sabato 6 ottobre 2012
ROBA CHE SI MUOVE NEL CIELO...
O stelle cadenti.
O Aereoplani.
O fuochi d'artificio.
O ancora il riflesso dei fari delle autovetture in corsa nella notte.
Non lo so cosa fosse...
Una roba si è mossa nel cielo, al di là del parabrezza, e non so cosa fosse.
E neanche mi è importato capirlo.
E neanche mi è importato di esprimere desideri, nel dubbio.
Ho guidato fino a casa in condizioni non... come dire... non propriamente idonee.
Forse prossime alla sobrietà, ma non esattamente, ecco.
Su virgin radio passava "Smack my bitch up" dei Prodigy, mentre guidavo sulle curve del mio circuito personale, ovvero una delle strade che percorro di frequente ad alta velocità per andare a lavoro, di quelle che faccio ad occhi chiusi perchè le conosco a memoria.
Oggi sono decisamente esplosa.
Non lo so come va a finire.
Non lo so.
La diplomazia se n'è andata a fanculo.
Ed io, io non lo so.
Non lo so esattamente cosa devo fare, ma qualcosa farò.
Sono ancora incazzata.
Questa cosa non riesco bene a gestirla, ora.
Tutto quanto accade nella mia quotidianità stride fortemente con quello che sono.
Troppo da non poter chiudere gli occhi e far finta di nulla.
E sarò troppo diretta, pane al pane e vino al vino, ma non tollero più.
Le chiacchiere, in particolare, non le tollero più.
Le illazioni, pure quelle.
Le ciliegine su torte sfigurate e immangiabili.
Non sono disposta a tollerarle più.
La cecità, voluta, indotta o inflitta, non fa per me.
L'opportunismo dichiarato o trasfigurato in chissà cosa lo lascio ai cultori del genere.
Quando basta è perchè basta.
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