>Oggi l'ultimo giorno di studio, poi la sintesi, e infine il passaggio con chi ha il potere di trasformare uno stimolo ideale, se consono, in materia reale.</p><p>La consapevolezza maggiore raggiunta, finora, é che, come l'acqua, scavo la mia traccia e la percorro libera.</p><p>E questa potrebbe - ma non lo saprò finché la proposta non verrà pesata - essere una traccia nuova, su un terreno arido, in cui far scorrere un fiume per portarlo fino al mare.</p><p>Oppure, potrebbe restare un disegno tracciato sulla sabbia, e sparire appena s'alza il vento.</p><p>Che sia disegno, o traccia, intanto ho buttato giù la proposta, che continuo ad attaccare e capovolgere, cercando e i punti deboli.</p><p>Non sta a me valutarne l'efficacia, e la fattibilità - ma tutto può essere fatto, adesso, se ritenuto valido - e attendo con emozione il confronto.</p><p>Che non è più unilaterale, tra le dune del deserto e tra le sabbie mobili, ma su un territorio fertile, in cui l'orizzonte splende sospeso tra il cielo, la terra e il mare.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-80502426505584814992023-09-05T17:14:00.003+02:002023-09-05T17:14:50.151+02:00LE STANZE INTERIORI<p> </p><p>Stamattina ho trovato una vibrante dedica musicale, appena aperti gli occhi, nella casella dei messaggi.</p><p>Non ci sentiamo da un po'.</p><p>Non troppo, ma un po'.</p><p>L'ultima volta che ci siamo sentiti, gli ho confidato uno stato d'animo particolare; ero turbata, mi ha accolto, come sempre, e mi ha raggiunta, interiormente, dove altri non arrivano.</p><p>Dove nessuno vede o intravvede.</p><p>Dove a nessuno, in fondo, interessa arrivare.</p><p>E dove altri, di sicuro, se pure vi arrivassero, affonderebbero, o camminerebbero con passo pesante, noncuranti di ciò che calpestano.</p><p>Questa cosa di dover preparare se stessi, nella vita, a certi incontri, delle attese, dei momenti giusti o non giusti, delle fasi, dei tempi e degli spazi, dei rapporti predefiniti e standard, é davvero una sovrastruttura sradicata dalla realtà e dalla profondità di certi sentimenti.</p><p>Che accadono e basta.</p><p>Che restano lì, ad abitare stanze interiori.</p><p>E la stanza interiore che vicendevolmente abitiamo da sempre, l'uno per l'altro, e l'uno nell'altro, é scaldata dallo scoppiettio di un camino, raggiunta da lontano dal rumore del nostro mare e delle metropoli, della natura selvaggia e di quella dominata dall'uomo, della neve che cade e si ammucchia sino a seppellire porte e vialetti e si trasforma, poi, in temporale estivo, nella ciclicità delle stagioni che percorriamo.</p><p>E c'è musica e silenzi. </p><p>Sorrisi e lacrime.</p><p>E ci siamo noi, per quelli che siamo realmente, cui é capitato in dono, in questa vita, di volersi bene.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-76279558189635123252023-09-03T11:49:00.002+02:002023-09-03T11:49:34.894+02:00DI NUOVO LIBERA<p> </p><p>La personalità va riespandendosi, ora che sono caduti tutti i lacci e lacciuoli che mi impedivano di respirare a pieno.</p><p>É finito anche il silenzio stampa.</p><p>Di tutto ciò che é stato, e di ciò che ne sarà, non è più questione di mio interesse, non c'è più attualità.</p><p>Su tutto ciò che, però, é fuori posto, chissà che non venga accesa una luce.</p><p><br /></p><p>Riparto - non da zero - con nuove prospettive.</p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-33524273595005317332023-08-28T18:49:00.007+02:002023-08-28T18:54:06.279+02:00NON PRENDERSELA A MALE<p> </p><p>In realtà me l'ero presa.</p><p>Eccome.</p><p>Irragionevolmente.</p><p>Intravvedo le tensioni che si agitano sotto certe risposte piccate, che pure ho dato, e le tempeste interiori che imperversano a fasi alterne sull'umore; lungi dal cavalcarle con fierezza, tento dignitosamente di non farmi speronare.</p><p>Talvolta rovino a terra, ma mi rialzo.</p><p><br /></p><p>E quindi nulla, mi sono rialzata dopo la caduta, ho scrollato via le parole piccate, il malumore, il fraintendimento e usato un po' di miele.</p><p>Se questo artifizio mi abbia fatto recuperare passi sulle distanze, ancora non so dirlo.</p><p>Così come non so nemmeno se valga la pena percorrerle.</p><p>Non so quanto siano distanze vincibili o invincibili.</p><p>Però non ero a posto con me stessa, e tanto é bastato a farmi muovere un passo in direzione opposta a quella che intenzionalmente volevo muovere.</p><p>L'istinto ha prevalso sull'intenzione.</p><p>E mi sento a posto ora.</p><p>Le amiche più strette registrano oscillazioni tra pensieri opposti e contrastanti da un po', ormai.</p><p>Dico loro di non inquietarsi, che é una fase di assestamento.</p><p>Nuova.</p><p>E se contengo pensieri opposti che peso e ribalto come l'avvocato del diavolo, prima di indirizzarmi, è solo perché in fondo, come scriveva Walt Whitman, contengo moltitudini.</p><p>Che - finché non si fanno patologiche e si tramutano in disturbi della personalità - posso tentare di dominare.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-49860077191224375252023-08-25T18:15:00.001+02:002023-08-25T18:20:52.212+02:00INTERIORIZZANDO LA LUCE<p> </p><p>Come forma di esercizio.</p><p>Assorbendo l'energia circostante, come una spugna l'acqua.</p><p>Questa la magnifica deriva meditativa dei pensieri attuali, mentre con lo sguardo accarezzo la luce dorata in cui si sollevano le polveri sottili, nell'aria pesante di una stazione affollata.</p><p>Riorganizzo la mia nuova vita, tra una settimana.</p><p>Tutto sta cambiando, ma é l'ennesima evoluzione, in cui scorgo una certa continuità, in luogo della ciclicità che ha connotato alcune fasi della recente vita.</p><p>Quel senso di innata opposizione interiore é ormai un angolo smussato; riemerge la passione.</p><p>Starò tra la città e il mare, ancora.</p><p>Uno stare che é il primo passo del radicarsi, non più sospesa con i piedi e con il cuore in aria.</p><p>Uno stare per rimanere.</p><p>Dove la luce biancheggia in uno splendido ed ospitale microclima.</p><p>In equilibrio tra punti equidistanti da me, eppure immanenti.</p><p>Ho fame di nuovo.</p><p>Di tutto.</p><p>Domani chiudo il trittico di escursioni esplorative in uno dei miei luoghi del cuore.</p><p>Riprendo le misure dell'estesa fascia costiera tirrenica che per me rappresenta casa.</p><p>Mi muovo a braccio, serena, in solitudine o in compagnia, o con chi incontro sul tragitto.</p><p>La stella polare é il mare alla mia destra quando scendo, e alla sinistra quando rientro.</p><p>Ascolto i Palace, la nuova ossessione di questi giorni, e recupero dei vecchi pezzi degli Smashing Pumpkins.</p><p>Salgo sul treno, e apro il mio libro azzurro, la musica nelle orecchie, mentre il sole si affretta, ormai, a tramontare, sul paesaggio oltre il finestrino.</p><p><br /></p><p>(La colonna sonora di questo post:</p><p> https://youtu.be/qgqOOPxkt9E?si=NnfaPkcsHGZdfHIJ )</p><p><br /></p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3618289638605860147.post-1616481574055489022023-08-22T21:02:00.000+02:002023-08-22T21:02:06.632+02:00I FRUTTI CHE MATURANO LUNGO IL CAMMINO<p> </p><p>C'è un caffè, sospeso nelle contingenze, aperto a infiniti milioni di possibilità, che non si sa se accadrà e quando.</p><p>Però é nell'aria.</p><p>Mi incuriosiscono il tono scherzoso e scanzonato, sotto quel velo di integerrima serietà, ma anche la voce, il sostrato culturale, le aspirazioni esistenziali, i valori di fondo.</p><p>Ho le gambe appesantite dall'acido lattico e dalle punture di insetto dell'ultimo trekking un po' wild del weekend. </p><p>Non potrò scoprirle con un vestito; ma non importa. </p><p>Davanti a un caffè mi importa d'altro.</p><p><br /></p><p>Ci sono fichi e frutti della passione che ho colto lungo il cammino, di una dolcezza piena e appagante che apprezzo a fondo solo con la maturità.</p><p>Da che lo sguardo, distoltosi fisicamente dal degrado, é tornato a posarsi sulla bellezza, non riesco a non goderne.</p><p>Non riesco più a distogliere gli occhi, a sentirmi stanca.</p><p>Eppure lo sono.</p><p>Per la vita ritrovata e riavviata.</p><p>Per le ferie mancate.</p><p>Per le avventure in cui mi sto tuffando.</p><p>Per i percorsi magnifici da intraprendere.</p><p>Sono stanca, ma preferisco questo acido lattico alle gambe immobili, alla mente priva di spazio e ossigeno, arrovellata su pensieri malsani.</p><p>Lo preferisco al corpo deprivato della passione che lo ha sempre sorretto, all'isolamento estremo e mortifero nel quale ero stata forzatamente sospinta.</p><p>Per quanto ancora questo risentimento albergherà nelle mie viscere non so dirlo.</p><p>Riaffiora sempre meno.</p><p>Persiste, comunque, la memoria di tutto; ci verso sopra del buon vino, e brindo ai risultati di oggi, che fioriscono sulle cadute di ieri.</p><p><br /></p>.come.fossi.acqua.http://www.blogger.com/profile/18383831588674648125noreply@blogger.com4