venerdì 6 giugno 2014

UNA MASSICCIA DOSE DI ADRENALINA

Ho finito ora, l'adrenalina é tale che non riesco a stare ferma. Certe occasioni mi ricordano perchè ho scelto di fare proprio questa professione. Quanto sia nelle mie corde. Quanto sia stata una scelta consapevole, nonostante le difficoltá pazzesche per arrivare all'obiettivo finale. Quel silenzio raccolto, l'attenzione, di quelle che ti inchiodano a te stessa ed alla presenza che devi necessariamente imporre e soppesare con cautela. La sfacciataggine e la sicurezza che schiantano al suolo qualsiasi timidezza, imbarazzo, incertezza. "Brava", mi dice un collega piú maturo, sorridendomi. Ho sorriso senza nemmeno dir grazie. Ho sorriso convinta come mai. "Come sono andata?", chiedo ad un'amica che é lí. "Benissimo. E quello é il mio capo". Quello di stamattina è stato un azzardo, una volata in un campo che non é propriamente il mio, ma che continua ad esercitare un gran fascino. Che continua a riproporsi per sbaglio e per caso. Mi chiedo spesso se non sia il caso di affrobtare questa nuova sfida. Se non debba impormi il superamento di questo limite autoimposto, ma consequenziale alle scelte che ho dovuto fare. Io adoro la mia stramaledetta professione. Anche se ci sopravvivo a stento con quello che guadagno. Anche se devo masticare bocconi amari. Fa parte del gioco, mi dico. Ed oggi il gioco è stato magnifico.

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