domenica 18 marzo 2018

IL TEMPO LIBERO E LE PULIZIE DI CASA


I nuovi mobili che ho comprato l'altra settimana non avevano ancora trovato collocazione efficace.

L'armadio che incombeva sul letto mi ha messo ansia per un'intera settimana.

Mi disturbava la vista vederlo davanti la porta, pure.

Ho cambiato tutto, quindi, e va meglio.

L'ordine esteriore mi calma, e in un periodo del genere ne sento particolarmente il bisogno.

Trovavo più riposante per lo sguardo, però, il vecchio mobilio di prima.

Quello arrangiato e recuperato.

Forse é solo una questione di abitudine, ma questo lo capirò con l'uso quotidiano.

La rucola e gli spinaci che ho messo sul balcone sono di giorno in giorno più verdi e più rigogliosi.

Mia madre dice che avrebbero bisogno di più spazio, ma mi faccio bastare quel che ho.

Per completare la piovosa giornata di oggi - tempo libero rubato alla montagna, completamente coperta da nubi - dovrei caricarmi in spalla le cose rotte e portarle giú per buttarle.

Dovrei fare almeno altre due o tre lavatrici, ma gli stendini sono pieni, e fuori piove, governo ladro.


Ho pulito casa, raccolto non so quanta roba da terra, provato a fare un po' di ordine, ma ancora é tutto abbastanza fuori posto.

Mi sembra di ripetere all'infinito sempre gli stessi gesti, dentro casa, e questa cosa mi stanca mentalmente più che fisicamente.

Avendo passato le ultime stagioni a studiare e lavorare, non mi sono resa conto di quanta roba invernale avevo messo da parte l'anno scorso e non ho usato per nulla.

Sto cercando di fare una cernita utile di ciò che debbo mantenere e di quello che invece deve finire nella spazzatura.

Se non fosse che questi stramaledetti tutorial su come riciclare anche i vecchi vestiti ti si mettono nel cervello e pensi di poter recuperare tutto.

Ad esempio, utilizzando vecchi vestiti per intrecciare/assemblare un tappeto per il salotto (il vecchio tappeto l'ho buttato, era davvero ormai inutilizzabile).

Nel frattempo, qualcuno che non é qui, ha scovato un negozietto di antiquariato e usato, nel paese dimenticato da Dio dove si trova adesso, e mi manda foto di mobilio in legno di inizio '900 a quattro soldi.

Non c'è spazio a sufficienza in valigia per tutto, purtroppo.

Mentre scrivo, ha smesso di piovere e un'altra lavatrice é finita.

Il tempo é poco, ed i lavori da fare a casa ancora troppi.

E non mi riferisco alle faccende domestiche, ma a lavori veri e propri.

Il forno cucina la mia cena, i termosifoni hanno asciugato parte del bucato di oggi, il cestello della lavatrice é pieno e attende di essere avviato.

Penso che con le faccende domestiche di ieri ed oggi sto a posto fino al 2058.



2 commenti:

sara-sky ha detto...

"Mi sembra di ripetere all'infinito sempre gli stessi gesti, dentro casa, e questa cosa mi stanca mentalmente più che fisicamente." ecco su questo sono con te al 200%.
Mi stanca anche pensare a pranzo e cena... ma forse passerà

.come.fossi.acqua. ha detto...



Per pranzo e cena c'è rimedio, a volte basta poco per sollevarsi un po' ;-))