mercoledì 13 settembre 2023

IL PRIMATO DELL'ULTIMA

 

Ho raggiunto un piccolo primato, di recente, che si aggiunge ad altri piccoli risultati collezionati nel tempo, di cui vado fiera.

Hanno tutti il sapore delle cose guadagnate - non regalate o dovute - ed ottenute nonostante competizioni ad armi impari.

C'è qualcosa, di me, che permane nel tempo, ed é forse questa tenacia (un'espressione viscerale dell'istinto di sopravvivenza?), che mi focalizza.

Che mi indirizza.

Non più oppositiva - non più! - lo percepisco ormai nettamente ("ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone", scriveva Calvino, ed io sono un piccolo borgo di mare che si é fatto metropoli per contrapposizione fiera alla desertica realtà circostante).

Si sarà definita la forma (ma poi, che forma prende, veramente, l'acqua?), o sarà finito il deserto, dopo aver a lungo passeggiato tra le farinose dune di sabbia.

Ho ripreso ad esprimermi per iscritto e in musica.

A pieno ritmo.

É la personalità che si riespande e torna ad occupare i suoi legittimi spazi, mi dico con il solito sorriso sghembo, che mi riempie e solleva di nuovo gli zigomi.


Da un po' di tempo, sto dedicando pensieri a una smagliatura del sistema, che andrebbe sanata. 

Qualcosa che per altri é un segmento del proprio lavoro, e che per me ha una portata di gran lunga superiore.

É una questione professionale alquanto complessa e trasversale e rifletto su come inquadrarla per sottoporla ai vertici.

Ho una possibile soluzione in mente, di quelle che salvano capra e cavoli.

Oggi l'ultimo giorno di studio, poi la sintesi, e infine il passaggio con chi ha il potere di trasformare uno stimolo ideale, se consono, in materia reale.

La consapevolezza maggiore raggiunta, finora, é che, come l'acqua, scavo la mia traccia e la percorro libera.

E questa potrebbe - ma non lo saprò finché la proposta non verrà pesata - essere una traccia nuova, su un terreno arido, in cui far scorrere un fiume per portarlo fino al mare.

Oppure, potrebbe restare un disegno tracciato sulla sabbia, e sparire appena s'alza il vento.

Che sia disegno, o traccia, intanto ho buttato giù la proposta, che continuo ad attaccare e capovolgere, cercando e i punti deboli.

Non sta a me valutarne l'efficacia, e la fattibilità - ma tutto può essere fatto, adesso, se ritenuto valido - e attendo con emozione il confronto.

Che non è più unilaterale, tra le dune del deserto e tra le sabbie mobili, ma su un territorio fertile, in cui l'orizzonte splende sospeso tra il cielo, la terra e il mare.





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