Vivo nel momento.
Cerco di guardare la vita nel suo complesso.
E dall'alto.
Sto dando alle cose l'occasione di accadere.
Come era un tempo.
Come avrebbe sempre dovuto essere tutto il tempo.
Non tutto è così complesso e insostenibile, adesso.
Non mi manca più il respiro, il tempo, la lucidità per affrontare la vita.
E non é più solo un affrontare.
Mi organizzo mentalmente per viaggi di lavoro, anche se vorrei davvero fossero solo viaggi di piacere.
Ed é quindi questo uno degli obiettivi all'orizzonte: trovare il sistema di intrecciare queste due dimensioni.
"Dai alle cose l'occasione di accadere", mi ripeto.
E le cose pian piano accadranno.
So che é così.
Gioco, e mi rimetto in gioco, trovo nuovi svaghi, e nuove persone, rimetto insieme pezzi di me ridotti in frantumi con il martello.
Persino la polvere si sta ricomponendo.
Mi ritrovo nei gesti gentili e galanti che mi vengono rivolti, di cui ho sofferto la mancanza.
Ritrovo me stessa nelle parole colme di affetto e buoni sentimenti di chi mi conosce bene e di chi mi conosce appena.
Negli occhi estranei e incuriositi che mi osservano, e da cui non mi distolgo più.
Nelle telefonate e nei messaggi che cercano e stimolano il valore della mia compagnia.
L'altezza, non la bassezza.
La complessità, nella sua forza creatrice.
É bello ricevere attenzioni, sollecitare sorrisi con la propria presenza, e con la propria voce.
É bello essere trattata come una persona, e non essere il parafulmine quotidiano di frustrazioni, deliri e malumori infiniti.
"Dai alle cose l'occasione di accadere", mi ripeto ancora.
E le cose accadono, da sole.
E le vedo che stanno già accadendo.
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