mercoledì 19 febbraio 2020

DI CAFFÈ OFFERTI E SGUARDI AMOREVOLI


Arrivo presto, a lavoro, solitamente prima degli altri.
Quaranta secondi d'orologio sono il tempo che mi separa dalla macchinetta del caffè, dopo avere spalancato tende e finestre e posato borse e giacca e occhiali da sole e il pranzo del giorno nel suo angolo riservato.

La macchinetta del caffè confina con un ufficio in cui c'è sempre un ricambio incredibile di gente.

È un piccolo presidio di umanità varia ed eventuale, in un luogo in cui il disagio annichilisce anche i più tenaci.

Ebbene, capita ogni tanto che mi offrano un caffè appena fatto.

Lo fanno per gentilezza, per passare il tempo, per scambiare una chiacchiera con altri precipitati nel medesimo contesto.

Lungi da me rifiutare!

C'è qualche amante degli animali che si sta prendendo cura dei piccoli randagi (un gruppo ormai consistente e ben definito), sfamandoli come può, anche quando non ci sono io.

Da quando hanno avviato questa piacevole e morbida convivenza, hanno sempre la ciotola piena d'acqua e qualcosa da mettere sotto i denti senza doverselo litigare tra loro.

Dormono nel prato, si rincorrono, si stiracchiano, fanno dei balzi giganteschi per venirmi incontro al mattino, o quando esco, per accompagnarmi al parcheggio.

Si litigano una carezza e un'attenzione, sempre, al di là del cibo che, strano a dirsi, talvolta li disinteressa.

Mi sono informata su possibilità di intervento e tutela a loro favore, per il tempo che resto e per quello in cui (spero presto) non ci sarò più.

Devo attendere il momento e l'occasione per discuterne con chi ha il potere materiale di intervenire sulla faccenda, in modo più incisivo.

E so che arriverà.

Oggi sono uscita da lavoro con il sorriso, come ormai capita di frequente, da che ho una banda nutrita di splendidi randagi che accompagna con sguardo amorevole le mie giornate.