sabato 30 aprile 2022

LA VITA IN CITTÀ

 

Un mese tra una manciata di minuti.

Un mese che la vita é cambiata, capovolgendosi.

Da nulla a tutto in un secondo.


Riprendo a vivere.


Nonostante i ricordi più pesanti, talora, riaffiorino densi, trascinandomi verso sentimenti negativi.

Nonostante mi sia rimasto appiccicato addosso un malessere strano, che man mano svanisce, e si fa lontano, eppure persiste, pur contrastandolo.


Cammino chilometri a piedi, recupero i passi dei miei vecchi giri, visito da turista i luoghi in cui ho vissuto, che oggi son diversi, trasformati, eppure non snaturati dal tempo che vi si é stratificato attorno.

L'essenza di questa città resta radicata alla sua antica storia, fedele e immutabile, come un amore pregno di passione.


Lavoro con ritrovato entusiasmo e ritrovo interazioni umane di cui ho sentito la mancanza.

Dinamiche sane in luogo di quelle malate dalle quali ho cercato con tutta me stessa di non farmi avvincere.

Riuscendoci.


Sono andata via, restando fedele a me stessa, come questa città lo é alla sua natura immutabile, che non si lascia avvincere dai cicli della storia.


Ho un nuovo lavoro.

Nuove prospettive professionali.

Un nuovo respiro pervade i polmoni, che erano in affanno.

Gli occhi si posano, finalmente, sulla bellezza, e non più sul degrado.


Ho scelto un luogo preciso in cui stare. 

Una passeggiata precisa, per arrivare a lavoro.

E in questo percorso, ho inserito l'acqua. 

Due sorsate di ossigeno mentre cammino.

E una terza sorsata d'alcol, talvolta, quando esco da lavoro, e trovo rifugio in un aperitivo solitario, nelle piazze o nei vicoletti frequentati dai turisti, dove non fa strano sedersi da soli per godersi semplicemente il cibo che passa il convento, mentre si getta uno sguardo sul passeggio circostante.


Mi preparo a nuove cose.

Per nuove cose.