martedì 31 ottobre 2023

IL DESERTO E IL MARE. Diario di bordo di questi giorni di ferie.

 

(L'altra sera)

Pioviggina, a tratti.

Clima monsonico.

Si respira, persistente, l'estate che é rimasta appiccicata addosso a questo autunno mancato, celebrato soltanto da qualche foglia caduta dagli alberi e da nostalgici della ciclicità delle stagioni che lo evocano sui social.

A me l'estate piace.

E questa persistenza nel tempo non mi affatica, al netto di tutte le questioni legate al cambiamento climatico e a prescindere da queste.

La città, stasera, é buia, nuda, bagnata e deserta.

Le palme ondeggiano nel vento caldo che sospinge piccole onde verso la battigia.

Cammino da sola, spettinata, nella giacchina impermeabile aperta, perché fa caldo.

La musica meravigliosa nelle orecchie.

Riempio i polmoni di aria buona e salsedine.

Respiri talmente profondi che diventano apnee nei pensieri più limpidi e liberi.

Non ho incontrato che una persona, in strada, a piedi come me, nei cinquemila passi percorsi.

Le riflessioni e le conclusioni di questa bella serata estiva fuori stagione mi sembrano un regalo prezioso, stasera.

Questo mare e queste colline, il profumo dolcissimo e peculiare di questa macchia mediterranea, dove son nata, sicuramente mi sopravviveranno, come é già accaduto con chi mi ha preceduto, nel passato prossimo e in quello più remoto.

Così come le cose sugli scaffali e nelle vetrine luminose dei negozietti vintage e di antiquariato dove sono passata nel fine settimana.

Ho fatto scelte, sinora, sempre impegnative e fuori dal coro.

La misura delle cose l'ho sempre decisa autonomamente, d'istinto.

Sto rallentando il passo?

No, mi rispondo serenamente.

Lo sto indirizzando meglio.

É la stagione di una giocosa e appassionata maturità.



(L'altro giorno)

Chilometri di strada percorsi a ridosso dell'alba, per raggiungere il luogo dell'appuntamento con gli altri.

C'è una nebbia fitta che ammanta la natura circostante e gli strapiombi, e il sentiero é un susseguirsi di passi silenziosi nel nulla.

Le mani si raffreddano immediatamente, e tiro fuori i guanti nuovi dalla tasca, cercandovi riparo per le dita rosse, che fanno male.

Raggiungiamo le prime altezze, e l'azzurro del cielo, con le sue nuvole bianche, comincia a squarciare la coltre di nebbia.

Il vento non dà tregua; é freddo, sferzante, spinge contro le rocce.

Mi arrampico con le mani e i piedi nei tratti più alpinistici e scoscesi, cercando di non scivolare inesorabilmente a valle.

L'istinto di sopravvivenza spazza via le ridicole angosce della quotidianità in una frazione di secondo.

E in quella frazione di secondo non mi soffermo che sul pensiero di esser viva.

Non esiste dolore né preoccupazione.

Esisto io, che mi sopravvivo e vado avanti, anche quando le condizioni ambientali mutano e si fanno più complesse; non mi fermo, non torno indietro, ma procedo, aggrappandomi e spingendo forte, con tutta la forza che ho. 

Una pioggerellina leggera mi bagna il viso arrossato dal vento, e non sento altro che il mio corpo vivo in movimento, mentre scendo lungo il sentiero e osservo il paesaggio verdeggiante oltre lo strapiombo.

Lo accarezzo con gli occhi, che lascio posare su una bellezza infinita.


(Stamattina)

Ho preso un caffè per colazione, e son tornata a letto con i pelosi, che da ieri si rotolano tenerissimi sulla coperta nuova, soffice quanto loro.

C'è un tempo uggioso.

Mi raggiungono dei messaggi e una voce, che ho voglia di esplorare più a fondo, e da vicino.

Faccio una maschera rinfrescante al viso, mentre organizzo i pagamenti online di fine mese.

Mentalmente stendo la lista della spesa da fare in giornata, e il fil rouge che la percorre é intriso di dolcezza e cura di me stessa e dell'ambiente in cui vivo.

Vorrei non far nulla e ho mille cose da fare.

Mi concedo un grazioso ozio prima di pranzo, e mi domando se non sia un tempo giusto, questo, per recuperare un po' di legna per il camino...










venerdì 6 ottobre 2023

... ERA UNA DICHIARAZIONE

... E l'ho lasciata cadere perché mi é sembrata fuori da ogni logica, una scommessa a perdere, una mancanza di buon senso e perspicacia.

Che gli interesso, il senso esplicitato (con tono sorpreso, perché son cose che gli capitano di rado e bla bla)

Se mi incuriosisce, in qualche modo, la sua persona, la domanda.

Che non é il caso, la risposta a freddo, a distanza di giorni.

Evito di creare giochi con persone con cui non mi interessa giocare.

E so per certo di non dare adito a chi non mi interessa; sono tranchant.

É così semplice leggermi, nelle pieghe di una complicità reciproca che può instaurarsi in un attimo, negli sguardi e nei sorrisi sghembi, nel cercarsi fisicamente, nell'accogliersi.

É semplice capirmi.

Non c'è, poi, molto da comprendere, perché non travesto le emozioni e le lascio fluire, quando si crea un certo canale di comunicazione.

Qui, però, non c'era nulla di bilaterale e reciproco.

Per fortuna non ci sono state insistenze e non me lo sono trovato sotto casa.

Del resto, a casa, ultimamente, sto poco.

Son stata un po' in giro, ho fatto cose e ho conosciuto un paio di persone interessanti.

Ci sono state delle attenzioni, delle premure inaspettate, un dialogo a più livelli, degli sguardi che si sono soffermati oltre il necessario.

Degli scatti rubati.

Ho teso nuove alleanze con la vita e sono inciampata in nuove connessioni.

E questo weekend porterà altre novità.

Ho nella mente questo disegno di luoghi e obiettivi da raggiungere che va delineandosi e completandosi nei giorni, e questo allenamento che fisicamente sto tentando di alzare di livello.

Ho fatto una doccia profumatissima e mi son messa a letto.

Lo zaino è pronto.

E in macchina ci saranno anche la tenda e un cambio, che non si sa mai.

Sono aperta a ogni possibilità, e libera di percorrerla.

E se tutto va male, domani, l'istinto di sopravvivenza e la sfida psico-fisica con me stessa mi terranno comunque occupata la mente, sgomberandola da pensieri pesanti e superflui.