venerdì 18 aprile 2014
LA DONNA DELLA FUGA
Doveva essere una serata tra donne.
Poteva essere una magnifica, rilassante occasione per aggiornarsi sulle rispettive novitá.
Un momento di innocente e liberatorio pettegolezzo.
E invece no.
Sono stata fraintesa e la serata, cosí come era stata programmata, é andata a monte.
Ho dovuto riprogrammare tutto alla luce dell'ingerenza dell'ultimo minuto.
Una sorta di piccola imposizione.
Che mi dispiace anche chiamarla così, ma non é nulla di diverso.
Certe situazioni mi creano ansia.
Ed io ho chiari problemi di gestione dell'ansia.
Questo tipo di ansia.
L'istinto si é attaccato come un bambino dispettoso alla fune della campana della chiesetta del silente paese.
Da sopra la collina il suono, distinto e metallico, riecheggia fino a valle.
Fino al mare.
E non si disperde tra i flutti.
Il din don privo di armonia viene di nuovo sospinto sulla spiaggia, confinato nell'oblio costante del bagnasciuga.
Mi propongono la fuga.
Tutti.
Sono la donna delle realtá estemporanee.
Quella con la quale si medita, a sua insaputa, di sparire dal mondo.
Senza considerare che non c'é nulla, per quanto doloroso, cui vorrei essere strappata, in questo momento.
Colleziono appuntamenti in capo al mondo a go go.
Istantanee di vita, che non mi appartiene e non voglio, riflesse nelle pupille dilatate di sognatori senza speranza.
Io non voglio fuggire da nessuna parte.
Non voglio essere io stessa strumentalizzata ed assurgere a via di fuga.
Manca il corollario della scelta.
La geografia delle emozioni forti.
Le mie, che ben conosco.
Manca tutto.
Manco io, che mi sottraggo ai progetti indaffarati di chi è convinto di avere capito cose che non sa, che io non so, che nessuno sa.
Non voglio fuggire.
Voglio stare piantonata qui, attaccata a questa insulsa radice, darle l'acqua che mi richiede.
Voglio soddisfare la mia sete.
La ricerca dell'acqua mi fará scavare ancora a fondo, ma cazzo una vena nel sottosuolo sono destinata prima o poi a trovarla.
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2 commenti:
che odio essere quella/o della fuga.
cazzo.
quando bisognerebbe essere quella/o della realtà.
:-)
Condivido ;-)
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