sabato 23 agosto 2014
IL RISPARMIO DELLE PAROLE
La sfida costante alla quale mi sento sottoposta é quella di riuscire a gestire le parole.
Non sono un'artista delle conversazioni brillanti, del dosaggio arguto delle pause, non riesco a calibrare al meglio i silenzi, come intrattenitrice degli spazi liberi da parole talvolta non ho pari, talvolta mi sento una sfigata come pochi.
Mi cimento costantemente su un campo che mi appartiene, ma nel quale non posso che progredire.
Eppure le esperienze passate mi hanno insegnato una cosa che reputo importante.
Al di lá dell'uso che si intenda farne, le parole, quando vanno dette, quando spingono sulla lingua per essere pronunciate in quell'esatto istante, non vanno risparmiate.
E quindi, senza pensarci, le ho pronunciate con cautela, leggere, nel silenzio turbato dalla musica di sottofondo.
Non ho intenzione di risparmiare alcuna parola.
Non voglio correre il rischio di lasciare qualcosa nel dubbio.
Di rimanere inespressa.
Non voglio non dire, lasciare margini al fraintendimento.
E se va male, se perdo invece di vincere di vittorie schiaccianti, sará pur sempre, ad oggi, l'unica condizione accettabile.
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2 commenti:
meglio sbagliare per aver fatto, che sbagliare per non aver fatto.
condivido.
Tanto si sbaglia sempre.
Comunque ;-)
Ma avere la coscienza a posto vale molto di più...
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