La persona che mi ha mostrato questa "scritta" a malapena mi conosce.
E avevamo scambiato solo poche battute di cortesia, sino a quel momento.
"Guarda", mi fa, "questa scritta ti calza a pennello!"
Mi si sono bagnati gli occhi di lacrime quando l'ho letta.
E li ho nascosti dietro l'obiettivo della macchina fotografica.
L'ho ribattezzata "colei che legge i segni".
Io sono "quella che riconosce le persone", invece.
Anche su questo ci ha azzeccato in pieno.
Ogni fregatura è stata sempre ampiamente presagita, le sono andata incontro nonostante il mio istinto avesse azionato l'allarme antincendio da un pezzo.
Lo so quando sbaglio, lo so a priori con chi ho a che fare, ogni sacrosanta volta.
Ci sono andata cauta, però, anche nelle fregature.
L'istinto mi regola l'esistenza.
Un'esistenza senza più regole precise da un bel pezzo...
2 commenti:
sorrido.
riconoscere le persone è un bel talento. io ho sbagliato solo quando non ho ascoltato la voce che mi diceva stai lontano.
e, ahimé, ultimamente son diventato disubbidiente.
gap, ho deciso di voler dedicare più tempo a chi lo merita, che agli altri.
poi sbaglierò, pazienza.
ultimamente mi è andata bene.
e mi sento decisamente...
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