lunedì 28 agosto 2023

NON PRENDERSELA A MALE

 

In realtà me l'ero presa.

Eccome.

Irragionevolmente.

Intravvedo le tensioni che si agitano sotto certe risposte piccate, che pure ho dato, e le tempeste interiori che imperversano a fasi alterne sull'umore; lungi dal cavalcarle con fierezza, tento dignitosamente di non farmi speronare.

Talvolta rovino a terra, ma mi rialzo.


E quindi nulla, mi sono rialzata dopo la caduta, ho scrollato via le parole piccate, il malumore, il fraintendimento e usato un po' di miele.

Se questo artifizio mi abbia fatto recuperare passi sulle distanze, ancora non so dirlo.

Così come non so nemmeno se valga la pena percorrerle.

Non so quanto siano distanze vincibili o invincibili.

Però non ero a posto con me stessa, e tanto é bastato a farmi muovere un passo in direzione opposta a quella che intenzionalmente volevo muovere.

L'istinto ha prevalso sull'intenzione.

E mi sento a posto ora.

Le amiche più strette registrano oscillazioni tra pensieri opposti e contrastanti da un po', ormai.

Dico loro di non inquietarsi, che é una fase di assestamento.

Nuova.

E se contengo pensieri opposti che peso e ribalto come l'avvocato del diavolo, prima di indirizzarmi, è solo perché in fondo, come scriveva Walt Whitman, contengo moltitudini.

Che - finché non si fanno patologiche e si tramutano in disturbi della personalità - posso tentare di dominare.






venerdì 25 agosto 2023

INTERIORIZZANDO LA LUCE

 

Come forma di esercizio.

Assorbendo l'energia circostante, come una spugna l'acqua.

Questa la magnifica deriva meditativa dei pensieri attuali, mentre con lo sguardo accarezzo la luce dorata in cui si sollevano le polveri sottili, nell'aria pesante di una stazione affollata.

Riorganizzo la mia nuova vita, tra una settimana.

Tutto sta cambiando, ma é l'ennesima evoluzione, in cui scorgo una certa continuità, in luogo della ciclicità che ha connotato alcune fasi della recente vita.

Quel senso di innata opposizione interiore é ormai un angolo smussato; riemerge la passione.

Starò tra la città e il mare, ancora.

Uno stare che é il primo passo del radicarsi, non più sospesa con i piedi e con il cuore in aria.

Uno stare per rimanere.

Dove la luce biancheggia in uno splendido ed ospitale microclima.

In equilibrio tra punti equidistanti da me, eppure immanenti.

Ho fame di nuovo.

Di tutto.

Domani chiudo il trittico di escursioni esplorative in uno dei miei luoghi del cuore.

Riprendo le misure dell'estesa fascia costiera tirrenica che per me rappresenta casa.

Mi muovo a braccio, serena, in solitudine o in compagnia, o con chi incontro sul tragitto.

La stella polare é il mare alla mia destra quando scendo, e alla sinistra quando rientro.

Ascolto i Palace, la nuova ossessione di questi giorni, e recupero dei vecchi pezzi degli Smashing Pumpkins.

Salgo sul treno, e apro il mio libro azzurro, la musica nelle orecchie, mentre il sole si affretta, ormai, a tramontare, sul paesaggio oltre il finestrino.


(La colonna sonora di questo post:

 https://youtu.be/qgqOOPxkt9E?si=NnfaPkcsHGZdfHIJ )



martedì 22 agosto 2023

I FRUTTI CHE MATURANO LUNGO IL CAMMINO

 

C'è un caffè, sospeso nelle contingenze, aperto a infiniti milioni di possibilità, che non si sa se accadrà e quando.

Però é nell'aria.

Mi incuriosiscono il tono scherzoso e scanzonato, sotto quel velo di integerrima serietà, ma anche la voce, il sostrato culturale, le aspirazioni esistenziali, i valori di fondo.

Ho le gambe appesantite dall'acido lattico e dalle punture di insetto dell'ultimo trekking un po' wild del weekend. 

Non potrò scoprirle con un vestito; ma non importa. 

Davanti a un caffè mi importa d'altro.


Ci sono fichi e frutti della passione che ho colto lungo il cammino, di una dolcezza piena e appagante che apprezzo a fondo solo con la maturità.

Da che lo sguardo, distoltosi fisicamente dal degrado, é tornato a posarsi sulla bellezza, non riesco a non goderne.

Non riesco più a distogliere gli occhi, a sentirmi stanca.

Eppure lo sono.

Per la vita ritrovata e riavviata.

Per le ferie mancate.

Per le avventure in cui mi sto tuffando.

Per i percorsi magnifici da intraprendere.

Sono stanca, ma preferisco questo acido lattico alle gambe immobili, alla mente priva di spazio e ossigeno, arrovellata su pensieri malsani.

Lo preferisco al corpo deprivato della passione che lo ha sempre sorretto, all'isolamento estremo e mortifero nel quale ero stata forzatamente sospinta.

Per quanto ancora questo risentimento albergherà nelle mie viscere non so dirlo.

Riaffiora sempre meno.

Persiste, comunque, la memoria di tutto; ci verso sopra del buon vino, e brindo ai risultati di oggi, che fioriscono sulle cadute di ieri.


venerdì 18 agosto 2023

FRAINTENDIMENTI E ISTINTO

 

L'istinto difficilmente inganna e crea fraintendimenti.

La ragione e l'esperienza, invece, così come turbamenti e inquietudini, forse, un po' me ne creano.

O l'incontro, in sé, foriero di alterità e congenito scontro.

L'incasellarsi reciproco nei propri schemi mentali, l'applicarsi la propria singolarissima chiave di lettura.

Non so darmi una risposta precisa, ma nel dubbio preferisco dare precedenza all'istinto.

Mi pare tracci, nell'oscurità, il percorso più luminoso.

Le cose che sento nello stomaco e nel petto son quelle che mi spingono ad agire.


Sono stata sommersa da un profluvio di parole messe per iscritto, cui ho risposto mio malgrado.

Una tela di ragno, a maglie larghe, dalla quale, alla fine, sono scivolata via.

Qualcuno ha interpretato le parole, mentre io interpretavo i silenzi, e i due flussi interpretativi si sono incrociati come le spirali del DNA, senza ricongiungersi mai, dando vita a una creatura autonoma.


Sono solo proiezioni, quelle che facciamo.

E ridicole, come se si potesse avere il pieno controllo del presente.

O - peggio (!) - del futuro.


Ho mandato due messaggi oggi.

Uno dei due ha ricevuto risposta (lo é stata davvero? Ma si...), l'altro (ancora?) no.

Manca il terzo, ma il numero due mi sembra simbolicamente più in sintonia con la nostalgia vintage di questo agosto che volge al termine.


Gli ultimi mesi sono scorsi come anni.

A settembre firmo; e mi fermo.

Almeno per un po'.

E non c'è nulla di più lontano dal fermarsi, in tutto questo.

C'è un cuore che si sgrava dal passato e che guarda speranzoso al futuro.

C'è una persona che riaffiora, giorno dopo giorno, in superficie.

Come un fiore di loto dall'acqua scura, che volge i petali verso la luna.

Petali simili, talvolta, a candide lame affilate.






lunedì 14 agosto 2023

LE FESTE DI UNA VOLTA

 

Festeggio il ferragosto travasando piante, di rientro da mare.

La monstera reclama spazi infiniti, e così la bouganville e le orecchie d'elefante.

Il plumbago, travasato relativamente di recente, stava ormai stretto pure lui.

Ho finito due sacchette di terriccio.

Mi butto sul letto stanca, non ho forza nemmeno di aprire una birretta e un pacco di patatine, stasera.

Scrivo ad un'amica che preferivo le feste di una volta, di quando eravamo adolescenti.

Che erano un po' feste obbligate, di Natale, pasquetta e ferragosto.

Che mica lo sapevamo che tutto quel disagio sarebbe solo aumentato nel tempo, e che qualcuno lo avrebbe sprofondato negli abissi.


Di rientro da mare, ho visto una sagoma sulla mia destra sorseggiare qualcosa, sul muretto.

E mi è sembrato "qualcuno".

Qualcuno che non c'è più.

Non ci incontreremo più per questo paese, su questo mondo, in questa dimensione spazio-temporale.

E ancora mi fa specie.

Ed é un misto di tristezza ed incredulità, e nel contempo stimolo per vivere.

Anche senza festa, e falò in spiaggia (ormai sono vietati), e compagnie bislacche con cui condividere la serata.

Non ci sono più le feste di una volta, e non sono nemmeno più io quella di una volta.

E va bene così, anche se è più un dovermi star bene che altro.





domenica 6 agosto 2023

DECOMPRESSIONI

 

Mi decomprimo.

Risalgo in superficie.

L'aria profuma di libertà, e su questo si concentrano i nuovi progetti.

Come quando nuotavo in quella piscina ai confini del mondo - un pescetto in una boccia di vetro azzurra - e mi concentravo sulle luci in alto, affinché diradassero la nebbia tra i pensieri.


Lascio che tutto ciò che mi disturba e mi inquieta affondi inesorabilmente alle mie spalle.

Nulla ha valore quanto questa libertà ritrovata, infine.

Come quando avevo cinque anni, e mal tolleravo impedimenti fisici alla scoperta del mondo.

Se solo avessi immaginato, già allora, che ci sono impedimenti più insopportabili da fronteggiare, in prosieguo...

Che quelli fisici sono meglio superabili.


Tutto oggi é oggetto di ripensamento e ridimensionamento.

E sebbene resti questa rabbia sopita, mi impongo di non lasciarla affiorare.

Eppure non affonda.

Resta lava strisciante sul fondo degli abissi.





sabato 5 agosto 2023

SPEZZATE LE CATENE

 

Sono in attesa di spezzare formalmente le catene che mi hanno avvinta, mio malgrado, negli ultimi anni.

In attesa della veste ufficiale, che calerà sulle parole rassicuranti ricevute, non si placa questa tensione quinquennale che mi porto addosso.

Ho dentro un groviglio di emozioni contrastanti, e il mezzo migliaio di pensieri soliti che alimentano il magone.

Dopo tanto girovagare, dopo tanto dolore, ho voglia di leggerezza.

E voglia di vivere, dove ho scelto di farlo.

Dove é casa.




martedì 1 agosto 2023

IL TEMPO BEN SPESO

 

Inaspettatamente, una giornata intensa e luminosa.

Una repentina fuga al mare, chiusi in una bolla di sapone colorata, riempita di sabbia e salsedine.

E di cose semplici.

Accoccolati nel sole del pomeriggio, improvvisamente ci ha colto il tramonto, ed é sorta la luna piena alle nostre spalle.

Abbiamo raggiunto il borgo per cenare qualcosa, e di nuovo ci siamo spinti, in un abbraccio, fino alla terrazza sul mare.

Le voci si sono incastrate senza sovrapporsi, e senza pregiudizi, in una dialettica piena di adorabile buon senso.


Mi tengo cauta, ancorata alla realtà e al presente, ma aperta a ciò che avviene.

Però si, anche io vorrei tornare su quella spiaggia, e ripetere tutto da capo.

A farsi spettinare dalle onde e dal vento, chiusi in un abbraccio di pelli dorate dal sole.