giovedì 23 agosto 2012
FREEDOM AND MADNESS
"Mi piacerebbe rubarti per un po'..."
"Non puoi, sono libera", gli ho risposto.
Ha riso.
E ha riso anche lui, al mio fianco, cosciente di avermi "rubata", invece, per il tempo di un attimo.
Io stavo già sorridendo di mio.
Ho allenato i muscoli del viso a dismisura, i miei zigomi si sono sollevati, sono pieni e gloriosi come mai.
Mi sono immersa nel sole, nella pioggia, nella musica, nel fango, nel fuoco, nelle nuvole.
Ho fatto mio ogni elemento di questa terra e me ne sono sentita parte viva.
E tutto quello che ho fatto, per me stessa, ora, mi pare abbia un senso superiore.
Non il lavoro, la posizione, i soldi, ciò che è giusto e ciò che non lo è, e tutte queste baggianate qui.
E' una conquista, la libertà.
E' abbandonare certe convinzioni e piegarne altre ad una maggiore tolleranza.
E' abituarsi agli addii perchè sono semplicemente degli arrivederci, e le relazioni che ho stretto sinora e mi trascino dietro, queste strade che si sono incrociate e continuano ad incrociarsi, ne sono l'eterna dimostrazione.
E' gioire di ciò che ho avuto, senza tuttavia possederlo.
E' dare un'opportunità ad ogni abilità e qualità che posseggo.
E poi boh... è quello cui ciascuno di noi dà il proprio personalissimo significato.
Per il momento mi godo questa gioia immensa.
Per la depressione post rientro ho ancora tempo...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
e si sente tutta, questa specie di gioia, che uno se ne ammala.
oggi, dopo averti letta, qui a lavoro, mi sembra quasi più bello. grazie.
gap, finchè dura mi lascio coccolare da questa sensazione...
e poi, grazie...
buon lavoro!
Che bel blog! Sono molto felice di esserci capitata! Ti seguo!
ciao adriana, ma grazie! :)
e ben approdata su questo blog!
ricordo i post in cui parlavi di stress, di un brutto ambiente, di un lavoro che potrebbe essere bellissimo, mentre in realtà raccoglie tanto schifo... sembrano lontani anni luce.
e non sai quante volte, leggendoli, ho sperato che arrivasse il giorno in cui avresti un po' messo da parte questi pensieri, focalizzandoti su altro, su quello che davvero ti rende viva.
io credo che questa sei tu!
voglio dire... nell'ultimo anno, circa, sei cambiata, hai preso una strada diversa! ... non cambiarla ;) e se è chiaro che non si può essere sempre in vacanza, che lavorare bisogna.. però qua ci sono consapevolezze che vengono dal viaggio ma vanno oltre al viaggio, che investono proprio il tuo modo di essere!
pì, è esattamente quello che penso anche io.
questa sono io.
quella che prende e parte, quella che non si fa problemi, che mette da parte le incazzature per far spazio ai sorrisi.
quello che esce fuori quando ho l'occasione di essere me stessa è un delirio di cose, che mi fanno sentire soddisfatta, piena...
il lavoro, qui, è quel che è...
e lo sarà ancora, finchè non deciderò di buttare tutto all'aria e partire definitivamente.
e chissà come andrà a finire anche quest'altra storia...
Bellissimo quello che dici.
Posta un commento