sabato 8 dicembre 2012
IL SAPORE DELLE ATTESE
Di quelle attese inutili.
A cuore scalzo.
Come al solito non occorre parlare, specificare.
Quello che non ho detto l'abbiamo pensato entrambi.
Questa connessione mi emoziona, e mi fa paura.
Mi riempie eppure non mi sazia.
Mi tiene sospesa, mi stiracchia come un elastico teso tra due punti estremi di fissaggio.
Come una fionda nell'attesa di lanciare il sasso.
Sorrido come una cretina ad uno schermo colorato in movimento, che mi rimanda il riflesso di un sorriso composto di pixel sgranati.
Il solito appuntamento al quale non riesco a mancare.
E di nuovo, sarà questo quello che la vita ha in serbo per me?
Una vita che mette a repentaglio l'integrità del cuore nel petto e l'integrità della mia persona in generale?
Le decisioni che ho da prendere coinvolgono tante persone, oltre me stessa.
E il peso di questa responsabilità lo accuso tutto.
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2 commenti:
non occorre essere un segugio.
non occorre essere un attento lettore.
non occorre nemmeno aver letto altri post (lo farò).
non occorre nulla di tutto questo.
basta leggere velocemente
per rendersi conto che quello che è scritto qui
è scritto affinché venga letto da una sola persona.
(che ovviamente non sono io.)
e che forse non era il momento di passare di qui.
è che io sono attratto dai dirupi altrui quanto dai miei e non resisto alla tentazione di sporgermi per vedere giù.
salvo poi farmela sotto.
speriamo di cavarcela, a sto giro.
(in bocca al lupo.)
è lo stesso motivo per cui mi sono soffermata sul tuo blog.
spero anche io di cavarmela, alla fine, e ti lascio con lo stesso augurio.
ciao red.
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