lunedì 29 aprile 2013

VORREI AVERE LE TUE SPALLE...


Ci poggia sopra un sacco di roba...
No, non ho fatto nuoto.
No, quelle linee lì del muscolo non sono lì perchè mi sono ammazzata in palestra.
Non faccio sport da una vita.
E no.
Decisamente non mi privo del mangiare e del bere.

*

Quando ci rivediamo?
Mai più.
Certa gente meglio perderla che trovarla.

*

Basta chiacchiere. 
Vediamoci.
Va bene.
Con certa altra gente... beh... con qualcuno si, vale la pena non perdersi di vista.
Dare spago alla curiosità, senza girarci troppo intorno.
E quindi... quindi...
Boh!
Vediamoci.
Presto.


*

Perchè eludi la domanda?
Non lo faccio. Ti ho risposto. Cosa c'è da capire?
Perchè tu hai già capito tutto non è vero?
A grandi linee si. A grandi linee lo percepisco.

*

E' qualche giorno che sorrido come una stupida...
E boh...
Vediamo.
Vediamoci.
Poi chissà...
....

martedì 23 aprile 2013

PUNTI CARDINALI E DIREZIONI POTENZIALI


Non so dire quale sia il punto esatto del mio corpo nel quale il convincimento si tramuti in decisione ferrea.
Concorrono diversi organi, in questo senso.

La comunicazione che mi è arrivata mi impone di scegliere a stretto giro della direzione da imporre alla mia vita nel futuro prossimo.
Una direzione tutta da definire, nulla che sembri connotato dai requisiti della certezza, al momento.
Quanto prospettato non combacia esattamente però, allo stato, con quello che vorrei.
Se salto nel vuoto deve essere non è questo quello cui pensavo.

No.
Perchè no dice lo stomaco e la testa.
E il cuore.
Che in un battito risponde a gran voce per tutti gli altri organi.

Ed ecco quindi, che la risposta è sempre lì.
Il sottofondo costante al rumore ed agli schiamazzi inutili del mondo che mi ruota attorno.


lunedì 22 aprile 2013

LA FRASE GIUSTA

"Sembra una foresta e sembra mare". La trasposizione ha preso la sua forma definitiva. E nel letto, mentre scrivo, penso alla frase giusta da scriverci sopra. Visibile a tutti. Oppure celata in un angolo. La frase giusta è lí. È sempre stata lì. Anni di fiera persistenza. Tanto tempi che rimbomba nella testa. Che si fa musica. E di nuovo sussurro. E consiglio. E anatema. E dannazione eterna. E nostalgia. Essenza nuda e cruda dell'esistere. E ancora dolore. Un coacervo di sentimenti contrastanti appeso alle corde di una chitarra. Alle note di una canzone che suona e significa sempre. Anche in assenza di musica e di comprensione. Certi luoghi non esistono sulla cartina geografica. Ma il nord é sempre lì. Ad un passo dalle nuvole.

mercoledì 17 aprile 2013

PENNELLATE


Di fronte ad una parete bianca che attende colore che si fa?
Si dipinge!
L'ho già scritto che non sono particolarmente avvezza alle lunghe attese?
L'ho mai detto che sono assolutamente negata per il disegno?
Si, per il disegno, ma non con i colori.
Adoro sceglierli, accostarli, sfumarli, scialacquarli e confonderli con pennellate piene d'acqua.
O dipingerli e basta.
Fosse anche con le mani.

Solo che ora, tutto questo miscuglio di blu e di verde che si è insinuato nelle scanalature dei polpastrelli e dei palmi, riuscirò a lavarlo via per domani?

mercoledì 10 aprile 2013

DI COSA MI LAMENTO, POI, IO...


... che tante cose tragiche, in fondo, non mi hanno mai toccata nella vita se non da lontano.
E chissà se mai mi toccheranno, e se sarò in grado di affrontarle a testa alta.
Che mi viene in mente un'amica, a questo proposito, che quando lavora, mi ha confidato, le fanno un male cane le mani.
E non perchè lavora tanto, ma semplicemente perchè certe azioni che per chi è in piena salute sono scontate, a lei costano un sacrificio immane.
Ma lo fa uguale, quel che deve fare.
E lo fa a regola d'arte.
Perchè è ciò che vuole.
E' il suo personalissimo talento.
Il suo imperativo categorico le offre l'energia necessaria, per tenersi in piedi vincente, nonostante tutto.

Di cosa mi lamento, io?
Del fatto che domani vado ad affrontare una situazione che sono giorni che mi fa stare in tensione?
E prima di questi giorni... anche.

Non sono sola.
Ho acquisito un piccolo bagaglio di esperienze e di cazzimma, ivi incluso l'adattamento mio malgrado a certa sporcizia altrui.
Ho un par di palle che mi trascino sotto da un po', e su quelle farò affidamento, di nuovo.
Non sono i pugni sul banco e i tentativi blandi di zittirmi ad inquietare la mia incoscienza e convincimento.

Qualcuno si è offerto di dare una mano, a suo modo.
Ed è già tanto.
Tantissimo, perchè insperata.
La verità, niente altro che la verità, gli ho chiesto.
Niente giri di parole, nessuna indecisione.
La verità, che deve valere più di ogni altra cosa, a questo mondo.
Perchè le menzogne per arricchirsi a scapito degli altri fanno schifo.
Perchè certi meccanismi tipicamente italiani vanno contrastati anche così.
Facendo fronte comune.

E chiunque legga, incroci le dita per me.
Che di altre folkloristiche e metaforiche forme di incoraggiamento non ho bisogno.
Non di preghiere, non di fantomatici "inboccallupo".

Che in bocca al lupo ci sto già e gli sto pure cavando qualche dente.

SPORT ESTREMI


"MA TU SEI MATTA!!", mi dice l'amica cui mostro le foto dell'ultima avventura.
E in effetti mi rendo conto che all'approssimarsi del rischio, hanno tutti un'aria accigliata a parte me che sorrido, di un sorriso a trentadue denti, il corpo proteso in avanti, quasi non vedesse l'ora di arrivare.

Altra foto, stesso quadretto.

Il prossimo appuntamento è in aria.
Un appuntamento al quale avrei saltato, ma che salterò, in realtà.
Per una manciata di minuti mi pare una follia spendere tanti soldi.
E poi, non so, mi secca un po' rischiare di fare, alla peggio, la fine dell'uovo.
Di quello che finisce schiantato al suolo, per intenderci.

Magari mi aggrego, ma giusto a far qualche foto sotto quelli che precipitano dal cielo...


.notturna.sola.viva.


É notte fonda.
Rientro a casa con i mezzi pubblici.
Una casa splendida e piena di ricordi e di vita vissuta, un tempo immersa nell'estrema periferia, ed oggi quasi del tutto civilizzata ed inglobata nel movimento costante che si dirige verso i centri nevralgici della città, o che li rifugge.
Casa di qualcuno che gentilmente mi ospita senza contropartite.
Che mi ci ospita da sempre, chè randagia mi ci porto da bambina.

Sono sola.
Completamente persa nei cazzi miei.
Con le gambe tese, accompagnate dal rumore deciso dei tacchi, a passo svelto solco il buio della notte.
Le macerie del giorno, tutto intorno, sono ampiamente sepolte nell'assenza di luce.
La cittá si appresta a rimboccare la coperta nera su di una quotidianitá multietnica stanca, sudicia, frettolosa, noncurante, talvolta clamorosamente menefreghista.

Lascio raffreddare i pensieri.
Lascio che l'aria notturna li metta a tacere, che li abbandoni all'oblio, che li tempri.
Vorrei fermare quelle quattro parole che mi sovvengono, in qualche modo, magari facendo ricorso all'onnipresente e ormai miracolosa tecnologia.
Ma la preoccupazione di non chiudere gli occhi e l'attenzione sui miei passi, mentre frugo e risvolto le tasche della notte, si impone su tutto il resto.
E quindi le dimentico, mio malgrado lascio che scivolino via, mentre attraverso l'ultimo tratto di strada affrettando i passi sul giallo pedonale che sta per declinare al rosso.

martedì 2 aprile 2013

MESSAGGI ALL'ALTRO MONDO


Sentirsi dire, l'ultima volta, che ero morta.
Morta per lui.

E poi... poi un messaggio recapitato all'altro mondo.
Il nuovo mondo, quello al quale sono arrivata stremata da una lunghissima nuotata in acque profonde e agitate.
Attraversando il mare nel quale ha tentato metaforicamente di affogarmi.

Avrà pensato che per Pasqua, essendo periodo, io sia resuscitata?
Considerato che non gli ho risposto, avrà pensato anche che potessi essere morta per davvero.
Non contento, scrupoloso, ha voluto appurare con uno squillo l'esistenza della scheda.
E quindi avrà realizzato che esisto ancora, ma in un mondo che non è più il suo.

Uno pensa di potersi crogiolare in una scontatissima certezza così, per diritto acquisito.
Senza considerare che certi diritti non sono per sempre, ma si prescrivono per mancato esercizio prolungato nel tempo.
Disinteresse tradotto in giuridichese, insomma.

Un po' come il diritto immaginato di altri, convinti che non sia matematicamente possibile non avere fatto colpo.
Sulla sottoscritta, su chi altri?
Sarò diventata una pietra, ma anche no.
Sto bene come sto.
Non cerco una relazione a tutti i costi.
Non voglio impormi una storia per non stare sola.
E poi, diamine, sarò pure libera di pomiciarmi uno perchè mi va, mettendo le cose in chiaro da subito, senza poi sentirmi obbligata ad intraprenderci una relazione.
E, davvero, se la domanda che si pongono certi interlocutori è così piena di arroganza, egocentrismo e pretesa, ho davvero poco da rispondere o condividere in termini sentimentali.

E poi... cattive nuove.
Cattivissime nuove sotto il profilo lavorativo.
Si barcolla nell'incertezza più totale.
E non si sa esattamente fino a quando, prima di precipitare inesorabilmente.

E ancora... dopo avere tanto sacrificato alla professione, che sia giunto il momento di razionalizzare in modo diverso la mia vita e la carriera?
Non quella finora, ma quella da oggi in poi.
Perchè che sia tutt'altra vita me ne sono accorta da un po', ormai, e non c'è assestamento che tenga.
E la prospettiva non può che rivolgersi al futuro, chè declinare i pensieri al passato è inutile quanto deleterio.

Insomma, chissà.
Di nuovo, l'unica certezza è che esisto, ora e qui.