giovedì 7 marzo 2013
BOLLE DI SAPONE
Non demordo mai.
Mi ostino a voler chiudere il cerchio.
Ogni cerchio.
Quasi a pretendere di soffiar vita vera in gigantesche bolle di sapone, inevitabilmente destinate a scoppiare e a dissolversi nell'aria.
In fondo è a questo che sono destinata anche io.
A dissolvermi nell'aria e negli altri elementi di questa terra, quando sarà tempo.
E allora se qualche cerchio non riesco a chiuderlo facendo combaciare esattamente i punti di congiunzione, se qualche riga la tratteggio un po' sbavata, nè troppo dritta nè abbastanza curva, ma storta, se la miopia che non agevola la visione dalla mia prospettiva ogni tanto mi distoglie, voglio evitare di crocifiggermi inutilmente.
Certe linee cominciano ad avvolgersi in cerchio, ma poi virano verso spirali vorticose, che tendono all'infinito.
Di pensieri ne ho già così tanti, così seri.
Così neri.
Pensieri che non arrivano a pronunciarsi con nessuno.
Sono lì, gocciolano costantemente, si fanno lago, e mare, e onde di mare burrascoso.
E poi... poi c'è l'impossibile.
L'irrealizzabile senza alcun margine di speranzosa possibilità.
L'alba di un sole che non potrà mai nascere, preludio di un giorno che non verrà mai ad esistere, aggrappati a incantevoli luci di tenebra.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento