mercoledì 15 aprile 2020

E MAGGIO SARÀ IL MESE IN CUI TUTTO CAMBIÒ


O magari no.
Però stasera mi ha sopraffatta questa sensazione, d'improvviso.

Ritorneremo alla vita, ma in modo diverso.
Con modalità diverse, per qualcuno decisamente più sostenibili, per altri meno.
Ci ritorneremo anche con una bella fetta di rinunce, per qualcuno accettabili, per altri assolutamente no.

Se non fossi rimasta a casa, queste settimane, non avrei potuto avviare e concludere buona parte dei piccoli progetti che aspettavano da tempo di essere realizzati.

E che aspettano comunque di essere conclusi.

Ogni giorno ho aggiunto un pezzo, dove prima mi cadeva l'occhio e quel pezzo mancava.
Ed io provavo fastidio.
Ecco, adesso provo un'intima soddisfazione invece del fastidio.
Mi sento alleggerita di tanti minuscoli pensieri fastidiosi che adesso non ci son più.

Da che son qui, ho debellato a più riprese la cocciniglia e liberato il limone caviale, che da qualche giorno si è riempito di foglioline e fiori.

Il fico che ho preso al mare ha riempito il vaso, ed è una meraviglia a guardarsi.

L'altro fico mantiene con tenacia i suoi frutti sui rami, in attesa che maturino.

Non so quante piante ho messo per talea, e quante già hanno preso.

Non essendoci vivai e fiorai aperti, nelle prime settimane, mi sono arrangiata con ciò che avevo in casa.

I miei balconi somigliano sempre più a giardini fioriti.

I pelosi mi regalano attimi di incantevole gioia.
Che poi, questi attimi sono talmente tanti che riempiono i giorni e le notti ed io, ancora oggi, in questo silenzio e in questa solitudine, non riesco a sentirmi mai sola.

Ho fatto talmente tante volte le scale di casa, oggi, e spostato e travasato piante, e pulito e messo in ordine una minima parte del caos che ho ancora intorno, che non mi sento più le gambe!

Sono sul divano, la lampada nell'angolo accesa, e una candelina accanto al balcone, che danza nel buio, che scrivo di questa giornata volata, e del cielo che si è colorato d'azzurro e d'oro sul mare blu oltremare all'orizzonte.

Che certe volte sembra di potercisi tuffare dentro da qui.

Ché avere una finestra sul mare è come averla sull'infinito.










2 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

:)

È un post molto bello, mette serenità :)

Hai ragione che anche risolvere mille piccole cose richiede tempo, ma farlo poi migliora la qualità della vita :D

Sì, credo anche io che sarà diverso da prima. Più che altro, anche, ci sarà una pesante crisi economica... chissà come ne usciremo.

Ripensavo ad una tua osservazione in uno dei tuoi post passati, quella riguardo alla sospensione arbitraria dei diritti (perdonami questo parlare impreciso... correggimi se sbaglio!).

Io vivo in Svezia, dove si è attuata una strategia che non è quanto restrittiva come quella italiana (e che al momento pare il bersaglio della stampa italiana... comunque quello che raccontano i giornali è veramente stravolto, chissà chi trae vantaggio da questa distorsione...).

Ovviamente in Italia, che ha popolazione molto più densa, molto maggiore, e soprattutto pratiche sanitarie e comportamentali molto diverse, la strategia svedese non è davvero attuabile per non diffondere il virus.

Però, devo dire che qui hanno fatto cose sensate: hanno consigliato la popolazione di lavorare da casa quando possibile (e la gente lo fa in grande maggioranza, senza avere la minaccia di multa), hanno consigliato di mantenere la distanza (e gli svedesi la mantengono anche in altri tempi, non sono mai uno addosso all'altro), e anche prima dal medico non vai mai se sei potenzialmente infettivo (la prassi è chiamare un numero telefonico ad hoc). Se sei malato, ti isoli senza che te lo impongano. Inoltre, qui gli antibiotici non te li danno mai o quasi: te li danno solo se i danni potenziali sono permanenti, o se rischi la vita. In Italia, telefoni al medico di fiducia e ti ordina gli antibiotici sulla parola, in molti casi. Forse anche questa attitudine rende la popolazione, fisicamente parlando, più forte.

La cosa più illuminante però è vedere gli svedesi: che non hanno bisogno di minacce per fare qualcosa, basta spiegarglielo (nella maggioranza dei casi). Quindi, con persone che in media sono così, unito al fatto che sono pochi e diluiti, la strategia di contenimento del contagio è meno restrittiva e più rispettosa.

Io sto lavorando da casa principalmente, ma posso uscire liberamente senza paura di incorrere in multe, se rispetto le regole su distanza e se non esco quando sono malata.

Scusa il commento lunghissimo! :)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Bulut, più che sospensione mi riferivo ad una compressione di diritti.
Ad un bilanciamento che in parte mi lasciava - e lascia ancora perplessa - pur essendomi adeguata alle regole imposte.

Il mio personale adeguarmi l'ho fatto per buon senso e senso civico (quello che gli svedesi tengono da sé, senza che nessuno li obblighi) e non mi sono esposta al rischio e non ho esposto i miei.

Vedremo come andrà di qui a breve,sotto tutti i punti di vista.

C'è in atto, o almeno sembra, un ripensamento su scala globale delle abitudini di vita di tutti.