venerdì 30 marzo 2012

RASSICURAZIONI

Io non mi fido più di niente e di nessuno.
Io ho un serio problema con me stessa.
Io non credo a nulla nè ho alcuna voglia di crederci.
E so benissimo quando è cominciato questo ateismo esasperato.
So a cosa imputarlo.
So che non ho superato nulla e che probabilmente mi serve ancora tempo per recuperare gli ultimi cocci.
Si, ma quanto ancora?
A meno che questa rottura che mi porto dentro non sia stata determinata dal passaggio alla maturità.
Ecco, forse questa potrebbe essere la spiegazione più convincente.
Nel momento in cui ho messo del tutto da parte la fiducia sono cresciuta.
Oppure nel momento in cui ho dovuto mettere da parte la fiducia che come una cretina avevo mal riposto sono dovuta crescere.
Dovrei tenere presente il fatto che altre volte mi è andata bene, ma come al solito ci si sofferma di più sulle negatività che sulle cose belle.
Oggi ho fatto una cazzata.
Forse rimediabile, forse chissà.
Non mi fido.
Mi viene da strapparmi i capelli per quanto sono diventata malfidata.
Non riesco più a distinguere neanche le situazioni.
Come si fa a tornare indietro alla beata ingenuità?
E cosa c'entra tutto questo con il crescere, quando in realtà credo di essere regredita?
Mi manca la fede e non parlo solo di dio.
Mi manca la fiducia nelle persone.
E sono stanca di dovermi guardare le spalle in questo modo.
Le spalle, di fronte, di lato, di sotto.
Vorrei rilassarmi e l'unica cosa che mi viene in mente è la cosa sbagliata.
Che mi viene di getto, di stomaco e che se la scrivo magari evapora, magari si rafforza.
Magari è meglio smettere di pensarci.
Magari è il caso di chiuderla qui, e basta.
Ma magari voglio continuare a coltivare, tra tante cose, l'unica che non ha alcun senso ma che mi fa stare bene.
Bene da starci male, che se ci penso... se ci penso... per la miseria... mannaggia a me...
Ecco come una cosa bella può diventare una via di fuga o confondersi con una via di fuga, ed io non voglio che sia così.
La correttezza, almeno nei confronti di me stessa, mi divora ed è assorbente rispetto a qualunque altra considerazione.
Ed è l'unico punto cardinale sul quale punta la bussola che ho in dotazione.


TI AUGURO...

"...Bla bla bla e di sposarti presto!"

Chi, io?
Ma che diamine di problema c'è ad essere single e senza anelli al dito?
Ma soprattutto, non stavamo parlando di lavoro?

giovedì 29 marzo 2012

IN QUESTO ESATTO MOMENTO

Questa giornata è quasi volata.
Mentre tornavo a casa, stasera, è passato questo pezzo in radio.
E' la seconda volta che lo becco in due giorni.
E mi sono soffermata sul finale.
Su quel "tu pensi che stai amando, ma non mi ami, io voglio essere libera, mi hai fatto del male, tu non mi ami..."
Io credo che a ferirsi ci voglia poco.
Anche ad amarsi.
E' uno schiocco di dita, un attimo.
Perdonarsi o sorvolare è la parte difficile.
L'orgoglio, poi, non ne parliamo.
Ma i sentimenti, basta ferirli perchè si affievoliscano?
Magari fosse così.
A quest'ora potrei essere un muro su cui rimbalzano i palloni e invece rimango acqua nella quale affondano tutti i sassi lanciati.
Senza contare la propagazione dei cerchi.




"You think you’re loving  But you don’t love me 
I want to be free, baby You’ve hurt me You don’t love me I want to be free" 

ME TIME

Fatto la spesa. Comprato:
- il necessario per restaurare una vecchia dispensa da ri-adibire a libreria;
- tre bottiglie di rosso;
- riviste moda/arredamento/viaggi;
Ho messo  cucinare una carbonara di zucchine, il tempo di mangiare e mi spaparanzo al sole sulla sdraio a leggere!
Dopo pranzo non ci sono neanche per gli imprevisti!
E oggi a lavoro sarò solaaaaaa!!!
Solaaaaaaaa!!!
Posso fare che cavolo mi pare!!!

Ahhhhhhhh, che bello recuperare tempo utile per vivere!

martedì 27 marzo 2012

QUELLA DOMANDA

Come vuoi ti risponda a quella domanda buttata lì, ansiosa di ricevere risposta e altrettanto timorosa di un si?
Eccotelo il si.
Se fosse stato mi sarebbe stato un sottile mi cantino.
Invece è un si bemolle, suadente e di carattere.
Lo riconosci da come suona, anche se è messo per iscritto e non te lo canto sottovoce in un orecchio.
Certo che è un si, nelle intenzioni, e questo lo sapevi già.
Non ho lasciato spazio a dubbi.

Adesso sono cavoli tuoi quanto rimarrai a pensarci.




"I saw it written and I saw it say
Pink Moon is on its way"

ROVI DI BOSCO



Un altro week end, un altro appuntamento saltato.
Perchè rispondere a un "ti chiamo" che sembra un ordine con un "chiamami quando vuoi" che fa tanto remissività, non significa davvero nulla.
E poi sentirsi per dirsi cosa?
Niente.
Come stai, che fai, come va il lavoro, la famiglia... le solite banalità che sostituiscono e coprono domande che non si possono fare ma che restano sottintese.
Sentirsi solo per il gusto di sentirsi, di non dimenticarsi, di volersi bene silenziosamente tra le righe di vite che scorrono parallele.
Un indugiare in un'attesa carica di mille fini, tutti ipotizzabili, nessuno realizzabile.
Un prenotarsi il posto certo in un futuro che non avverrà mai.


lunedì 26 marzo 2012

LE POSSO REGALARE UNA COSA?


Io non ci posso fare nulla se davanti a certe cose mi vengono i lucciconi agli occhi.
Ho quasi rotto il silenzio del pianto di fronte a questo taccuino.
Con me ci vuole poco.
Come regalare caramelle ad un bambino, te lo fai subito amico.

ALLUCINAZIONI

Stamattina, complice l'ora legale, più assonnata del solito ho cominciato questa splendida giornata mettendomi in macchina, gli occhiali da sole sul naso, i capelli spettinati dal vento del finestrino.
Dopo qualche km rimango imbottigliata nel traffico a scorrimento lento.
E lì, sento suonare un clacson che richiama la mia attenzione sulla sinistra.
Giro la faccia, e... ti vedo che mi sorridi e mi saluti da un auto bianca.

Mi mancavano solo le allucinazioni per la miseria!



domenica 25 marzo 2012

NIENTE...

... Solo che dovevo finire delle cose e per quanto mi sia data da fare non sono riuscita a portarle a termine.
Non ancora.
E sono stanca.
Decisamente stanca.
Troppo stanca perchè domani sia già lunedì.
E' stata una giornata decisamente faticosa, questa.
Non più di molte altre.
Mi domando se sarà sempre così.
Se certe cose finiranno mai.
E se ha senso che finiscano.

sabato 24 marzo 2012

L'ARIA COME FOSSE CEMENTO...

... che mi infastidisce anche respirarla.
Sono davvero brava ad auto-sabotarmi, certe volte, non c'è che dire.

THOUGHTLESS

Ho una caterva di ricordi cui attingere.
Talvolta fanno male, ma non ho voglia di resettare nulla coscientemente.
Potessi scegliere di cancellarli, smetterei di provare dolore e gioia, smetterei di provare ogni cosa.
Diverrei un'ameba.
Ancora non riesco a piangere.
Anzi, mi viene da ridere.
Forse c'è un po' di sano masochismo in tutto questo.
O magari un'autolesionismo latente, in questo evitare gli chiudere gli occhi per invece strizzarli nel tentativo di mettere meglio a fuoco.
Non disprezzo la bambagia, ma non sono mai riuscita a farmi cullare con noncuranza dalla sua dolcezza.
A questa vita un po' rude, spartana e senza fronzoli, in questo momento, non preferisco nulla.
Solo, mi piacerebbe scomparire per un po'.
Da qui.
Il che significherebbe portare scompiglio altrove.
E la responsabilità di una simile scelta ricade quasi interamente sulle mie spallucce.
Perchè è tutto apparentemente rimesso a me.
Io sono quella che ha qualcosa da offrire e nulla da perdere.
Io sono quella che non fa niente se si fa male.
Tanto non è mai un male irrimediabile.

Ma la posso dire una cosa francamente?
Ma vaffanculo, va!

giovedì 22 marzo 2012

PENNETTE AL SALMONE


PREAMBOLO
La ricetta è di quelle più sputtanate, lo so, ma ho apportato una variante da leccarsi i baffi che ho provato proprio oggi a pranzo.
Con le quantità dei sughi per la pasta in genere vado a occhio, non peso nulla, assaggio (per questo i dolci da cuocere in forno, con quelle dosi rigide e quelle fasi inderogabili e consequenziali, non mi vengono bene!)
In genere questo sugo, o salsa che dir si voglia, comincio a prepararlo dopo avere messo l'acqua per la pasta sul fuoco. Richiede davvero poco tempo, quello necessario per la cottura della pasta, appunto.

INGREDIENTI
Questi gli ingredienti e le dosi approssimative per 4 persone:
  - una padella capiente (con i bordi alti, perchè no!);
  - olio rigorosamente d'oliva (creare uno strato sottile sul fondo della padella)
  - cipolla bianca/rossa/scalogno a piacimento;
  - salmone affumicato/salmone fresco da 150 grammi circa;
  - più o meno mezzo bicchiere di passata di pomodoro;
  - più o meno mezzo bicchiere di vino bianco;
  - una confezione di panna per cucinare;
  - e, ingrediente segreto (!), mezzo bicchiere o poco più di yogurt bianco;
  - sale q.b. (ovvero, quello che si cucina va assaggiato ed eventualmente aggiustato)

PRECISAZIONI
Oh, il bicchiere al quale mi riferisco non è quello della cucina delle fate: è un bel bicchierone grande!
Con il sale andateci con mano leggera e per gradi. Il sugo sciapo si può aggiustare, quello troppo salato sarà comunque troppo salato.
Infine, le quantità che ho indicato sono a discrezione, modificarle un poco non vanifica il sugo, lo rende più accattivante. Il rischio è solo quello di trovare una versione ancora più gustosa. Personalizzare le ricette non è reato e non viola alcun copyright!

PREPARAZIONE
A fiamma lenta, fate soffriggere la cipolla nell'olio senza carbonizzarla (il soffritto è un momento cruciale: non mettetevi al telefono, non andate al bagno, lasciate perdere il pc. In realtà queste raccomandazioni le rivolgo ogni volta a me stessa, ma invano...), e unite il salmone tagliato a pezzettini.
Dopo aver fatto insaporire il salmone nel soffritto, si può aggiungere il vino bianco e farlo asciugare.
La fiamma potete alzarla un pochettino a piacimento per rendere più rapida la cottura.
Quando il vino avrà insaporito il salmone e sarà quasi completamente evaporato/asciugato, aggiungere la salsa di pomodoro, e farla cuocere almeno 10 minuti a fiamma lenta.
Una volta cotto il sugo, aggiungete la panna e lo yogurt e lasciate cuocere.
Il colore dovrebbe tendere al rosa.
Se è più sul rosso, avrete messo troppo pomodoro.
Per aggiustarla aggiungete più panna o yogurt.
Il procedimento è identico a quello che da bambini si utilizzava a scuola con la tempera bianca e quella rossa per ottenere il rosa. E che si ritrova anche nella salsa rosa che si prepara per il cocktail di gamberetti.
Nel frattempo che il sugo avrà finito di cuocersi, la pasta sarà pronta.
Scolatela e fatela saltare per qualche minuto nella padella con il sugo per farla insaporire.

E servite in tavola, accompagnando naturalmente con un po' di vino, manco a dirlo!

mercoledì 21 marzo 2012

AZZURRO



Ci sono presenze 
che cambiano
l'aria 
che si respira
nella stanza.

assenze 
che vengono avvertite 
con la stessa
intensità di una 
presenza.




AMARA PIGRIZIA

Da qualche giorno sto prendendo il caffè senza far fare l'esatto numero di giri al cucchiaino per far sciogliere lo zucchero sul fondo della tazzina
Berlo quasi amaro non è affatto gratificante.
Lo ingurgito come fosse medicina, senza piacere.
Di sfuggita, per la miseria!
Come un po' tutto, questi giorni.

E' solo pigrizia, nulla di più.
Una dannata, amara pigrizia.
Potrebbe essere anche stanchezza, però, o stanchezza mista a pigrizia, o fritto misto, chi lo sa.

Oggi sono andata un po' più agguerrita del solito a lavoro.
Roba che quella lì me la sarei sbranata a mozzichi e deve ringraziare santa pigrizia se non l'ho fatto.
Per un minuto si sono zittiti tutti quanti nella stanza.
Forse sono stata un po' aggressiva (e sfido chiunque a non perdere la pazienza di fronte a certi fatti), ma quando la misura è colma non riesco a non incazzarmi.
Non posso far partire denunce, non posso scardinare un sistema corrotto e malato, ma ho il sacrosanto diritto di indignarmi, ancora.
Chè la lingua, finchè ce l'ho in bocca e non me la tagliano debbo usarla come si deve, ovvero per esprimere la mia opinione e le mie ragioni.
Chè il vestito dell'omertoso e rispettoso silenzio, o della "leccaculaggine" che dir si voglia, davvero non mi calza addosso.



martedì 20 marzo 2012

I COMPLIMENTI

Boh, mica ho capito perchè.
Non ho capito neanche dove dobbiamo andare a parare con tutti questi complimenti gratuiti e fuori ora massima, fuori da ogni logica e soprattutto da ogni possibilità.
Davvero, boh.
Magari è uno scherzo ed io ci sto cascando in pieno.
Mi starà paraculando come una babbea?
E' una possibilità da valutare anche questa...
Mah.
"Ti posso dire davvero cosa penso di te?"


Ma anche no...

lunedì 19 marzo 2012

WE ALL MAKE MISTAKES

Magari sembra una sciocchezza ed in fondo lo è, però ammetto che per me è stato un duro colpo dover riconoscere di cadere in errore, talvolta.

Accettare di sbagliare è liberatorio.

E tra tanti errori, ce n'è qualcuno nel quale continuo inesorabilmente ad incorrere.
E' sbagliato, irragionevole, senza futuro, a rischio linciaggio, ma ci affogherei dentro a questo errore.
E non posso farci assolutissimamente niente.


domenica 18 marzo 2012

CAMBIAMENTI E PROGETTI

Nel giro di pochi mesi, più o meno dall'apertura di questo blog, ho intrapreso una serie di cambiamenti radicali.
Ho messo fine ad una storia che non era più d'amore, ma di guerra e basta.
E quasi in concomitanza di questo evento, ho programmato ed intrapreso, nel giro di una manciata di giorni, un viaggio da sola in capo al mondo in tutti i sensi.
Ho ricordato a me stessa chi sono, che me l'ero dimenticato alla grande.
Ho esplorato dei sentimenti che credevo di avere imparato a tenere sotto controllo e che invece mi hanno sopraffatto. E temo che sarà così per il resto della vita, ma pazienza, imparerò prima o poi a dominarli (e comunque non me ne sento vittima, ma artefice e in parte carnefice).
Ho ben capito che il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è estremamente labile e relativo, e che l'unico punto di riferimento deve essere ciò che per me stessa percepisco come la cosa migliore.
Anche se questo significa rischiarsela da matti e non potersi aspettare il minimo della comprensione da nessuno (ad eccezione di quella di qualche amica che mi vuole bene)
La mia autostima si è affrancata da alcuni tipi da zavorre che da un po' la spingevano verso il basso.
E oggi ho portato a termine la parte più faticosa di un piccolo progetto in proprio intrapreso qualche tempo fa.
Non che il difficile sia terminato, sotto questo profilo: in realtà è appena cominciato!

Per oggi però ho già dato.
Vado a scrostarmi questa pittura insidiosa che mi ricopre da capo a piedi ed esco.
Chè fuori c'è ancora un sole alto nel cielo!


BIANCA E FARINOSA

La pittura quando si asciuga diventa così.
Bianca e farinosa.
L'apocalisse delle mani, che si seccano e si screpolano come niente.
Entro l'ora del caffè devo ultimare i lavori.
Manca poco, ormai.
Un poco che sembra un'eternità.
E con il quale hanno interferito milioni di problemi.
Compresi (last but not least!) gli inutili ed insopportabili "ma lascia stare" che in famiglia tutti si prodigano ad esprimere di fronte  ai lavori "fai da me".
Eppure ho quasi finito.
E quando finisco generalmente tutti si zittiscono e anzi, si meravigliano e si complimentano.
A guardare adesso sembra che sia passata la fata madrina con la bacchetta magica.
E sono soddisfazioni.
Nonostante i problemi, le incognite, le brutture, le cose che vanno storte, le cose che non si sa se si aggiustano e come.
Questa domenica, se tutto va bene, faccio la chiusura lavori.

E se faccio in tempo riesco anche ad uscire un po' e godere di tutto questo sole.


venerdì 16 marzo 2012

HOME AGAIN

Di nuovo a casa.
Stasera io e il piede malandato ci teniamo compagnia.
E il vino è finito.
E le sigarette pure.
Cazzo.
Non ho neanche a chi scroccarle, per la miseria.
Sto già in astinenza.

Però  ho ancora un po' di tabacco alla mela per il narghilè blu che ho preso in Turchia...


PICCOLI INFORTUNI

C'è di nuovo che mi sono fatta male.
Nulla di che.
Non mi sono rotta nulla.
Solo che zoppico.
Ma non come Dr. House.
Ho lasciato a casa la stampella.
E ho dovuto mettere una fascetta.
E devo stare a riposo.
E per fortuna che posso guidare!
E mannaggia che è successo a ridosso del week end...
Ma vabbè, magari domattina starò meglio di ieri e di oggi.
Questo dannato antinfiammatorio alla menta sta sortendo i suoi effetti.




(fiori di albicocco)

giovedì 15 marzo 2012

IL LINGUAGGIO SEGRETO DEL CORPO

Sto leggendo questo libro di Anna Gugliemi, con i disegnini esplicativi, scritto in modo molto semplice ed elementare.
Leggero ed interessante.
Su certe cose sono rimasta a riflettere.
Soprattutto su quanto poco si riesca veramente a gestire le reazioni spontanee del proprio corpo, quelle che tradiscono realmente ciò che si pensa o si prova in determinate circostanze.
Dubito di poter mai raggiungere un controllo pieno della mia fisicità, ma già notare certi movimenti propri o altrui ed osservarli sotto una luce diversa è un bell'esercizio di comprensione.
La cosa divertente è che stamattina che ero in treno, mentre leggevo questo libro, ho fatto al volo un piccolo esperimento di osservazione sul modo di camminare della folla.
Ho atteso la fermata ad una delle stazioni più trafficate, e sbirciando fuori dal finestrino ho individuato subito i "tipi" descritti nel libro in base al passo ed all'atteggiamento complessivo del corpo.
E' stato strano, come affacciarsi per un attimo su un altro mondo, o sullo stesso mondo di sempre, ma con un livello di comprensione superiore. Come aprire uno squarcio nel velo dell'apparenza, penetrando in uno strato appena più profondo, quasi sotto pelle.
Mi sono chiesta in quale tipologia rientro io.
E non sono riuscita a darmi una risposta univoca.
Mi domando poi, fino a che punto imparare a controllare e misurare i messaggi che si inviano con il proprio corpo non possa degenerare in una chiara manipolazione della coscienza altrui.
E quanto e fino a che punto una cosa del genere sia lecita.



mercoledì 14 marzo 2012

GRANATE, BOMBE A MANO E RAMOSCELLI D'ULIVO

- "Puoi accompagnarmi per favore, devo parlare con quel tipo, devi essere presente anche tu... Devo stabilire un po' di cose, contrattare. Ho intenzione di impostare il discorso così e cosà, mi raccomando, non essere disfattista, appoggiami, non remarmi contro".
- "Ok..."
Dopo il lancio della prima granata, mio padre "inaspettatamente" (!) si è buttato nel discorso con un ramoscello d'ulivo.
Butto una bomba a mano alla cieca.
Altro ramoscello d'ulivo.
Rilancio e prendo le mie posizioni, decisa.
Passo volutamente per la cattiva della situazione, contando sul temperamento offerto dalla presenza di mio padre e dagli inopportuni ramoscelli d'ulivo che so con certezza utilizzerà per addolcire il tenore del discorso e rabbonire il mio avversario.

Alla fine, come avevo pianificato, abbiamo chiuso il discorso in pari.
Chè per tendere ad una precaria parità (una tregua, non la pace) e raggiungerla, tocca lanciare e rilanciare argomenti come si lanciassero granate e bombe a mano, mica no.
Mi piacerebbe avvalermi dell'aiuto di mio padre, del suo sostegno in certe cose.
Ormai ho imparato.
Sfrutto la psicologia inversa.
Che stronza che sono.
A pensare che se mi scopre è la fine, mica per i sensi di colpa.


martedì 13 marzo 2012

NELL'ARIA

C'è questa stanchezza dalla quale non riesco ad affrancarmi, certi pensieri volatili che cominciano a radicarsi, i cambiamenti che sospirano la propria incombente presenza nell'aria.
Ci sono giorni che non so dove mettere mano.
Giorni che sono stufa delle chiacchiere.
E stufa di resistere.
Ma ancora convinta di certe scelte.
Per quanto ancora?

Non ho voglia neanche di parlarne a voce.
Io, che sono una che non risparmia mai parole.

Si vede che le corde vocali sono stanche di vibrare.
Sarà la stanchezza.
Ed in questo apparente silenzio a stento mi riconosco.

Sarà che ho sospeso la cura di integratori?
Tocca ricominciare da subito, decisamente...

lunedì 12 marzo 2012

PROPOSTE...

...di quelle proposte un poco indecenti che ci si potrebbe quasi pensare, se non fosse che la prima risposta data di getto è stata no.
E che quella in seconda battuta che è brillata come un'idea folgorante nel silenzio dei miei pensieri è stata ugualmente no.

E' anche vero che io sono una tipa strana, ho gusti imperscrutabili, e sono un po' troppo diretta e impulsiva per certe cose.
Sono anche abbastanza volubile, ma non troppo, da potere comprensibilmente cambiare idea nel tempo.
Eppure, non mi piacciono i sorrisi posticci, le promesse non mantenute, i tornaconto personali, i sistemi clientelari, le posizioni di potere che nessuno ha la minima intenzione di scardinare.
Non è nelle mie corde, forse.
Non voglio ritrovarmi a piegare la dialettica che mi ritrovo al servizio di qualcosa in cui non credo, ora.

Da che parte stare uno deve pur deciderlo.
E in questo momento decido di star fuori dai giochi.
Domani, se mi va, posso sempre cambiare idea.


"... try the best you can..."

domenica 11 marzo 2012

QUANDO ARRIVA PRIMAVERA



Quando sbocciano le fresie raccolgo sempre qualche fiore da mettere in vaso, in casa.
E' per via di quel profumo dolcissimo e così penetrante, così familiare.
Così legato ai ricordi della mia infanzia, insieme a quello dei narcisi selvatici e delle violette.
Di quelle passeggiate con i miei nonni, di quei campi conosciuti, di quell'aria frizzante, di quel sole che si spegneva sempre troppo presto in un tramonto non ne avevo davvero mai abbastanza.

Questa settimana ho avuto la testa altrove.
Milioni di pensieri e un po' di tempo per fermarmi a pensare.
Ogni giorno succedono cose che stravolgono le prospettive immediate e future.
Ogni giorno le cose cambiano, procedono, arretrano, accelerano, sorprendono.
E in tutto questo movimento certi punti fermi rimangono tali nonostante tutto.
Qualunque cosa cambi, ci sono cose che non cambieranno mai.
Ed è stupefacente, e spaventoso, ed emozionante allo stesso tempo.

Ed io, in tutto questo, mi sento punto fermo e cosa in movimento allo stesso tempo.
Una contraddizione in termini che non riesco a sciogliere.

venerdì 9 marzo 2012

DISTRAZIONI

Ho messo sotto torchio qualcuno per carpire qualche informazione utile sul presunto "ammiratore".
Ne ho ricavato qualche blanda e vaga informazione, ma rilevante.
Stamattina sono stata intraprendente.
Ogni tanto mi gira così.
Sono un'amante dell'attesa, ma sono anche ed irrimediabilmente una donna d'azione.
Niente di che, ho solo lanciato un minuscolo sassolino per scrutare come e fin dove si allargano i cerchi nell'acqua.
E... non lo so.
Io non sono brava a fare 2+2, per certe cose.
Mi esce sempre 5.
L'unico conto che mi esce preciso è quello delle sigarette che sono riuscita a scroccare in un lasso di tempo considerevole ad un amico.
Credo di essere in debito di un pacchetto da dieci, ormai.
E almeno un caffè dovrei offrirglielo, che certamente non può saperlo, ma è stato proprio lui ad offrirmi il pretesto per lanciare quel sassolino nell'acqua.
Oggi ho creato anche l'occasione per affrontare di petto un paio di cosette che mi disturbano.
Perchè preferisco chiarirmi discutendo apertamente di quello che non va, invece di maturare un malessere inutile in silenzio sino a farlo scoppiare.

In ogni caso è venerdì sera, la mia settimana lavorativa dovrebbe essere terminata, e mi godo con notevole soddisfazione un bel bicchiere di vino rosso, una sacrosanta sigaretta e la mia musica, immersa nella solitudine della mia singletudine.
Domani mi aspetta una fuga altrettanto solitaria su un sentiero poco battuto dalla mondanità locale.
Che poi, davvero, basterebbe incontrarsi lì per stabilire un contatto.
Se non fosse che quasi nessuno conosce di queste mie fughe improvvise ed improvvisate.
Ed è proprio questo il bello di rendersi irreperibili, invisibili.
Scomparire.
Il bello di essere offline in tutti i sensi, ma con il tasto della vita pigiato, anzi premuto con forza su on.


NAIVE

- "Io questa cosa non la so fare. Come si fa?"
c.f.a. - "Si fa nello stesso modo in cui si fanno le altre. E poi prova a cercare qualcosa sul computer, che già è stata fatta una cosa identica. E anche su internet trovi informazioni utili..."
- "Non trovo niente, come si fa?"
c.f.a. - "Guarda, è impossibile che non trovi nulla... prova a cercare di nuovo".


Devo dare atto che ne è uscito fuori un capolavoro
Davvero.
Un C A P O L A V O R O.
Da appendere al muro.
Se non fosse che adesso va rifatto da zero, che non è buono neanche per estrapolare soltanto i dati, che sono sballati pure quelli. E il rifacimento da zero a chi altri tocca se non alla sottoscritta?

- "Quando l'hai sistemato mi spieghi dove ho sbagliato, che sennò non imparo mai?"
Con aria seccata, neanche fosse colpa mia.
c.f.a. - "Ok".

Detto fatto.

c.f.a. - "Se vieni un secondo ti spiego come avresti dovuto fare..."

Vedo storcersi un muso.
Neanche per venirmi vicino dovesse scalare una montagna...
E come se me ne fregasse qualcosa di fare la maestrina del cavolo.

c.f.a. -"Questa cosa qui bla bla bla, e quest'altra bla bla bla..."
Dopo la inutile spendita di fiato, questa è la risposta pervenuta alle mie orecchie:
- "Si, vabbè, non è che ci vuole un pozzo di scienza per fare queste cose, si trovano pure su internet!".



Allora sono io che sono proprio un'ingenua irrecuperabile...


giovedì 8 marzo 2012

UNA DONNA IMPEGNATIVA



"Allora non vuoi proprio dirmi chi sarebbe questo cuore che ho straziato?"
"Dovresti guardarti intorno, e non troppo lontano..."
"Se è vicino manca di intraprendenza, non ho notato nessuno guardarmi con occhi diversi, nè approcciarmi..."
"Perchè tu non ti guardi intorno, e in più sei una donna impegnativa... non ti si può mica approcciare così!"
"... Cioè? Che significa che sono una donna impegnativa?

"Che con te bisogna anche saper sostenere una conversazione, non è semplice... e questa cosa può intimorire gli uomini".


Eccone un'altra.
'Sti uomini, gira e volta, ogni volta, hanno sempre paura di qualcosa...



mercoledì 7 marzo 2012

LA PAZIENZA E LA SUSCETTIBILITA'

Ora, riconosco apertamente che a me la natura non ha dato in dotazione una pazienza sconfinata.
Non sono una donna full optional (niente airbag nè abs, prendo capocciate e scivoloni che è una meraviglia), ma semplicemente una donnina multi tasking.
Il che talvolta può creare confusione per chi non è avvezzo alle lingue straniere o non parla la mia stessa lingua.
Che qui parliamo e non ci capiamo, evidentemente.
La cosa sorprendente è che nonostante mi stia sforzando di mantenere alto il livello di una pazienza che comincia a scarseggiare, vengo contraccambiata con un'insana suscettibilità.

E, ecco, io la psicologia la apprezzo tanto, è un bel settore, accattivante, non nego di avere fatto qualche lettura interessante inerente certi meccanismi psicologici che scattano nell'essere umano, ma da qui a dovermi sorbire a lavoro le fisime altrui ce ne passa.

Che quando è troppo è troppo.

Soprattutto quando dopo avere teso più volte la mano ed avere offerto la mia amicizia incondizionata ed essere stata fin troppo collaborativa, sono stata trattata in un modo che definire sconveniente è un'offesa alla sconvenienza.

Di cacca, ecco come.

E se oggi nego il mio aiuto a chi affonda inesorabilmente nelle sabbie mobili in cui da solo si è cacciato e ricacciato ad oltranza non riesco neanche a sentirmi in colpa.

C'è chi va avanti, e c'è chi rimane ostinatamente sempre nello stesso punto con la retromarcia perennemente ingranata.
E se gli tendi una mano non cerca di tirarsi fuori, cerca di trascinarti a fondo nelle sabbie mobili con sè.
Così, giusto per farsi fare compagnia.






Riguardo il video qui sopra, risparmio commenti su un film che ho visto solo a metà e non sono ancora in grado di apprezzare come dovrei, ma alcune precisazioni sono d'obbligo:
1. Joseph Gordon-Levitt in questo film è un gran bel vedere;
2. Credo di essere passata per tutti gli stati mentali dei protagonisti di questo film, nonna compresa;
3. Se qualcuno mi spegne la radio mentre sto guidando non mi limito ad un'occhiataccia;
4. Non sono riuscita a trovare una clip più adeguata per rendere l'idea di quanto la mia pazienza sia in procinto di esaurirsi una volta e per tutte...

martedì 6 marzo 2012

IN DIVENIRE...



E' che ferma, immobile, impantanata e ricurva su me stessa a rimuginare non riesco a stare.

Mi rendo conto che i miei passi non arrivano da nessuna parte, semplicemente attraversano i percorsi da un punto all'altro, da un bivio ad un altro, in un alternarsi di salite, discese e perlustrazioni subacquee.
Salvo qualche passeggiata sporadica in alta quota, al di sopra delle nuvole, di quelle dove c'è troppo ossigeno.
Troppo.

E poi stavo pensando, al di là delle ultime decisioni prese, nel tempo che mi avanza, di provare a smuovere ancora un po' le acque senza fare tuffi alla scellerata dove è profondo il mare e ci sono gli scogli appena sotto la superficie imperscrutabile.

Mi piace rischiarmela un po', cambiare.
Voglio sperimentare, mantenendomi nei margini della cautela ansiogena e dell'incoscienza sfrenata, altri percorsi, vedere dove possono condurmi.
(Che scritta così pare chissà che, ma non è nulla, non si nota niente dall'esterno, è tutto dentro, cementato nel silenzio delle mie idee folli).

Ho dato uno scossone alla monotonia ed è stato come aprire una finestra su un complicato castello di carte da gioco alto due metri. Le carte stanno ancora volando in aria.
E non mi frega di portare ordine, ancora.
Se mai lo farò.

Sto riflettendo ancora ed hobbysticamente su come ottimizzare tempo, energie, sogni, attitudini e prospettive residue incanalando tutto alla meno peggio su un sentiero nuovo ed entro una data scadenza che mi sono prefissata.

E sono all'approssimarsi (ma non tantissimo prossimo) della scadenza e ancora in alto male.
Ops... in alto mare.
Che non è lo stesso, ma poi boh, chi lo sa.
I lapsus, in fondo, sono il nascondiglio di certe verità fuggiasche e clandestine che non dovrebbero mai trapelare.







lunedì 5 marzo 2012

LA CORRUZIONE SBATTUTA IN FACCIA

E' che la mente mi si è affollata di mille pensieri ed il sunto è questo.
Sono io ad essere fuori da questo sistema collaudato.
Così va il mondo, insistono a dirmi, fattene una ragione.
Resisti e vai avanti.
Io penso che il mondo va in tanti modi e che in certi modi non debba andare.
Dovrei rassegnarmi a piegare la testa e inghiottire i rospi.
Quello che dovrebbe esistere non esiste, e quello che non dovrebbe essere è invece la regola.
Questi stessi discorsi sono illusioni, sogni, per gente come me che vive fuori dalla realtà.
Non esiste nulla, salvo la corruzione più schifosa.
Si, ogni tanto se si è fortunati si beccano persone oneste.
L'andazzo generale, tuttavia, è ben diverso e dominato da alti ideali.
La corruzione più vergognosa e spudorata.
Il trionfo della mediocrità, di tutti i suoi figli e di tutte le cortigiane.
Una mediocrità arroccata saldamente su posizioni di potere incrollabili.

Io a fare la cortigiana non sono mai stata brava.
Anzi, si può dire che non è proprio arte mia.
E l'arroganza di taluni nello sbattermi in faccia il loro animo corrotto e brulicante di vermi non riesco a mandarla giù.
Non ci riesco.

Mi prende allo stomaco.

domenica 4 marzo 2012

MOESTA ET ERRABUNDA





"Dis-moi, ton coeur parfois s'envole-t-il, Agathe,
Loin du noir océan de l'immonde cité,
Vers un océan où la spendeur éclate,
Bleu, clair, profond, ainsi que la virginité?"

- Charles Baudelaire -


SUNDAY MORNING

Il week end come al solito è quasi del tutto volato.
Per lo meno l'insonnia, stanotte, mi ha risparmiato.
Non certi pensieri, che continuano a fare capolino con insistenza a tutte le ore.
La rassegnazione è una parola che mi infastidisce anche solo pronunciarla.
Eppure ogni tanto mi concedo di deporre le armi.
Ho tante cose da fare ancora.
Ed è tutto rimesso a me.
Mi manca solo un po' di sana comprensione, ma non me ne curo più di tanto.
Non mi manca decisamente piangere, non lo faccio da un bel po'.
E non mi manca nessuno.
Guardo avanti, sono immersa nel presente.
In un presente che cerco costantemente di cambiare in meglio.
Dove arrivo metto punto.


venerdì 2 marzo 2012

NUOVE DIPENDENZE

NON POSSO FARCI NULLA.
IO QUESTI QUI PIU' LI ASCOLTO PIU' LI ADORO.

CHE BELLO UN PO' DI SANO RELAX IL VENERDI' SERA!
CHE BELLO CHE DOMANI E' SABATO E SE TUTTO VA BENE MI METTO UN PAIO DI INFRADITO E VADO A PROVARE SE L'ACQUA DEL MARE E' ABBASTANZA CALDA DA METTERCI I PIEDI DENTRO...


IL BIANCONIGLIO


Arrivo a lavoro, oggi pomeriggio, e mentre parcheggio noto qualcosa di bianco sulla strada davanti a me.
Scendo dall'auto, mi accorgo che è un coniglio.
Mi guarda, immobile, sembra quasi incerto se venirmi incontro o fuggire.
All'improvviso si volta e zompetta via.
Lo seguo, finchè non si infila in un cancello chiuso.
Cerco il citofono, ma non c'è, per allertare i proprietari dell'abitazione nel caso lo avessero smarrito loro.
Il coniglio nel frattempo fa capolino fuori dal cancello, mi accovaccio a terra e lo chiamo.
Arriva zompettante fin dove sono io.
Gli tendo la mano e si lascia accarezzare.
Poi zompetta via, verso il terreno di fronte a me e sparisce nel verde.

Ecco, mi sono sentita molto Alice nel Paese delle Meraviglie, indecisa se seguire il coniglio o andare al lavoro.

Il buon senso (davvero?) ha prevalso, e sono venuta a lavoro.

Magari a quest'ora avevo già incontrato lo Stregatto, o forse stavo prendendo il thè con la lepre marzolina e il cappellaio matto nel Paese delle Meraviglie piuttosto che il quarto caffè della giornata sorbito dal bicchierino di plastica nel fantastico mondo del lavoro.

Vabbè, sarà per la prossima volta.

giovedì 1 marzo 2012

SoBRIA

Sono completamente sobria da settimane.
Sobria da far schifo.
Lucida da far paura.
Troppo.
Ho riflettuto su tutto ciò su cui dovevo riflettere, tratto tutte le conclusioni possibili, utili e inutili, salvifiche e parecchio meno. Sono arrivata alla fase dell'accettazione pacifica e consapevole del "me la vivo come viene, sarà quel che sarà".

Cazzo, quanto sono sobria!

Non che prima fossi alcolizzata, ma ho eliminato del tutto le sbronze, causa drastica contrazione della vita sociale del fine settimana, e pure quel bicchierino di vino rosso che mi facevo regolarmente la sera a cena, causa esaurimento scorte di casa non ancora rimpinguate.
Questo fine settimana mi aspetta una spedizione punitiva al reparto alcoolici dell'ipermercato.
E stasera, che pure berrei, non posso aprire l'unica bottiglia di vino rimasta, chè domattina mi aspetta l'inizio di  una giornata lavorativa da tagliarsi le vene.

Domani metto fine all'astinenza.