sabato 30 dicembre 2023

RESTO PERCHÉ MI VA

 

Sarei dovuta partire.

Da sola, a vedere un posto nuovo, imparare possibilmente una lingua diversa, e perdermi negli angoli meno turistici a lasciar vagare lo sguardo libero.

Ho deciso di restare e vivere ciò che il presente mi ha regalato, in questo mese di dicembre, con una ritrovata serenità, con chi é qui e ora, come me e con me.

Sono in treno, ed é quasi l'ultimo dell'anno, anche stavolta.

Sembra un po' di seguire una sequenza ritmica che evolve verso nuove armonie, fermo questo filo conduttore di fondo.

E di abbracciare tutte le melodie suonate finora.

E accoglierle.


Ho fatto colazione nel mio posticino preferito; collocato nella parte alta della stazione, ha queste ampie vetrate che affacciano direttamente sui binari e su questa linea infinita dell'orizzonte del viaggio su rotaie.

Preso un caffè, non c'erano i dolcini al cioccolato che prendo di solito.

Ne ho presi altri, e il ragazzo del bar me ne ha regalato qualcuno con un sorriso buono.

Son partita stamattina senza nemmeno truccarmi, scapigliata in ogni senso, con poche ore di sonno, e deve aver pensato, guardandomi, che ne avessi bisogno.

É una libertà conquistata, quella del treno, che non smetto di apprezzare.

Mi consente di scrivere, leggere, studiare, lavorare e vivere, anche nelle interazioni sorprendenti che intraprendo con altri viaggiatori della linea.

In questo ritrovarmi resto.

E mi sembra di persistere, trascendendo i confini stretti di questa piccola esistenza umana.


giovedì 28 dicembre 2023

SENZA DARSI PER SCONTATI

 

Mi avvio verso la fine di quest'anno con nuove consapevolezze.

Non che prima fossero del tutto sconosciute, ma ad oggi sono state maggiormente digerite e metabolizzate.

Questo Natale é stato un privilegio rivedersi con diverse persone.

E cercarsi, tenendo una voce e offrendo presenza nella distanza.

Per colmare le distanze, e ritrovarsi.

C'è un desiderio vicendevole di mettersi in gioco e al passo, che accolgo con misurata gioia e incoscienza, tra le pieghe di questo cuore ancora mezzo attaccato coi cerotti.

Ci sono persone che ho scelto - non senza un certo tormento - di rivedere, altre che non ho rivisto né sentito per scelta.

E qualcuno che, forse, non rivedrò, perché la vita ha questa antagonista che d'improvviso le toglie spazio e speranza.

Siamo formiche nell'universo, e disponiamo di un tempo limitato, e questo resta ciò che tengo a mente, mentre sono più o meno indaffarata negli impegni quotidiani, e mentre vivo il presente continuando imperterrita a proiettarmi nel futuro.

Tento di tenere fermo l'impegno con me stessa, che é quello di star bene.

Di tenermi salda, qualunque cosa accada.


Son fortunata ad esser qui ed ora, in questo anno "biondo" che volge al termine, con i miei affetti di sempre e quelli più recenti.

E tanto, in questo momento, mi tiene viva.






domenica 19 novembre 2023

DUE GIORNI PRIMA DELLA LAUREA

 

Doveva accompagnarmi con la sua auto, all'università.

La mia era dal meccanico.

Stavamo insieme da diversi anni.

La reazione della madre a tavola, qualche settimana prima, in risposta alle mie aspirazioni in termini di lavoro e carriera, fu: "é meglio che vai a fare l'insegnante, così poi resti a casa a crescere i figli".

Bigotta, retrograda e assidua frequentatrice di una chiesa del posto, non mi sono mai permessa di rispondere a questa donna - non propriamente all'altezza della mia considerazione - in modo scortese o maleducato, o con toni scomposti, a delle uscite veramente infelici cui mi ha sottoposta nel tempo.

Risposi, a questa ennesima esternazione non richiesta, che non era nelle mie corde quel tipo di lavoro, e che avrei fatto quello che desideravo.

Lui era un ragazzo mediamente brillante, di quelli usciti dal liceo con il massimo dei voti, laureato doppiamente con lode, e con una carriera lavorativa di tutto rispetto.

Un bravo ragazzo.

Di più, bravissimo.

Io ero solo una ragazza.


Mi ha lasciata senza molti giri di parole due giorni prima della laurea; la mia famiglia, i miei amici ed io eravamo completamente interdetti.

I miei chiesero se gli avessi fatto qualcosa, per capire, più che altro, e per tentare di giustificare in qualche modo un gesto così pesante ed eclatante, senza però usare toni insinuanti o colpevolizzanti.

Perché io avrò anche un carattere e una personalità impegnativi, ma non c'è nulla che possa giustificare le azioni vergognose di altri nei miei confronti.

Ognuno é responsabile delle proprie azioni.

Ed io gesti del genere non li ho riservati a nessuno, neanche a chi mi ha fatto gratuitamente del male.


Con il volto tirato da dolore e lacrime, e da due notti insonni e agitate, mi son lasciata portare alla discussione della tesi.

Tra le lacrime di commozione della mia famiglia, che temeva che saltasse il giorno più importante della mia vita (n.b. la laurea, non il matrimonio, per la mia famiglia, che sempre ringrazierò per non avermi mai fatto ridicole e medievali pressioni per accasarmi).

Le foto della mia laurea sono sorrisi accennati, e occhi lucidi; però gioiose, nonostante tutto, e in compagnia delle persone giuste.


Certo, lui ha chiuso con me senza ammazzarmi.

Devo ritenermi fortunata, per questo?

Possiamo, in quanto donne, ritenerci fortunate e graziate - e capita ogni giorno, leggendo notizie di cronaca - perché non siamo state ammazzate al termine di una relazione con uomini inadeguati, frustrati, violenti in taluni casi, e fomentati, in altri, dalle famiglie di origine a dirigere le interazioni con le proprie compagne in una certa direzione?

Possiamo continuare a sorvolare sulla inadeguatezza di questi uomini, derubricare i comportamenti più abietti, omettendo di affrontare la bruciante questione culturale che tutti coinvolge? 



 





giovedì 16 novembre 2023

SCALDARSI

 

Si é imposta una pausa necessaria da alcune attività, e da alcune persone, di recente.

Il fatto di rimettermi in movimento mi ha riportato alla mente che ero una sportiva di alto profilo, prima di fermarmi.

Lo sono ancora?

Lo sto riscoprendo negli ultimi mesi.

Non temo freddo, caldo, fatica, altezze, abissi ed apnee, sono solo un po' fuori allenamento.

Ho ripreso gli obiettivi esistenziali che il dolore, lo stress, la cattiveria e la violenza avevano seppellito e quasi cancellato.

Come avevano quasi cancellato me, in senso, purtroppo, non soltanto metaforico.

Quando sento certe notizie di cronaca, rifletto ancora sul fatto di essere stata solo fortunata; e resto grata a questa fortuna.

Mi godo un altro giro di giostra.

Mi sono rimessa in piedi, e sono in un posto migliore, adesso, nella vita; e altri, ancora migliori, sono dietro l'angolo, ed io muovo passi, costantemente, in questa direzione.

Inciampo in nuove opportunità e nuovi stimoli con cadenza quotidiana.

Di tutto e quasi tutti conserverò sempre memoria.

Conto serenamente diverse persone dimenticate e dimenticabili.


Facendo un bilancio di questo lasso temporale che mi distanzia da quel buio, mi sento rifiorire.

Non posso sentirmi grata al dolore e chi l'ha provocato, ma ho fatto in modo di trarne insegnamento per il presente.

Sono tornata alle mie passioni viscerali, a ciò per cui vale la pena spendere le mie energie.

A pensieri più alti.

Ho allontanato tutto ciò che mi appesantiva e non mi stimolava, e ho fatto nuove conoscenze.

Tantissime, e valide, rispetto a quando ero confinata altrove.

La legna scoppietta nel camino, e qualcuno mi scrive per coinvolgermi e lasciarsi coinvolgere in nuove attività e possibilità.

Qualcuno mi corteggia, e anche se non sempre mi interessa approfondire, mi lusingano le attenzioni che ricevo, come donna e come persona, da uomini mediamente fascinosi e interessanti.

Niente é proprio in ordine, anzi, c'è sempre tanto fuori posto.

La mia vita resta un cantiere aperto, un po' come casa.

Qualcosa, però, si é alleggerito un po', sgravandomi.

Mi scaldo davanti all'ultima brace che risplende nel camino, mentre scrivo.

Fuori non é ancora freddo, ma il tepore della fiamma é una compagnia che mi assorbe e proietta in una dimensione più intima e profonda.

Sono a casa.





martedì 31 ottobre 2023

IL DESERTO E IL MARE. Diario di bordo di questi giorni di ferie.

 

(L'altra sera)

Pioviggina, a tratti.

Clima monsonico.

Si respira, persistente, l'estate che é rimasta appiccicata addosso a questo autunno mancato, celebrato soltanto da qualche foglia caduta dagli alberi e da nostalgici della ciclicità delle stagioni che lo evocano sui social.

A me l'estate piace.

E questa persistenza nel tempo non mi affatica, al netto di tutte le questioni legate al cambiamento climatico e a prescindere da queste.

La città, stasera, é buia, nuda, bagnata e deserta.

Le palme ondeggiano nel vento caldo che sospinge piccole onde verso la battigia.

Cammino da sola, spettinata, nella giacchina impermeabile aperta, perché fa caldo.

La musica meravigliosa nelle orecchie.

Riempio i polmoni di aria buona e salsedine.

Respiri talmente profondi che diventano apnee nei pensieri più limpidi e liberi.

Non ho incontrato che una persona, in strada, a piedi come me, nei cinquemila passi percorsi.

Le riflessioni e le conclusioni di questa bella serata estiva fuori stagione mi sembrano un regalo prezioso, stasera.

Questo mare e queste colline, il profumo dolcissimo e peculiare di questa macchia mediterranea, dove son nata, sicuramente mi sopravviveranno, come é già accaduto con chi mi ha preceduto, nel passato prossimo e in quello più remoto.

Così come le cose sugli scaffali e nelle vetrine luminose dei negozietti vintage e di antiquariato dove sono passata nel fine settimana.

Ho fatto scelte, sinora, sempre impegnative e fuori dal coro.

La misura delle cose l'ho sempre decisa autonomamente, d'istinto.

Sto rallentando il passo?

No, mi rispondo serenamente.

Lo sto indirizzando meglio.

É la stagione di una giocosa e appassionata maturità.



(L'altro giorno)

Chilometri di strada percorsi a ridosso dell'alba, per raggiungere il luogo dell'appuntamento con gli altri.

C'è una nebbia fitta che ammanta la natura circostante e gli strapiombi, e il sentiero é un susseguirsi di passi silenziosi nel nulla.

Le mani si raffreddano immediatamente, e tiro fuori i guanti nuovi dalla tasca, cercandovi riparo per le dita rosse, che fanno male.

Raggiungiamo le prime altezze, e l'azzurro del cielo, con le sue nuvole bianche, comincia a squarciare la coltre di nebbia.

Il vento non dà tregua; é freddo, sferzante, spinge contro le rocce.

Mi arrampico con le mani e i piedi nei tratti più alpinistici e scoscesi, cercando di non scivolare inesorabilmente a valle.

L'istinto di sopravvivenza spazza via le ridicole angosce della quotidianità in una frazione di secondo.

E in quella frazione di secondo non mi soffermo che sul pensiero di esser viva.

Non esiste dolore né preoccupazione.

Esisto io, che mi sopravvivo e vado avanti, anche quando le condizioni ambientali mutano e si fanno più complesse; non mi fermo, non torno indietro, ma procedo, aggrappandomi e spingendo forte, con tutta la forza che ho. 

Una pioggerellina leggera mi bagna il viso arrossato dal vento, e non sento altro che il mio corpo vivo in movimento, mentre scendo lungo il sentiero e osservo il paesaggio verdeggiante oltre lo strapiombo.

Lo accarezzo con gli occhi, che lascio posare su una bellezza infinita.


(Stamattina)

Ho preso un caffè per colazione, e son tornata a letto con i pelosi, che da ieri si rotolano tenerissimi sulla coperta nuova, soffice quanto loro.

C'è un tempo uggioso.

Mi raggiungono dei messaggi e una voce, che ho voglia di esplorare più a fondo, e da vicino.

Faccio una maschera rinfrescante al viso, mentre organizzo i pagamenti online di fine mese.

Mentalmente stendo la lista della spesa da fare in giornata, e il fil rouge che la percorre é intriso di dolcezza e cura di me stessa e dell'ambiente in cui vivo.

Vorrei non far nulla e ho mille cose da fare.

Mi concedo un grazioso ozio prima di pranzo, e mi domando se non sia un tempo giusto, questo, per recuperare un po' di legna per il camino...










venerdì 6 ottobre 2023

... ERA UNA DICHIARAZIONE

... E l'ho lasciata cadere perché mi é sembrata fuori da ogni logica, una scommessa a perdere, una mancanza di buon senso e perspicacia.

Che gli interesso, il senso esplicitato (con tono sorpreso, perché son cose che gli capitano di rado e bla bla)

Se mi incuriosisce, in qualche modo, la sua persona, la domanda.

Che non é il caso, la risposta a freddo, a distanza di giorni.

Evito di creare giochi con persone con cui non mi interessa giocare.

E so per certo di non dare adito a chi non mi interessa; sono tranchant.

É così semplice leggermi, nelle pieghe di una complicità reciproca che può instaurarsi in un attimo, negli sguardi e nei sorrisi sghembi, nel cercarsi fisicamente, nell'accogliersi.

É semplice capirmi.

Non c'è, poi, molto da comprendere, perché non travesto le emozioni e le lascio fluire, quando si crea un certo canale di comunicazione.

Qui, però, non c'era nulla di bilaterale e reciproco.

Per fortuna non ci sono state insistenze e non me lo sono trovato sotto casa.

Del resto, a casa, ultimamente, sto poco.

Son stata un po' in giro, ho fatto cose e ho conosciuto un paio di persone interessanti.

Ci sono state delle attenzioni, delle premure inaspettate, un dialogo a più livelli, degli sguardi che si sono soffermati oltre il necessario.

Degli scatti rubati.

Ho teso nuove alleanze con la vita e sono inciampata in nuove connessioni.

E questo weekend porterà altre novità.

Ho nella mente questo disegno di luoghi e obiettivi da raggiungere che va delineandosi e completandosi nei giorni, e questo allenamento che fisicamente sto tentando di alzare di livello.

Ho fatto una doccia profumatissima e mi son messa a letto.

Lo zaino è pronto.

E in macchina ci saranno anche la tenda e un cambio, che non si sa mai.

Sono aperta a ogni possibilità, e libera di percorrerla.

E se tutto va male, domani, l'istinto di sopravvivenza e la sfida psico-fisica con me stessa mi terranno comunque occupata la mente, sgomberandola da pensieri pesanti e superflui.




venerdì 29 settembre 2023

SETTEMBRE

 

Più tempo sui mezzi pubblici che altrove.

Più personalità in riespansione.

Più movimento.

Più radicamento.

Più letture.

Tanta tanta stanchezza.

Nuove conoscenze.

Nuovi orizzonti esistenziali e professionali.

Una poesia (una dichiarazione?).

Una parentela alla lontana, scoperta di recente, con un artista che seguo da anni (nella cui colorata passione riconosco emozioni che mi agitano).

Diversi stimoli.

Tante cose da fare.

Troppo poco tempo.

Un trekking impegnativo programmato per questo weekend.

Uno zaino di 30 litri da completare, che sarà casa, questi giorni.

Un passo in meno verso la meta finale - altissima - da definire nel tempo e nello spazio del prossimo futuro.




mercoledì 13 settembre 2023

IL PRIMATO DELL'ULTIMA

 

Ho raggiunto un piccolo primato, di recente, che si aggiunge ad altri piccoli risultati collezionati nel tempo, di cui vado fiera.

Hanno tutti il sapore delle cose guadagnate - non regalate o dovute - ed ottenute nonostante competizioni ad armi impari.

C'è qualcosa, di me, che permane nel tempo, ed é forse questa tenacia (un'espressione viscerale dell'istinto di sopravvivenza?), che mi focalizza.

Che mi indirizza.

Non più oppositiva - non più! - lo percepisco ormai nettamente ("ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone", scriveva Calvino, ed io sono un piccolo borgo di mare che si é fatto metropoli per contrapposizione fiera alla desertica realtà circostante).

Si sarà definita la forma (ma poi, che forma prende, veramente, l'acqua?), o sarà finito il deserto, dopo aver a lungo passeggiato tra le farinose dune di sabbia.

Ho ripreso ad esprimermi per iscritto e in musica.

A pieno ritmo.

É la personalità che si riespande e torna ad occupare i suoi legittimi spazi, mi dico con il solito sorriso sghembo, che mi riempie e solleva di nuovo gli zigomi.


Da un po' di tempo, sto dedicando pensieri a una smagliatura del sistema, che andrebbe sanata. 

Qualcosa che per altri é un segmento del proprio lavoro, e che per me ha una portata di gran lunga superiore.

É una questione professionale alquanto complessa e trasversale e rifletto su come inquadrarla per sottoporla ai vertici.

Ho una possibile soluzione in mente, di quelle che salvano capra e cavoli.

Oggi l'ultimo giorno di studio, poi la sintesi, e infine il passaggio con chi ha il potere di trasformare uno stimolo ideale, se consono, in materia reale.

La consapevolezza maggiore raggiunta, finora, é che, come l'acqua, scavo la mia traccia e la percorro libera.

E questa potrebbe - ma non lo saprò finché la proposta non verrà pesata - essere una traccia nuova, su un terreno arido, in cui far scorrere un fiume per portarlo fino al mare.

Oppure, potrebbe restare un disegno tracciato sulla sabbia, e sparire appena s'alza il vento.

Che sia disegno, o traccia, intanto ho buttato giù la proposta, che continuo ad attaccare e capovolgere, cercando e i punti deboli.

Non sta a me valutarne l'efficacia, e la fattibilità - ma tutto può essere fatto, adesso, se ritenuto valido - e attendo con emozione il confronto.

Che non è più unilaterale, tra le dune del deserto e tra le sabbie mobili, ma su un territorio fertile, in cui l'orizzonte splende sospeso tra il cielo, la terra e il mare.





martedì 5 settembre 2023

LE STANZE INTERIORI

 

Stamattina ho trovato una vibrante dedica musicale, appena aperti gli occhi, nella casella dei messaggi.

Non ci sentiamo da un po'.

Non troppo, ma un po'.

L'ultima volta che ci siamo sentiti, gli ho confidato uno stato d'animo particolare; ero turbata, mi ha accolto, come sempre, e mi ha raggiunta, interiormente, dove altri non arrivano.

Dove nessuno vede o intravvede.

Dove a nessuno, in fondo, interessa arrivare.

E dove altri, di sicuro, se pure vi arrivassero, affonderebbero, o camminerebbero con passo pesante, noncuranti di ciò che calpestano.

Questa cosa di dover preparare se stessi, nella vita, a certi incontri, delle attese, dei momenti giusti o non giusti, delle fasi, dei tempi e degli spazi, dei rapporti predefiniti e standard, é davvero una sovrastruttura sradicata dalla realtà e dalla profondità di certi sentimenti.

Che accadono e basta.

Che restano lì, ad abitare stanze interiori.

E la stanza interiore che vicendevolmente abitiamo da sempre, l'uno per l'altro, e l'uno nell'altro, é scaldata dallo scoppiettio di un camino, raggiunta da lontano dal rumore del nostro mare e delle metropoli, della natura selvaggia e di quella dominata dall'uomo, della neve che cade e si ammucchia sino a seppellire porte e vialetti e si trasforma, poi, in temporale estivo, nella ciclicità delle stagioni che percorriamo.

E c'è musica e silenzi. 

Sorrisi e lacrime.

E ci siamo noi, per quelli che siamo realmente, cui é capitato in dono, in questa vita, di volersi bene.


domenica 3 settembre 2023

DI NUOVO LIBERA

 

La personalità va riespandendosi, ora che sono caduti tutti i lacci e lacciuoli che mi impedivano di respirare a pieno.

É finito anche il silenzio stampa.

Di tutto ciò che é stato, e di ciò che ne sarà, non è più questione di mio interesse, non c'è più attualità.

Su tutto ciò che, però, é fuori posto, chissà che non venga accesa una luce.


Riparto - non da zero - con nuove prospettive.

lunedì 28 agosto 2023

NON PRENDERSELA A MALE

 

In realtà me l'ero presa.

Eccome.

Irragionevolmente.

Intravvedo le tensioni che si agitano sotto certe risposte piccate, che pure ho dato, e le tempeste interiori che imperversano a fasi alterne sull'umore; lungi dal cavalcarle con fierezza, tento dignitosamente di non farmi speronare.

Talvolta rovino a terra, ma mi rialzo.


E quindi nulla, mi sono rialzata dopo la caduta, ho scrollato via le parole piccate, il malumore, il fraintendimento e usato un po' di miele.

Se questo artifizio mi abbia fatto recuperare passi sulle distanze, ancora non so dirlo.

Così come non so nemmeno se valga la pena percorrerle.

Non so quanto siano distanze vincibili o invincibili.

Però non ero a posto con me stessa, e tanto é bastato a farmi muovere un passo in direzione opposta a quella che intenzionalmente volevo muovere.

L'istinto ha prevalso sull'intenzione.

E mi sento a posto ora.

Le amiche più strette registrano oscillazioni tra pensieri opposti e contrastanti da un po', ormai.

Dico loro di non inquietarsi, che é una fase di assestamento.

Nuova.

E se contengo pensieri opposti che peso e ribalto come l'avvocato del diavolo, prima di indirizzarmi, è solo perché in fondo, come scriveva Walt Whitman, contengo moltitudini.

Che - finché non si fanno patologiche e si tramutano in disturbi della personalità - posso tentare di dominare.






venerdì 25 agosto 2023

INTERIORIZZANDO LA LUCE

 

Come forma di esercizio.

Assorbendo l'energia circostante, come una spugna l'acqua.

Questa la magnifica deriva meditativa dei pensieri attuali, mentre con lo sguardo accarezzo la luce dorata in cui si sollevano le polveri sottili, nell'aria pesante di una stazione affollata.

Riorganizzo la mia nuova vita, tra una settimana.

Tutto sta cambiando, ma é l'ennesima evoluzione, in cui scorgo una certa continuità, in luogo della ciclicità che ha connotato alcune fasi della recente vita.

Quel senso di innata opposizione interiore é ormai un angolo smussato; riemerge la passione.

Starò tra la città e il mare, ancora.

Uno stare che é il primo passo del radicarsi, non più sospesa con i piedi e con il cuore in aria.

Uno stare per rimanere.

Dove la luce biancheggia in uno splendido ed ospitale microclima.

In equilibrio tra punti equidistanti da me, eppure immanenti.

Ho fame di nuovo.

Di tutto.

Domani chiudo il trittico di escursioni esplorative in uno dei miei luoghi del cuore.

Riprendo le misure dell'estesa fascia costiera tirrenica che per me rappresenta casa.

Mi muovo a braccio, serena, in solitudine o in compagnia, o con chi incontro sul tragitto.

La stella polare é il mare alla mia destra quando scendo, e alla sinistra quando rientro.

Ascolto i Palace, la nuova ossessione di questi giorni, e recupero dei vecchi pezzi degli Smashing Pumpkins.

Salgo sul treno, e apro il mio libro azzurro, la musica nelle orecchie, mentre il sole si affretta, ormai, a tramontare, sul paesaggio oltre il finestrino.


(La colonna sonora di questo post:

 https://youtu.be/qgqOOPxkt9E?si=NnfaPkcsHGZdfHIJ )



martedì 22 agosto 2023

I FRUTTI CHE MATURANO LUNGO IL CAMMINO

 

C'è un caffè, sospeso nelle contingenze, aperto a infiniti milioni di possibilità, che non si sa se accadrà e quando.

Però é nell'aria.

Mi incuriosiscono il tono scherzoso e scanzonato, sotto quel velo di integerrima serietà, ma anche la voce, il sostrato culturale, le aspirazioni esistenziali, i valori di fondo.

Ho le gambe appesantite dall'acido lattico e dalle punture di insetto dell'ultimo trekking un po' wild del weekend. 

Non potrò scoprirle con un vestito; ma non importa. 

Davanti a un caffè mi importa d'altro.


Ci sono fichi e frutti della passione che ho colto lungo il cammino, di una dolcezza piena e appagante che apprezzo a fondo solo con la maturità.

Da che lo sguardo, distoltosi fisicamente dal degrado, é tornato a posarsi sulla bellezza, non riesco a non goderne.

Non riesco più a distogliere gli occhi, a sentirmi stanca.

Eppure lo sono.

Per la vita ritrovata e riavviata.

Per le ferie mancate.

Per le avventure in cui mi sto tuffando.

Per i percorsi magnifici da intraprendere.

Sono stanca, ma preferisco questo acido lattico alle gambe immobili, alla mente priva di spazio e ossigeno, arrovellata su pensieri malsani.

Lo preferisco al corpo deprivato della passione che lo ha sempre sorretto, all'isolamento estremo e mortifero nel quale ero stata forzatamente sospinta.

Per quanto ancora questo risentimento albergherà nelle mie viscere non so dirlo.

Riaffiora sempre meno.

Persiste, comunque, la memoria di tutto; ci verso sopra del buon vino, e brindo ai risultati di oggi, che fioriscono sulle cadute di ieri.


venerdì 18 agosto 2023

FRAINTENDIMENTI E ISTINTO

 

L'istinto difficilmente inganna e crea fraintendimenti.

La ragione e l'esperienza, invece, così come turbamenti e inquietudini, forse, un po' me ne creano.

O l'incontro, in sé, foriero di alterità e congenito scontro.

L'incasellarsi reciproco nei propri schemi mentali, l'applicarsi la propria singolarissima chiave di lettura.

Non so darmi una risposta precisa, ma nel dubbio preferisco dare precedenza all'istinto.

Mi pare tracci, nell'oscurità, il percorso più luminoso.

Le cose che sento nello stomaco e nel petto son quelle che mi spingono ad agire.


Sono stata sommersa da un profluvio di parole messe per iscritto, cui ho risposto mio malgrado.

Una tela di ragno, a maglie larghe, dalla quale, alla fine, sono scivolata via.

Qualcuno ha interpretato le parole, mentre io interpretavo i silenzi, e i due flussi interpretativi si sono incrociati come le spirali del DNA, senza ricongiungersi mai, dando vita a una creatura autonoma.


Sono solo proiezioni, quelle che facciamo.

E ridicole, come se si potesse avere il pieno controllo del presente.

O - peggio (!) - del futuro.


Ho mandato due messaggi oggi.

Uno dei due ha ricevuto risposta (lo é stata davvero? Ma si...), l'altro (ancora?) no.

Manca il terzo, ma il numero due mi sembra simbolicamente più in sintonia con la nostalgia vintage di questo agosto che volge al termine.


Gli ultimi mesi sono scorsi come anni.

A settembre firmo; e mi fermo.

Almeno per un po'.

E non c'è nulla di più lontano dal fermarsi, in tutto questo.

C'è un cuore che si sgrava dal passato e che guarda speranzoso al futuro.

C'è una persona che riaffiora, giorno dopo giorno, in superficie.

Come un fiore di loto dall'acqua scura, che volge i petali verso la luna.

Petali simili, talvolta, a candide lame affilate.






lunedì 14 agosto 2023

LE FESTE DI UNA VOLTA

 

Festeggio il ferragosto travasando piante, di rientro da mare.

La monstera reclama spazi infiniti, e così la bouganville e le orecchie d'elefante.

Il plumbago, travasato relativamente di recente, stava ormai stretto pure lui.

Ho finito due sacchette di terriccio.

Mi butto sul letto stanca, non ho forza nemmeno di aprire una birretta e un pacco di patatine, stasera.

Scrivo ad un'amica che preferivo le feste di una volta, di quando eravamo adolescenti.

Che erano un po' feste obbligate, di Natale, pasquetta e ferragosto.

Che mica lo sapevamo che tutto quel disagio sarebbe solo aumentato nel tempo, e che qualcuno lo avrebbe sprofondato negli abissi.


Di rientro da mare, ho visto una sagoma sulla mia destra sorseggiare qualcosa, sul muretto.

E mi è sembrato "qualcuno".

Qualcuno che non c'è più.

Non ci incontreremo più per questo paese, su questo mondo, in questa dimensione spazio-temporale.

E ancora mi fa specie.

Ed é un misto di tristezza ed incredulità, e nel contempo stimolo per vivere.

Anche senza festa, e falò in spiaggia (ormai sono vietati), e compagnie bislacche con cui condividere la serata.

Non ci sono più le feste di una volta, e non sono nemmeno più io quella di una volta.

E va bene così, anche se è più un dovermi star bene che altro.





domenica 6 agosto 2023

DECOMPRESSIONI

 

Mi decomprimo.

Risalgo in superficie.

L'aria profuma di libertà, e su questo si concentrano i nuovi progetti.

Come quando nuotavo in quella piscina ai confini del mondo - un pescetto in una boccia di vetro azzurra - e mi concentravo sulle luci in alto, affinché diradassero la nebbia tra i pensieri.


Lascio che tutto ciò che mi disturba e mi inquieta affondi inesorabilmente alle mie spalle.

Nulla ha valore quanto questa libertà ritrovata, infine.

Come quando avevo cinque anni, e mal tolleravo impedimenti fisici alla scoperta del mondo.

Se solo avessi immaginato, già allora, che ci sono impedimenti più insopportabili da fronteggiare, in prosieguo...

Che quelli fisici sono meglio superabili.


Tutto oggi é oggetto di ripensamento e ridimensionamento.

E sebbene resti questa rabbia sopita, mi impongo di non lasciarla affiorare.

Eppure non affonda.

Resta lava strisciante sul fondo degli abissi.





sabato 5 agosto 2023

SPEZZATE LE CATENE

 

Sono in attesa di spezzare formalmente le catene che mi hanno avvinta, mio malgrado, negli ultimi anni.

In attesa della veste ufficiale, che calerà sulle parole rassicuranti ricevute, non si placa questa tensione quinquennale che mi porto addosso.

Ho dentro un groviglio di emozioni contrastanti, e il mezzo migliaio di pensieri soliti che alimentano il magone.

Dopo tanto girovagare, dopo tanto dolore, ho voglia di leggerezza.

E voglia di vivere, dove ho scelto di farlo.

Dove é casa.




martedì 1 agosto 2023

IL TEMPO BEN SPESO

 

Inaspettatamente, una giornata intensa e luminosa.

Una repentina fuga al mare, chiusi in una bolla di sapone colorata, riempita di sabbia e salsedine.

E di cose semplici.

Accoccolati nel sole del pomeriggio, improvvisamente ci ha colto il tramonto, ed é sorta la luna piena alle nostre spalle.

Abbiamo raggiunto il borgo per cenare qualcosa, e di nuovo ci siamo spinti, in un abbraccio, fino alla terrazza sul mare.

Le voci si sono incastrate senza sovrapporsi, e senza pregiudizi, in una dialettica piena di adorabile buon senso.


Mi tengo cauta, ancorata alla realtà e al presente, ma aperta a ciò che avviene.

Però si, anche io vorrei tornare su quella spiaggia, e ripetere tutto da capo.

A farsi spettinare dalle onde e dal vento, chiusi in un abbraccio di pelli dorate dal sole.





giovedì 27 luglio 2023

RADICARSI VICINI


Entrambi, amici da decenni, ci ritroviamo di nuovo nella stessa città.

L'obiettivo, dopo tutto questo girovagare, é radicarsi. 

Riprendere a vivere, avviare nuove prospettive.

Stringersi, perché siamo un pezzetto di famiglia.

"Perché non prendiamo casa nella stessa zona, o nello stesso complesso residenziale?", gli propongo.

"Perché no?", mi risponde.



Siamo isole, ma possiamo farci arcipelaghi.


domenica 23 luglio 2023

L'UNICA PERSONA SULLA FACCIA DELLA TERRA

 

Al di fuori dello spazio e del tempo, eccola lì, l'unica persona sulla faccia della terra.

Sempre la stessa, da sempre.

Quella che riconosce dal tono della voce cosa sto per dire, e cosa c'è che non va.

Vorrei smettere di essere forte e lasciare emergere serenamente le mie fragilità, senza necessariamente cadere.

"Vengo da te, se tu vuoi" é la solita cura che propone.

Un lenitivo che applichiamo vicendevolmente sulle ferite causate dal protrarsi di questo vivere, dalla quotidianità obsolescente e soffocante nella quale tergiversiamo, entrambi a proprio modo.

Come se avessimo ancora tanto spazio e tanto tempo, quando invece ne abbiamo già consumata una bella metà.

Come se questi scambi, a distanza o da vicino, fossero istantanee di un'esistenza intera, dai colori meno sbiaditi di quelli che riempiono lo sguardo ogni giorno.

Tutto ciò che mi circonda - o di cui mi circondo, all'occorrenza - mi sembra sinceramente meno reale di questo fil rouge persistente, negli anni.

Nella vita.

L'unica persona sulla faccia della terra, per me, é altrove.

Sempre troppo distante, per quanto vicina.





venerdì 21 luglio 2023

SALVARSI DA SOLI

 

Ripercorro mentalmente il pensiero che ti ha avvinto - ti ha avvinto? - contro quel muro.

Quella sensibilità fuori dal mondo che ti rendeva diverso da tutti, ed un essere umano autentico come nessuno, qui.

Inclusa la piccola rete di sicurezza di cui ti eri circondato, che non ti ha preservato.

Possiamo salvarci da soli?

Forse si.

Abbiamo un dovere verso noi stessi, cui non sempre ottemperiamo.

Potevamo salvarci insieme?

E chi lo sa.

Avevamo un dovere reciproco di preservarci, di salvaguardare queste sensibilità atroci che ci avvincono alla realtà, che ci radicano nei luoghi della memoria e marcano a fuoco questo senso di appartenenza sanguigno e viscerale?

Resta un dubbio che é in sé é un macigno.

Ci sono stanze chiuse che non abiterò mai più.

Quello sfiorarsi, da esseri umani - formiche nell'universo - di notte, nella baia silenziosa, lo scintillio della luna sulla risacca, a parlare di musica e accordi e progetti.

Rock in peace, mi viene da scriverti.

Non lo leggeresti tu, e non ha senso lo leggano altri.

Lo leggerai (forse?) da qui e da ogni persona con cui ti sei sfiorato, su questa terra, prima di chiudere la partita della vita.


lunedì 10 luglio 2023

CALDO CHE FA MALE

 

E la cura - l'unica cura - resta la vita che si inietta nei giorni.

E le parentesi tondeggianti in cui si tratteggia l'idea di un fine settimana vibrante.

I tuffi a mare, quel galleggiare infinito, in cui il tempo scompare e lo spazio attorno diventa infinitamente azzurro.

Son rientrata che fa caldo.

Un caldo che fa male.


domenica 25 giugno 2023

SOLE E SALE

 

Son scesa a mare, ieri, e ho nuotato nell'acqua cristallina, ma grigia come il cielo.

Quante nuvole si addensano, in cielo, questi giorni.

Galleggio, chiudo gli occhi sulla coltre di nuvole che incombe, e rispondo alla domanda fondamentale.

In che direzione voglio andare?

Lo so dove voglio andare, e correggo il tiro da un po'.

Al netto delle ansie e delle tachicardie ridicole degli ultimi anni, ormai andati.

E scansando le paure, fatte di materia che non mi appartiene.



martedì 13 giugno 2023

ADDIO TERRE DEL NORD

 

Non sei più

La persona che ho abbracciato, nel letto, la notte,

le ciocche bionde illuminate dalla luce del mattino,

l'odore persistente, nel letto

la notte.

Ed il giorno successivo.

In quel tempo rubato al lavoro e alle distanze.

Nei centimetri quadri contro il muro tra l'ingresso e la cucina.

E nel letto, la notte.

Ed i giorni successivi.

Nei momenti di condivisione che non accadranno più.

giovedì 1 giugno 2023

#LOSAPEVAMOTUTTE

 

E non perché siamo malpensanti, o per pregiudizi ridicoli sui rapporti uomo donna.

Lo sapevamo perché troppe di noi ci sono passate, e hanno scansato per miracolo un fosso simile.

Fatto di inganni, violenza psicologica, fisica, manipolazione.

Mentre eravamo incinte, o non lo eravamo, mentre perdevamo una gravidanza o cercavamo di averne una.

Mentre ci dicevano che eravamo pazze per giustificare le proprie bugie, approfittando dei nostri buoni sentimenti.

Lo sapevamo perché siamo sopravvissute.

Noialtre.

Ma il pensiero di poter essere noi le protagoniste di pagine di cronaca simili, che potessero essere le nostre famiglie a disperarsi nel dolore, sono sicura che trafigge chiunque abbia seguito la vicenda di questi giorni.

E sono convinta che sia necessario uno scatto culturale, in questo senso.

Assolutamente necessario.

Che sia accompagnato da un intervento incisivo anche a livello legislativo, che tenga conto di quanto una sofisticata manipolazione e la violenza possano ridurre in schiavitù una persona, e deprivarla della lucidità e degli affetti che le consentirebbero di uscire sana e viva da certi rapporti tossici.

Perché la sensibilità sociale é maturata e mutata, ed il diritto deve adeguarsi, come la sua applicazione.

E sebbene certe categorie siano elastiche, a me sembra davvero inevitabile consolidarne di nuove.

Affinché lo spauracchio di una punizione efficace riesca a dissuadere individui privi di scrupoli dall'intrapresa di azioni simili.



martedì 30 maggio 2023

LOTUS MOON

 

Ho ripreso a guardare la luna.

E la chitarra.

E a chiedermi quanto in basso posso scendere, e in alto salire.

domenica 21 maggio 2023

DI DOMENICHE SUL DIVANO

 

É la penultima, in questi termini, prima dell'estate.

Impegnata a far cose, con la mente ad altrettante cose trascurate.


Vorrei essere a Posillipo per l'aperitivo, a godermi due gocce di sole, dopo tanta pioggia.

Vorrei anche scendere in spiaggia, stasera, a far due passi, ma forse anche no.

Forse apro una birretta a casa, e una busta di patatine, mentre termino ciò che ho da fare.


Tra tanti scenari che si delineano, uno su tutti é emerso.

E vince sul resto.

Vince su tutti.

Non vince me, che resisto per vincerlo.

Mantengo il punto e l'allenamento.

Guardo al futuro senza dimenticare che ho un presente da vivere.

mercoledì 17 maggio 2023

IL PENSIERO DI PARTIRE

 

É qualcosa che si illumina nella mente soprattutto quando mi avvio verso sera.

Quando la giornata é quasi trascorsa del tutto, ancora profondamente impegnata, ma non abbastanza da dirsi intensamente vissuta.

L'impegno é solo una parte della vita, e non so più quanto, effettivamente, significante.

Il ruolo e lo spazio di studio e lavoro si sono ormai definiti, senza definirmi, garantendomi margini di autonomia e libertà cui ho sempre aspirato e che continuo a coltivare.

Le proporzioni di ciò che devo e ciò che importa cominciano nuovamente a cambiare.

Ridimensiono.

Il mio ritmo vitale comincia a diversificarsi, come non accadeva da molto.


La cena di ieri sera é stata deliziosa.

Un trionfo di pesce crudo, selezionato con cura, e pulito con garbo e sapienza.

E gli spaghetti con le vongole, per cui ho ceduto volentieri il posto ai fornelli.

Del buon vino.

Le chiacchiere sul divano, con la copertina morbida e pannosa addosso, ed i termosifoni accesi.

Una sigaretta smezzata.

La tenerezza.

Le incertezze, gli slanci, il bagaglio pesante di ciascuno, le parole usate con dolcezza e quelle sparate come proiettili.

Ho voglia di restare.

Ho voglia di partire.

E perdermi.

E tornare.




sabato 13 maggio 2023

CREDEVO FOSSE ANDATO PERSO

 

Anni di pseudo scrittura ed emozioni vergate con inchiostro bianco sporco su sfondo digitale screziato di blu.

Il mio delicatissimo ed incrinatissimo rifugio virtuale.

Credevo fosse andato tutto perso.

Non lo trovavo più, l'avevo chiuso - barricato - per non essere più rintracciabile.

Non ho trovato più me stessa, per un po' di tempo, ma mi sembra di riaffiorare un poco in superficie, adesso.

Ho piantato i piedi altrove, e forse sto mettendo qualche radice.

O forse, ormai, fluttuo nell'aria, senza l'inganno degli artisti di strada, che seggono su una comoda lastra, celata dal vestito che indossano.

Gli affetti di una vita, e quelli nuovi, o ritrovati, si ricongiungono tutti nelle stesse città che il cuore abita da sempre.

E so per certo che c'è un luogo in cui voglio abitare, che é questo che sto vivendo.

Che tutto cambia, ed ogni giorno é una benedizione, inattesa, insperata, ricolma di magia.


Affido nuovamente un pensiero a questo blu, come se lo stessi arrotolando in una bottiglia da abbandonare alle onde del mare.

Ed una speranza, che serbo per me, in attesa che si avveri.