giovedì 13 dicembre 2012
ASSORTA IN UNA TENSIONE IDEALE
L'avevo dimenticato quanto mi assorbisse leggere.
Era da un po' che non portavo un libro con me in treno.
Alla penultima fermata mi alzo per indossare la giacca, riponendo il libro in borsa.
Ho voglia di continuare, però, solo un altro po', nella manciata di minuti che mi separano dall'arrivo.
E quindi lo riprendo, appassionante e intenso...
Avverto il contraccolpo della fermata.
Resto seduta, continuo a leggere.
Sento il soffio delle portiere che si aprono.
Cazzo!
Racimolo la roba e corro verso l'uscita.
Domani il bollettino meteo del lavoro porta guerra.
Non vedo l'ora, si.
Come no.
Sono stanca di tutto questo.
Sono stanca della contropartita in termini di acidità di stomaco e fegato che esplode.
Delle spese, tante, e dei guadagni miserrimi.
Di non poter chiedere, di non potermi lamentare, di dovere assorbire come una spugna, salvo ogni tanto darmi una doverosa strizzata.
Ma rispetto ad altre volte sono più serena.
Stavolta mi frega meno.
Vado a buttarmi a letto.
Ho un libro da assaltare, tra le lenzuola gelide, e forse un film soporifero per conciliare il sonno che tarda sempre troppo ad arrivare.
Un anno nuovo di zecca mi aspetta, proprio lì, dietro l'angolo del 31 dicembre di questo meraviglioso, dannatissimo e doloroso 2012.
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6 commenti:
cmq, io non mis tancherò mai di ripeterlo. noi si tifa per te.
meraviglioso.
dannatissimo.
doloroso.
queste sono quelle che io chiamo parole bagnate.
g.a.p, grazie dell'incoraggiamento! ;-)
red, è quel che è stato ;-)
bene così, dunque.
vien da chiedersi se il dolore, dannazione e meraviglia siano legati tra loro.
ma già lo so.
sono colori che non mancano in ogni quadro che è valso la fatica di essere dipinto.
red, sono imprescindibili.
se vuoi l'uno devi accettare l'altro.
e se la dannazione è la contropartita, amen
così sia!
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