venerdì 31 agosto 2012

ENTRO I LIMITI E AL DI FUORI DI ESSI

L'ho realizzato bene il motivo per cui sono rimasta impantanata in quella situazione assurda per così tanto tempo.
La mia fragilità, all'improvviso, da gestire.
I colpi a tradimento, la terra che è venuta a mancare sotto i piedi.
Avevo bisogno di tempo per metabolizzare tutto quel casino.
Negli ultimi anni ho attraversato il mare in burrasca a nuoto.
Mi sentivo persa, e uno scoglio tagliente e appuntito in mezzo al mare mi è parso essere un punto fermo, l'unico che potessi concedermi.
Sono rimasta ancorata lì, allora, con le mani sanguinanti, ostinata, lasciandomi prosciugare inutilmente di tutte le mie energie, rendendomi inetta al nuoto.
Finchè, finalmente, i piedi hanno cominciato a scuotersi dal torpore, a muoversi, a scalciare nell'acqua.
Il cuore a pompare sangue.

E non ne vado fiera dei peggiori sentimenti che hanno sorretto la mia fragilità.
Un certo ridicolo opportunismo, pure.
A scapito di una certa durezza ed onestà che ho sempre rivolto nei miei confronti.
Non ero io.
Ero una piccola larva indifesa, cercavo una protezione che in ogni caso non ho mai trovato.
Certamente mi ero illusa che uno scoglio buttato in mezzo al mare fosse un approdo sicuro, mentre invece rischiava di farmi affogare, al termine di una lunga e atroce agonia.

E questo prima che un tuo limite, è stato il mio limite.


4 commenti:

ha detto...

♥, non ho altro da dire :)

.come.fossi.acqua. ha detto...

pì... che fatica, sai, ammetterlo.
un abbraccio fortissimissimo!

ginocchiaapunta ha detto...

a volte ci si appoggia a prendere fiato al primo sostegno possibile, non necessariamente al migliore.
la vita è anche questo.
prendere fiato, trovare la forza di affrontare il resto della strada, e partire.
resta poi qualche cicatrice alle mani a cui guardare per ricordarsi.

.come.fossi.acqua. ha detto...

gap, a volte ci si inganna, volutamente.
e non so neanche se ho recuperato un po' di forza, o come reperirla.
so solo che non voglio capiti ancora.