Ho raggiunto un piccolo primato, di recente, che si aggiunge ad altri piccoli risultati collezionati nel tempo, di cui vado fiera.
Hanno tutti il sapore delle cose guadagnate - non regalate o dovute - ed ottenute nonostante competizioni ad armi impari.
C'è qualcosa, di me, che permane nel tempo, ed é forse questa tenacia (un'espressione viscerale dell'istinto di sopravvivenza?), che mi focalizza.
Che mi indirizza.
Non più oppositiva - non più! - lo percepisco ormai nettamente ("ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone", scriveva Calvino, ed io sono un piccolo borgo di mare che si é fatto metropoli per contrapposizione fiera alla desertica realtà circostante).
Si sarà definita la forma (ma poi, che forma prende, veramente, l'acqua?), o sarà finito il deserto, dopo aver a lungo passeggiato tra le farinose dune di sabbia.
Ho ripreso ad esprimermi per iscritto e in musica.
A pieno ritmo.
É la personalità che si riespande e torna ad occupare i suoi legittimi spazi, mi dico con il solito sorriso sghembo, che mi riempie e solleva di nuovo gli zigomi.
Da un po' di tempo, sto dedicando pensieri a una smagliatura del sistema, che andrebbe sanata.
Qualcosa che per altri é un segmento del proprio lavoro, e che per me ha una portata di gran lunga superiore.
É una questione professionale alquanto complessa e trasversale e rifletto su come inquadrarla per sottoporla ai vertici.
Ho una possibile soluzione in mente, di quelle che salvano capra e cavoli.
Oggi l'ultimo giorno di studio, poi la sintesi, e infine il passaggio con chi ha il potere di trasformare uno stimolo ideale, se consono, in materia reale.
La consapevolezza maggiore raggiunta, finora, é che, come l'acqua, scavo la mia traccia e la percorro libera.
E questa potrebbe - ma non lo saprò finché la proposta non verrà pesata - essere una traccia nuova, su un terreno arido, in cui far scorrere un fiume per portarlo fino al mare.
Oppure, potrebbe restare un disegno tracciato sulla sabbia, e sparire appena s'alza il vento.
Che sia disegno, o traccia, intanto ho buttato giù la proposta, che continuo ad attaccare e capovolgere, cercando e i punti deboli.
Non sta a me valutarne l'efficacia, e la fattibilità - ma tutto può essere fatto, adesso, se ritenuto valido - e attendo con emozione il confronto.
Che non è più unilaterale, tra le dune del deserto e tra le sabbie mobili, ma su un territorio fertile, in cui l'orizzonte splende sospeso tra il cielo, la terra e il mare.