lunedì 3 marzo 2014

A MANICHE CORTE E PIEDI SCALZI



L'inverno non è propriamente la mia stagione.
Detesto mettere la giacca, mi impedisce ogni movimento.
Odio le scarpe.
Soprattutto quando sono al mare.
Sono insofferente ad ogni forma di costrizione fisica che inevitabilmente comporti l'essere più che vestiti.

E allora via la giacca.
Via la maglia di lana.
Via gli stivali.
Volontaria vittima sacrificale di un esperimento concertato, mi sono scaldata nella luce del tramonto.

Certo, non sono durata tantissimo al freddo e al gelo, e ho messo a conto un mezzo raffreddore, che era già in procinto di arrivare.

Però sto bene.
Ho sorriso buona parte del tempo.
Ho lasciato che gli occhi sorridessero, che ogni ruga di espressione emergesse e si imprimesse, indelebile, sul mio viso.

Ho pensato a quanto la mia vita sia andata oltre tante circostanze e tante persone.
A quanto sia bello avere il privilegio di invecchiare, e constatare di essere oggi la donna che da bambina ero convinta di diventare.
Che volevo diventare.

"Fatico a pensarti in altra veste".
Quando lascio che la parte selvatica prenda il sopravvento, talvolta, anche io.












4 commenti:

red ha detto...

in questo post dimostri 10 anni di più.
e non per le rughe d'espressione.
forse è perché ti riferisci a te stessa in quanto donna.
e non ragazza.
donna.
e di colpo fai anche un po' paura. ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...


red, faccio paura sempre agli uomini.
salvo a quelli che si fanno coraggio e cercano di conoscermi nonostante tutto.
e sono davvero pochi.
scellerati compresi :)))

red ha detto...

e a quanto pare il tuo mondo di scellerati ne conta parecchi..
e tra gli altri.. possibile che non ce ne sia uno, dico uno, capace di varcare le tue mura?
una donna DEVE fare paura. ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...

qualcuno è rimasto intrappolato dentro le mura.
qualcuno non le varcherà mai...
;-)