giovedì 3 aprile 2014
Di "Facciamo?" e "andiamo?" vari
Mi aspettavano silenziosamente al varco.
Il primo, l'unico che a quanto pare ha memoria per le date, mi chiede se mi va di andare a vedere musica dal vivo in settimana.
L'altro, casualmente, si trovava in orario aperitivo dalle mie parti, libero, pronto a raggiungermi.
Avevo giá impegni.
Il terzo mi chiede in modo secco di uscire quando voglio.
Preciso, quando io voglio.
Questa cosa mi mette seriamente in imbarazzo.
E comunque, chi li capisce é bravo...
Perchè se avessi dato loro speranze di qualcosa, fatto intravvedere possibilitá, allora capirei.
Ma io non sono così, mi piace farmi bellamente i cavoli miei senza giocare con i sentimenti del prossimo.
E allora questa cosa di continuare a rispondere forse la sbaglio.
Forse è così che fornisco il modo di credere qualcosa che non é.
E tutto questo mentre in testa ho un gran casino.
Mentre continuo a cadere vittima delle suggestioni della mente.
Che per quanto mi allontani sono sempre lì, pronte a tendermi trappole con esche altamente tossiche.
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