Prossima a tante cose.
Prossima, davvero.
Prossimissima, soprattutto all'esplosione.
Stasera sono letteralmente fuggita per evitare di esplodere con chi davvero non c'entra nulla.
Per una volta almeno, glielo concedo.
Mi sono mantenuta in un riservato mutismo sino a casa.
E se potessi prendere a pugni il muro senza che crollasse e senza che nessuno mi sentisse e chiedesse spiegazioni, lo farei volentieri.
Sono stanca.
E in più sono un'idiota.
Un'idiota senza speranze.
E questa versione qui sotto, in cui lui stecca o qualcosa del genere, fa pena (volevo usare un altro termine, ma lascio spazio alla fantasia) più o meno quanto me.
Stecco.
E' ignobile falsetto quello che mi esce dalla bocca.
E' canto di gola, non di cuore.
E' rabbia a squarciagola.
Il mio diaframma si è compresso tanto che se n'è andato a fanculo.
Dove probabilmente dovrei andarmene anche io.
Ma va bene così.
Che fanculo potrebbe essere un gran bel posto dove passare le vacanze quest'estate.
Una meta decisamente di lusso.
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