domenica 26 ottobre 2014
L'UOMO DELLA MIA VITA
Mi ha accompagnata a prendere la legna per il camino, riempendomi il bagagliaio dell'auto di ciocchi di legno buono, di quello che si consuma lentamente e si fa brace.
Abbiamo fatto una passeggiata su un terreno che appartiene alla sua famiglia da generazioni.
Conosce ogni albero, ogni pietra, i confini delimitati dalle piante che sono lí da molto prima di quanto sia io su questa terra.
"Qui posso costruire una villa dove potrai venire a vivere, se vuoi. È un posto tranquillo, nel verde, i vicini sono persone a posto".
"Posso avere un rametto di alloro?"
Per poco non buttava giù la pianta.
Ha scelto le foglie migliori.
Gli ho raccontato degli ultimi incontri con gli uomini, da che ho terminato una lunghissima relazione che ben conosce.
Una manica di disgraziati, in parole povere.
Gente senza arte nè parte.
Poveracci nella'animo.
Uno degli ultimi mi ha proposto di accompagnarlo in un locale di scambisti!
Mi dice che l'optimum non esiste.
Gli rispondo che gli incontri che ho fatto rasentano lo scarso.
Che è scoraggiante incontrare uomini che si adagiano dietro la scusa del "non posso darti di più (che una trombata) in questo momento" e roba simile, perché in sostanza pensano di meritare un harem, a costo zero e senza implicazioni o responsabilità di qualsivoglia natura, al loro servizio.
Colpa delle donne che ci stanno e ci perseverano in certe situazioni.
Abbassano le possibilità di noialtre che non siamo mignotte senza scrupoli e non ci teniamo ad essere trattate per tali, abituando certi uomini a standard ridicolmente inaccettabili.
"Non ho razzolato in mezzo alla feccia, sai? Eppure ho trovato uomini di una mediocrità tale
che sono inorridita all'idea di mettere da parte la solitudine, che pure punge, per uno di loro".
Mi ha chiesto se intendo fare la single a vita, con quell'accento inglese vagamente retrò, o se ho idea di farmi una famiglia.
"Vorrei trovare un compagno, certo... Qualcuno che ami fare le cose che amo fare io".
"Con tua madre ho condiviso nemmeno il 50% delle mie passioni. Eppure mi ci sono sposato"
D'accordo.
Non tutto tutto.
Posso sorvolare su un 20%.
Però è fondamentale che ami il mare, che viva come me, che viaggi con me e come me, che sia un lavoratore con un minimo di ambizione, e altre cosette che sono imprescindibili...
"Prova a cercare altrove".
OK. Ci provo, papá.
Nel serbatoio di un altrove che non si capisce bene se si riferisca ad un luogo fisico, ad una categoria o cosa.
Intanto, con forza e determinazione, ho detto no e basta.
Stamattina, nel letto mi sono svegliata da sola perché ho scelto di far vincere l'intelligenza, che per quanto sia strumento armato dell'infelicità, è sempre lí che reclama il suo spazio.
E lo trova nel libero arbitrio.
Nella decisione consapevole di dovermi allontanare da quella che non sono e dalle petsone che non mi fanno essere come sono.
Nella fermezza che devo imporre al rifiuto.
E che mi costa cara, ma molto di meno di quanto mi costerebbe calpestare me stessa e dovermici poi confrontare.
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5 commenti:
hai scelto la strada meno facile tu. ma forse la sola sensata. ....
È una strada in salita. Sono su quella stessa salita.
Anche io godo dei consigli di mio padre che periodicamente mi chiede "ma tu desideri una famiglia? !?"
Ultimamente, reso partecipe degli incontri desolanti, mi dice che meglio sola che male accompagnata.
Ma temo abbiano gettato lo stampo di uomini così!
Lo credo fermamente.
Altrimenti, considerata la difficoltà, avrei dovuto desistere da parecchio...
Sara, ho diverse amiche nella medesima condizione.
Non potremo mai trovare un uomo che ci ami quanto i nostri padri.
Però non è nemmeno giusto accontentarsi di chi non è in grado di avere una donna accanto.
condivido al 100% il tuo pensiero.
A volte però mi domando se non sia anche colpa mia, se io non sia troppo esigente. A volte la risposta è no, a volte è forse.
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