giovedì 6 giugno 2013

LA CORREZIONE


Ho chiesto a lui.
Il collega con il carattere insopportabile.
Quello che prenderei a schiaffi ogni volta che apre bocca, in ogni lingua in cui lo fa.
Quello con cui ci siamo conosciuti perchè, senza nemmeno sapere come ci chiamavamo, abbiamo avuto un "little misanderstanding" che quasi ci pigliavamo a capelli davanti a tutti.
Un tipo pessimo nei rapporti sociali.
Ma in gamba, versatile, ambizioso, con una personalità pazzesca e innumerevoli doti.
E sebbene non mi piacciano certi suoi modi di fare, ha la mia stima e la mia simpatia.
Del resto chi va esente da difetti?

Avendo un comportamento che mi istiga alla violenza, è perfetto come insegnante, per quanto mi riguarda.
Non ci va tanto per il sottile.
Anzi, è proprio stronzo.
Sarà che non sono mai stata abituata a ricevere complimenti o incoraggiamenti nello studio come nello sport, nessuno si è mai pazientemente prodigato per insegnarmi qualcosa, per cui ho dovuto adattarmi a situazioni poco piacevoli utilizzandole come stimolo per alzare la testa e fare di più.
E farlo meglio di chiunque altro.

Quindi, gli ho chiesto di dare un'occhiata a questo lavoro che ho fatto e di dirmi la brutale verità su cosa ne pensasse.
Ha apportato, naturalmente, delle correzioni.
Inaspettatamente ha tralasciato frasi che mi lasciavano perplessa e sulle quali ero in forte dubbio.

E lo so che ci ha messo un po' della cortesia che non gli è propria, perchè ogni tanto gli faccio notare che è poco gentile.
So però che è stato sincero nel commento lusinghiero che mi ha scritto.
Queste settimane di studio intenso nei ritagli di tempo ha portato i suoi frutti.
Il mio piccolo bagaglio culturale si è un pochettino ampliato.
E l'unica cosa che posso augurarmi è di poter spendere questa occasione che mi sono concessa nel modo giusto, semmai ci riuscirò.


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