domenica 1 giugno 2014

AL CENTRO DEL MONDO, NEL MEZZO DEL NULLA

Capita che sei lì, in mezzo alla folla, nel cuore nevralgico del piccolo mondo amabile e ostile in cui vivi, e che ti vive, e avverti l'irrequietezza che si annoda alla gola e la stringe, e l'affoga. Succede che guardi in giro, frugando nella mondanitá locale di cui sei partecipe e consapevole componente, ma in realtá non riesci a soffermarti su un viso, su un discorso. Guardi avanti a te, ma è un fissare nel vuoto. Vorresti andare via, ma ti trattieni. Sei in preda alla noia, alla stanchezza, ai prolifici fumi dell'alcool e vuoi stare, anche se non hai testa di stare. Con quel cappuccio della felpa buttata a casaccio sul vestito figo, che vorresti calarti sugli occhi e scomparire. Ti senti al centro del mondo. E ci sei. Sei pure nel mezzo del nulla, un vuoto immenso impossibile da riempire. Domani mare. Si, domani andiamo. Con i motorini, altrimenti la macchina dove la parcheggiamo... E poi torni. Infili il portone di casa mentre alle tue spalle senti arrivare una confessione di quelle stupide. Uno scherzo, un dar fiato alla bocca, questo il peso che dai alle cose. Quasi fossero piume che accarezzano l'aria. Che non arrivano peró a sfiorarti. O peggio, ad interessarti. Domattina questo disagio, questa nebbia si saranno dissipati. E l'indomani mattina é arrivata. É adesso. Ed io volevo documentare il trapasso della notte, lo smaltimento dell'irrequietezza nera. Per cui, essendo un nuovo giorno, pur cosciente del legame con i precedenti, vado a preparare un caffè, infilo il costume, attivo il giro di telefonate domenicali, coordino la discesa a mare e via. L'irrequietezza arriverá, nuovamente, ma almeno per oggi avrá i colori del mare.

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