domenica 2 febbraio 2020

QUANTO È PICCOLA UNA STANZA, IN UNA PICCOLA CITTÀ


Ho chiamato papà, stamattina, solo per sentire la sua voce, che mi rasserena sempre.
Non ho ormai granché su cui aggiornarlo: la mia quotidianità si è ricomposta e assestata sul lavoro, le funzioni basilari, e poco altro.
La linea si è interrotta mentre cercava di dirmi che avrebbe allungato certe passeggiate domenicali per venirmi a trovare fin qui.
Ho pensato che sarebbe bello, ma non voglio si metta in auto tutto quel tempo, su quella strada orribile e pericolosa che percorro ormai in automatico da troppo tempo.

Ho spostato la tenda per far entrar meglio la luce naturale per studiare, accostando ancor di più la scrivania alla finestra.

E poi, visto che il cielo era azzurro, e il sole caldo, ho aperto un po' la finestra, convincendomi di poter godere di un anticipo di primavera.

Ho comprato matite in quantità industriale, e ne ho già consumate diverse. Io davvero non mi capacito di come si consumino e si distruggano, nonostante scriva con tratto leggero e le riponga con riguardo sulla scrivania o nell'astuccio dedicato.

Studio, divoro pagine su pagine, ma meno di quanto vorrei.

E mi stanco, molto di più di quanto dovrei.

La sera crollo, e il messaggio della buonanotte lo leggo come il primo buongiorno del mattino.


Sono nostalgica, e rifletto sull'opportunità di concedermi un paio di giorni di ferie per scorciare le distanze, la prossima settimana.

Anche se questa scelta sottrarrà tempo allo studio.

Anche se sto facendo sacrifici da matti per ottimizzare il tempo a disposizione, che è quello che mi avanza da un lavoro che mi consuma.


Sono stata in varie librerie, in settimana, alla ricerca di testi specifici per quanto mi occorre.

E mi occorre tantissimo, ancora, nonostante quasi l'equivalente di una busta paga sia già andato via in libri, da che ho avviato lo studio.

I limiti consistenti delle librerie che ho trovato - o per definirle ciò che sono davvero, negozi che vendono libri - sono emersi in modo insostenibile.

In una, l'unica ad avere il pregio di un personale cordiale ed accogliente, purtroppo non ho trovato molti testi da confrontare tra loro.

E non ho potuto confrontarmi nemmeno io, a tutto tondo, su quello che mi serviva, come sono solita fare quando vado nelle librerie dove sono solita andare dai tempi dell'università, e dove ancora oggi torno (e tornerei anche nell'immediato se non fosse per la distanza attuale e il tempo che scarseggia).

Nell'altra libreria, la donna nascosta a fare i cavoli suoi dietro la cassa mi ha salutato a stento rispondendo al mio buongiorno, trattandomi con fare arrogante tutto il tempo.

Ho impiegato un po' per farle comprendere che ciò che mi serviva era diverso da ciò che aveva supposto mi servisse semplicemente guardandomi.

Finché non ha affermato di avere finalmente capito cosa mi occorreva e si è piegata a terra per prendere dall'ultimo ripiano dei micro riassunti, piccoli e colorati, graziosamente insulsi come quelli che abitano le librerie delle case di bambola.

E delle stesse dimensioni.

Credo abbia sentito il rumore degli occhi che ho rovesciato violentemente verso il cielo, mentre le dicevo che non era assolutamente ciò che cercavo.

"Gli altri che stanno studiando la stessa cosa li hanno presi!", ho sentito dietro le spalle, mentre varcavo la soglia per uscire.

L'idea di dovermi confrontare con altri che studiano sui riassunti a colori mi stimola ancora di più a dare il massimo e ad approfondire il divario che ci separa.

C'è gente che studia sui libri seri, purtroppo, ed è quella che temo realmente possa farmi le scarpe.

Se non sarà questa la volta buona che riesco, sarà la prossima.
Questo studio, comunque vada, non sarà vano.












8 commenti:

sara-sky ha detto...

"Questo studio, comunque vada, non sarà vano." questa è una sacrosanta verità e deve darti la forza per arrivare fino in fondo stringendo i denti :*

Bulut/Nuvola ha detto...

Sì, non sarà vano... sei in gamba :)

Ce la farai ad arrivare dove miri, perché sei una persona seria, e studi sui libri :)

.come.fossi.acqua. ha detto...


Sara, non me ne dà abbastanza, la sera crollo!
Però ho comprato il caffè solubile (una schifezza immane, ma utile, nelle mie circostanze) e magnesio e altre vitamine, così da domani mi impasticco come si deve.

.come.fossi.acqua. ha detto...


Bulut, speriamo che serietà e studio mi portino lontano di qui.

E più in alto di così.

Intanto stasera non riesco a trovare la forza di toccare i libri.

Ho messo il pigiama ed è già un quarto d'ora che sto nel letto.

Se fossi malata, tutto questo avrebbe senso.
Il fatto che è solo stanchezza mi fa arrabbiare...

sara-sky ha detto...

ma la stanchezza va rispettata! e nel tuo caso è più che motivata

Nihil ha detto...

Su cosa, se è lecito, ti stai applicando con tanto impegno?

.come.fossi.acqua. ha detto...


Sara, vorrei il lavoro mi consumasse di meno... Una bella fetta dibstanchezza verrebbe meno ;-)

.come.fossi.acqua. ha detto...


Nihil, studio per progredire e fare un po' di carriera, molto banalmente.

Se ci riesco...