sabato 28 giugno 2014

E PROSEGUIRE SENZA SVOLTARE

La notte é fonda e la stanchezza preme. Devo rientrare a casa, deviando di un soffio per riaccompagnare un'amica. Allo svincolo debbo inserire la freccia. Le mani non si schiodano dal violante, non accennano a piegare la rotta verso sinistra. Voglio proseguire, andar dritta, continuare a guidare nella notte. La destinazione immaginaria conduce al mare. Un altro mare. Quel mare. Un ricordo si inceppa tra i pensieri a scorrimento lento, sui quali getta luce oscura la presenza dei lampioni. L'intermittenza costante del buio e della luce sulla quale punto forte gli abbaglianti. Anche se è una strada che conosco. Soprattutto per quello. Mi sono persa. Inserisco la freccia. Devo tornare a casa. Questo viaggio non posso intraprenderlo ora. Non posso intraprenderlo piú. Non é piú il mio mare. Tradirei me stessa, la mia evoluzione. Quanto é difficile relegare a sogno quel che resta di ricordi così lontani, ma cosí certi nella loro perfetta interezza. Una perfezione che ad oggi mi pare irraggiungibile. Dove sono, a questo punto? Lo svincolo é quello giusto? Debbo proseguire? Posso tornare indietro? Devo andare oltre? In realtá posso solo rientrare a casa. E tra le varie opportunitá, mi sembra, ad oggi, la piú valida.

2 commenti:

red ha detto...

mhm.
ricalcolo percorso?

.come.fossi.acqua. ha detto...

Ogni tanto mi perdo.
Mi ritrovo peró.
Sempre.