giovedì 29 maggio 2014

TI HO VISTA IN GIRO...

Mi é capitato oggi. Non mi capita di sovente, ma ogni tanto. Leggo la richiesta. Abbiamo qualche amicizia in comune. Forse lo conosco e non me ne ricordo. Questa cosa mi capita spesso. Mi scrive. Ovvietá inerenti quel che faccio. Non lo conosco. Dice che ci conosciamo di vista. Probabilmente quando fisso nel vuoto qualcuno ci capita in mezzo e pensa che lo sto guardando. C'é anche da dire che la miopia portata con nonchalance crea altri equivoci. Ogni tanto saluto pure qualcuno per sbaglio, dopo avere spalancato la bocca in un gran sorriso. Comunque, ho tagliato a corto e gli ho detto che ci becchiamo in giro. Se volete parlarmi o conoscermi, ecchecazzo, fatelo dal vivo!

mercoledì 28 maggio 2014

SOLO SCUSE

Non sono solita travisare la realtá dei fatti. In questo caso piú che mai. Ho un po' di disgusto. Tutto qui. Certe scuse sono solo scuse. Un parlare a vanvera di gente inconcludente. E se un travisare c'è stato, riguarda la mia persona. E ammesso il fraintendimento, cui non ho dato adito, le scuse, al pari delle precedenti proposte, sono del tutto fuori luogo. Strumentali ad una scopata all'occorrenza. Che certamente puó farsi. Certamente. Con qualcun'altra peró.

martedì 27 maggio 2014

SHORTS, O DELLE NUOVE ARMI DI SEDUZIONE

Voglio cercare di essere seria, anche se in questo momento mi scappa da ridere. Ho messo un paio di shorts e tutti gli uomini che sono entrati dalla porta mi hanno guardata spalancando gli occhi. "Ommmioddiounadonna!", ho letto loro in faccia. "Unadonnaconlegambe!", nel soffermarsi sulle mie gambe. Non é che gli altri giorni mi travesto da uomo, ma oggi che ho scoperto qualche cm quadro in piú pare che sono un'altra persona. Non abbiate timore. É solo che stasera non conto di passare immediatamente per casa, e volevo direttamente trattenermi per un aperitivo al mare. Da domani torno al solito regime castigato e sobrio. Anche perché, considerato l'uomo tipo che varca la soglia, non é che mi attragga molto l'idea di sedurre a prescindere. Peró, a certi uomini, c'è da dire, basta veramente poco per "meravigliarsi"... ********* P.s. Esco da lavoro. Raggiungo degli amici a casa. Mentre beviamo una birretta suona il citofono. Un amico del mio amico deve dirgli o dargli qualcosa. Scende. Risale. " sai che mi ha detto? Che ti ha vista oggi e che stavi bene con la minigonna...". Erano gli shorts. E queste sono allucinazioni...

A LEZIONE

Essendo ancora parzialmente menomata, al rientro da lavoro ho chiesto a degli amici di darmi una mano a fare delle cose. Siamo finiti a cena insieme, alla fine. Mi hanno anche prestato una felpina, ché sono scesa di casa a maniche corte, come una sventurata. "Mi riaccompagnate a casa dopo, vero?" Mi hanno risposto di si. "Si, peró dobbiamo studiare". Essendo lupi di mare e sportivoni a tutto tondo, lo studio implica la trasmissione di video istruttivo. Ed io, che questo sport di mare qua non ho genio di intraprenderlo, mi sto facendo la quarta lezione avanzata con tanto di domande da allieva modello. "Prof, ma stai dormendo! E io a chi faccio le domande?" Io ero quella che stasera "mi mangio una cosa e torno a casa... 'na cosa tranquilla". Sto ancora qua, invece, assorta nella quarta lezione che immagino non metteró mai in pratica. In macchina mi aspetta un altro po' di cineforum. Sempre se sopravvivono alla visione. Sennó mi tocca ritagliarmi un posticino sul divano. Meno male che domattina non lavoro... Siamo gente di mare, e l'estate é alle porte. E si sente. Eccome se si sente!

sabato 24 maggio 2014

FISIOTERAPIA

A tutti gli effetti la sto facendo. Certo, seguo il mio gusto, visto che ho pensato bene di non rivolgermi a specialisti. In fondo é un'inezia. La musica mi aiuta. I cambiamenti repentini del tempo no. Per nulla. Anzi. La musica dopo un po' che mi alieno del tutto, comincia a farmi male. Anche lei. Anche adesso. Ciao ciao corde, per oggi ho abbondantemente dato. Non contenta mi sono dedicata a lavori di fai da te declinando gli inviti al mare. Direi che come terapia é valida. Fa male, ora. Solo un po'. No. Non è vero. Fa male tanto. So per certo, peró, che il dolore diminuirá fino a scomparire. E domani sará inferiore a quello di oggi. E così via... E con il dolore tante altre stupidaggini che mi occupano inutilmente la testa.

UNA CREATURA DI CUI AVER CURA

Penso spesso a quanto mi manchi la compagnia di un gatto. A quanto sarebbe magnifico riuscire nuovamente ad instaurare il rapporto elettivo e simbiotico che conosco bene. Un bene dolorosissimo. Mi piacerebbe togliere un paio di gatti dalla strada. O da un gattile. Sarebbe un castigo, peró, segregarli in appartamento. Sarebbe atroce dedicare così poco tempo alla loro cura. Io a casa non ci sto mai. E quando ci sto non ci sto quasi mai da sola. La veritá é che in questo momento non riuscirei a prendermi cura di alcuna creatura. L'unica della quale riesco a malapena a preoccuparmi sono io stessa. Se mangio abbastanza e cosa, se sto bene o tiro a campare. Mi crea abbastanza difficoltá occuparmi di me stessa, in questo momento. Domattina avrei un convegno. Se non fosse che non ho voglia. Dovrei pure rileggere la mail per capire dove si tiene. Su cosa. Chi. Perché. In veritá non mi fregherebbe un cazzo e non ci andrei. Tra qualche ora si decide... Il coffe break sará serio o solo uno specchietto per allodole?

venerdì 23 maggio 2014

UNA PESSIMA CASALINGA

Sono rientrata poco fa a casa e il disordine mi ha travolto. Il bucato da fare reclama giustizia ed urla vendetta. La tavola, come al solito, piena di bicchieri sporchi e residui di vino. Le cene con gli amici - sempre siano benedetti - sono piú impegnative dopo che durante. Ieri sera hanno introdotto una persona nuova al gruppo. Quello che mi fa ridere sono le manovre messe in atto per coinvolgerla nelle prossime attivitá... Io li ho capiti dove vogliono andare a parare. Mica fanno niente per nasconderlo sotto l'aria vaga e disinteressata della quale si circondano. Li adoro. Che voglio dire di piú? Sono adorabili e premurosi come nessuno. Come potrei prendermela se cercano di agevolarmi una conoscenza alla quale non ho badato piú di tanto? Ho cercato di rassettare per quanto possibile. Tra 5 minuti volo a lavoro e non ho modo di sistemare tutto. Il rifiuto che mi aspettavo si é risolto in un impedimento oggettivo. E in un rinvio a stretto giro. Chi lo sa... Piove. Governo ladro. E oggi niente pausa pranzo al mare. Per fortuna, peró, è venerdì. Di rassettare casa non se ne parla nemmeno stasera. Sono una pessima casalinga.

TEMPUS REGIT ACTUM

É una regola di procedura. Il tempo di ogni cosa ne scandisce l'accadimento. Non é una bazzecola. Non lo è per nulla. Il fattore temporale è determinante. Il tempo trascorso e quello che trascorre e vola via talvolta sono ben distinti, talvolta si intrecciano sino a confondersi. Tra chi ha deciso che andrá all'inferno e chi si sente predestinato al paradiso, io spero solo di non essere assegnata al limbo. Questa inquietudine costante e senza voce chiede un'attenzione che non oso prestare. Se il tempo regge l'atto, la mia personale procedura è retta dalla regola del "me la vivo come viene". Anche quando so giá come puó andare a finire. Una rivisitazione del "carpe diem" che farebbe forse orrore al suo autore. Ho violato la regola mentre violavo le regole. E ho perso di vista tutto il resto. Solo il tempo, solo lui, è la regola cui non posso sottrarmi.

martedì 20 maggio 2014

AMENITA' VARIE

Sulla tavola della sala ci sono ancora i calici del vino bevuto ieri sera. Sono uscita, stamattina, perché ho recuperato inaspettatamente mezza giornata di libertá, e con questo sole sarebbe stato un peccato spendere ore utili in casa a rassettare. Continuo a credere di non essere fatta per certe cose. Non lo saró mai, forse. E metto forse perché in fondo mi lascio sempre aperta una possibilitá per cambiare idea. Oggi no peró. Non é quel giorno. Mi hanno proposto un viaggio on the road per questa estate. Considerate le ultime vicende, la mia conferma é stata immediata. Mancano la fase dell'organizzazione e della realizzazione, che, se tutto va bene, saranno entusiasmanti. Quanto al breve periodo, vorrei proporre una cosa a qualcuno, ma temo di ricevere un rifiuto. Anzi, ne sono convinta. Probabilmente me ne fregherà nulla di ricevere un no e la proposta la faró lo stesso. Non ho motivi per nascondermi dietro un dito. Male che va passo oltre. Qualche alternativa, del resto, in caso di rifiuto, giâ l'ho. Non mi frega la paura, in questo senso. Non mi fregano le esperienze precedenti, le insicurezze e i dubbi. E mi piacerebbe che anche certe persone con cui ho a che fare fossero prive di condizionamenti. Che poi, questo mio modo di fare viene decisamente frainteso dagli idioti è un altro fatto. Il mio essere libera e con pochi condizionamenti viene confuso, anzi, è stato precisamente confuso, con l'essere libertina. Ho declinato, in proposito un invito abbastanza fuori luogo. Ho chiesto a qualche amico se una come me possa dare adito a certe proposte. Se, insomma, ho l'aria della troia da competizione. Mi hanno risposto unanimemente che probabilmente, il tipo, non ha capito chi aveva di fronte. Eppure mi sembra evidente quella che sono. Davvero. É cosí evidente che qualcuno, talvolta, mi ha detto che pensava fingessi. No, non fingo. Sono proprio cosí. Schietta da far schifo. Semplice. Abbastanza alla mano. E l'idea di accettare l'invito, sebbene mi abbia sfiorato, mi ha posto numerosi interrogativi. Alla fine risoltisi in un silenzio. Che se non è idiota integrale, avrá capito che é un no. Quanto è diventato difficile avere a che fare con le persone?

sabato 17 maggio 2014

REWIND

Riavvolgo il nastro. Per quanto mi sia forzata, messa alla prova, per quanto nessuna esperienza pregressa mi impedisca di vivere, continuo ad incappare in uomini deludenti. E deludente é solo una sfaccettatura minima. Davvero... A volte credo di non appartenere esattamente a questo mondo. Di non avere nulla a che fare con le dinamiche che affliggono i più. Deludente... Questa parola mi ronza in testa da giorni, e mi domando se la solitudine e le esigenze fisiologiche abbiano potuto indurmi a cedere a situazioni e persone cosí deludenti. Sono fatta di carne ed ossa anche io. Resta peró deludente avere a che fare con coacervi di fisime, complessi e presunzione. Con uomini che "lavoro solo io". Che "sono stanco solo io". Che "c'ho gli impegni solo io". É deludente relazionarsi a uomini limitati e con gravi problemi comportamentali. Uno su tutti? L'abuso della tecnologia, dei messaggi, il ricorso costante al rapporto virtuale che scalza quello reale. Un'alienazione tangibile ed un'aberrazione indicibile. É deludente l'incapacitá e la paura dell'intimitá. Preso atto di ció, riavvolgo il nastro. Sono solo cassette, messe a suonare una musica poco appassionante. E sulle quali non é possibile registrare altro.

lunedì 12 maggio 2014

Di cose messe a calcolo e di altre che no


Avevo messo a calcolo una possibilitá.
Senza sperarci, col cuore leggero, felice di giocarmela.
La possibilitá si é concretizzata così, senza dover fare poi chissá cosa.
Non ho messo a calcolo difficoltà.
Non ce ne sono state.

Il difficile viene sempre dopo.
Le insicurezze, i dubbi, le fisime.
E più cresco, anagraficamente parlando, più pregiudico una certa ingenuità che non mi appartiene più.

Qualunque cosa sia, in ogni caso, oggi non mi affligge.
Se qualcosa dovrà essere, sarà e basta.
Altrimenti va bene così.


venerdì 9 maggio 2014

UN PROBLEMA DI BISCOTTI

Sono stata tagliata fuori dal blog per giorni... Non capivo cosa fosse successo. Era semplicemente un problema di biscotti. Problemi mica da poco, quelli che creano i biscotti... E mi fermerei qui. Peró, 'sti cavolo di biscotti... É stata una settimana pazzesca. Adrenalinica. Ho dedicato un po' di tempo ad attività aerobica in senso lato. Roba di biscotti... Ho raccolto la gloria dopo avere ingurgitato bocconi amari. L'ho spuntata su tutto e tutti, su dubbi e certezze. La soluzione che ho fornito è stata quella vincente, e per la prima volta mi sono crogiolata nel tepore di un silenzio palesemente assenso. Domattina, ovvero tra qualche ora, vado a raccogliere meritatamente un altro paio di soddisfazioni. Mica biscotti, stavolta. Roba seria. Ho l'adrenalina che mi scorre in vena rapida e non riesco a dormire. Se facessi uso di sostanze stupefacenti credo non dormirei per mesi... E sono stanca. Per la miseria se sono stanchi questi occhi sbarrati sulla luce fioca del cellulare che a stento illumina 2 centimetri quadri del letto.

giovedì 1 maggio 2014

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

Cosa posso dire? A volte i puntini sospensivi sono quanto mai esplicativi, e nell'ottica del controllo della rabbia, mi hanno consentito di evitare di accendere un'inutile polemica. L'ansia non è mai casuale, ma un chiaro segnale d'allarme che mi impongo di ignorare e tenere a bada, ma invano. Sotto la scorza resto tenera, carne viva, mi brucio. Sto finendo di smaltire i postumi di una serata che poteva e doveva andare diversamente. E che invece è terminata troppo presto e nel modo sbagliato. Colpa mia. Davvero, solo colpa mia. Mi scrivono di fregarmene e di andarmi a bere una cosa con loro, gli amici. Gli amici che stasera, insieme al resto del mondo, non ho forza di incontrare. Per quanto apprezzi la loro comprensione, stasera non è il caso. Colpa mia. Solo ed esclusivamente colpa mia, non c'è che dire. Meglio di così non potrei fare. Come volevasi dimostrare, per quanto mi forzi, resto l'anomalia che sono. Essere diretta non paga. Essere onesta non paga. E certi giochi non fanno per me. E quindi un altro punto, il numero n di questa settimana infinita e atroce di questo periodo un po' del cazzo è posto

IL COMPLOTTO DELL`ANSIA

Vorrei fare quello che faccio senza il carico da novanta dell'ansia. Questo complottare continuo e nemmeno alle mie spalle é sfiancante. L'ansia é qui, nel letto accanto a me, la testa poggiata sul mio cuscino, nonostante ce ne sia un altro libero. Per oggi non ho ancora programmi. L'unico, al momento, é quello di alzarmi e prepararmi un caffè. Avrei gradito la colazione a letto, stamattina... Magari dovevo insistere e chiedere, ma io non chiedo. Non chiedo mai. Oggi ancora meno di ieri. Quella che potrebbe sembrare una qualitá o un punto di forza é invece un baluardo dell'ansia. Ho ancora molto da correggere.