giovedì 27 settembre 2018

LE TRE MATERIE


Eccoli i tre scogli.
Tre materie del tutto sconosciute.
Tre libri di circa 800 pagine l'uno.
Un blocco di fogli che aspettano di essere scarabocchiati.
La piccola lanterna accesa sul tavolo a farmi compagnia, accanto alla pianta adagiata nel colorato portavaso esotico.
Restringo nuovamente il campo visivo ad un angolo della stanza, quello su cui sollevo gli occhi dai libri.

mercoledì 26 settembre 2018

DOVREI STUDIARE EPPURE STASERA NO


Mi sono avvolta nella giacchina nuova, stamattina, per andare a lavoro.
E di nuovo all'uscita.
Fa fresco, ormai, e le braccia scoperte si intorpidiscono al vento nel trragitto che mi separa dall'auto parcheggiata nel cortile con i cani.
Cani così carini e socievoli che uno, l'altro giorno, ha cercato di caricarsi in auto quando ho aperto lo sportello per salire e andare via.
Un cucciolone soffice e bianco, che è bellissimo ed estremamente gioioso e non riesco a fare altro che sorridergli, quando lo incontro.

Sto prendendo questi nuovi integratori che mentalmente mi spediscono a tremila all'ora nell'atmosfera, ma fisicamente si scontrano con una stanchezza insuperabile.
La testa mi duole, e vorrei trovare riparo in un luogo dove i miei pensieri non vengano colti nè intaccati.

I capelli sono cresciuti e cresceranno ancora.

Avrei dovuto studiare, ma oggi tutto il resto ha avuto la precedenza, e da domani non può più essere così.



GLI STRASCICHI DELLA VECCHIA PROFESSIONE



Le impellenti scadenze per l'anno di imposta passato fanno rimergere la vita passata.
E la burocrazia di ben dieci anni non è roba da poco.
Mi travolge.
E mi sento sopraffatta, al solito, da mille pensieri.
Ho sentito i vecchi colleghi di una vita che non mi manca, e ascoltato dinamiche che guardo con un distacco che quasi mi spaventa.

Ho recuperato, catalogato e ordinato una serie di dati, e li ho trasmessi a chi dovevo.
Non ho ancora finito.
Ho fatto un altro piccolo passaggio di consegne, e mi sento davvero come quello che corre e passa il testimone a quello avanti che comincerà a correre al posto suo.
Non che io non continui a correre, ma lo faccio su un percorso diverso, per certi versi più stimolante, per altri semolicemente più rasserenante, ma non meno difficoltoso.

L'angoscia per il futuro ha lasciato il posto a una enorme stanchezza.
In questo il nuovo lavoro ha cambiato le mie precedenti prospettive di vita professionali.
I miei ritmi vitali.

Sono tornata da lavoro e mi sono rimessa al lavoro, dunque.
Ho aperto poco fa la terza birretta, e ho mangiato un piatto di pasta, per compensare il digiuno sostenuto amaramente a ora di pranzo, passata davanti a uno schermo a sgranocchiare un pacchetto di crackers.
Mentre scrivo ascolto il podcast di un programma radiofonico che mi piace molto e non ho più modo di seguire.
Lo ascoltavo quando uscivo la sera, al rientro a casa.
Una vita fa.

Cosa importa alla fine?
Quanto ci si riesce a rasserenare l'un l'altro, se ci si riesce, nonostante tutto.
Quanto può esserlo la vista di una spiaggia esotica, o immergersi in un bosco che profuma di selvativo.
Quanto ci si riesce a stringere, invece che ad allontanarsi.








venerdì 21 settembre 2018

DEMENTIA & SUSHI


Sono a letto, abbracciata alla mia stanchezza.
Ho messo su un film demenziale, e ho copiaincollato su whatsapp l'ordine solito per il sushi.
Incluse le patatine fritte.

Non sono dove vorrei essere.

E questo film è veramente dannatamente demenziale.
Ho fame, e il ragazzo del sushi è in ritardo.
La birretta che sto bevendo si è già scaldata...

Domani che non lavoro e se tutto va bene mi dedico al mare, alla musica e agli amici e alla famiglia, dovrei anche trovare il tempo di studiare.

È giunta l'ora.

Di nuovo.



giovedì 20 settembre 2018

IL SENSO DELLA STORIA E DEL SOPRUSO


Oggi è uno di quei giorni in cui rientro da lavoro piena di emozioni.
E a scriverne mi tradirei, e tradirei la responsabilità cui sono devota. 

Eppure questo strascico di emozione vorrei rammentarlo appuntandolo qui, che io sola sappia, che io sola possa attingere a questo piccolo frammento di memoria, quale testimone indiretta della storia e del sopruso.

Di case che sono esistite, e che, andate distrutte, sono risorte sulle proprie macerie. 
Di mobilio vandalizzato e della pelle del divano martoriata dai coltelli. 
Di terribili soprusi perpetrati ad armi impari. 
Della rabbia che sopraffà il dolore e ciononostante non riesce a tramutarsi in sciocca vendetta. 
Delle armi impari, così impari che fa rabbia, e una rabbia che non riesce comunque a tramutarsi in desiderio di vendetta, reclamando invece giustizia. 

Ho un groviglio di sentimenti che emerge dalla memoria della giornata, e mi sento grata di avere avuto l'occasione di attingere a piene mani dalla storia, invece di leggerla su carta stampata. 

Sono una persona privilegiata. 






martedì 18 settembre 2018

IL TRAGITTO PER ANDARE A LAVORO



Il tragitto per andare al lavoro comincia dal letto di casa.

Non preparo più il caffè  al mattino.
Trascino i piedi sul parquet dal letto sino al bagno, per fare una doccia rapida.
I capelli restano umidi sino al lavoro.
Spalmo la crema sul viso, stendo un filo di trucco e spruzzo sui polsi un'acqua profumata, con automatismi tali da non rendermene quasi conto.
Mi vesto, nel contempo, senza pensare troppo a cosa mettere.

Predispongo le borse per la giornata, penso al pranzo da portarmi, talvolta mi fermo a comprare un dolcino in pasticceria.
Mi porto lattine di coca cola, per la caffeina e lo zucchero: la mia nuova droga.
E pensare che se la bevevo una volta l'anno, prima, era già tanto...

Scendo in strada e cerco con gli occhi l'auto, chè non mi ricordo mai dove l'ho parcheggiata.

Afferro il volante, metto in modo, oltrepasso rotonde, semafori, ponticelli, cavalcavia; faccio slalom esagerati sulla stradina di campagna di raccordo con la strada di lavoro, che percorro solitaria all'andata e al ritorno, per far prima.

Guardo la campagna che si estende, sempre diversa, sotto i primi raggi di sole, o gli ultimi, come fosse un mare verdeggiante e scuro, un surrogato che conforta gli occhi, ma sconta limiti evidenti.

Mi mancano gli affetti.
Mi manca stringermi, nel letto, la sera.
Mi manca far la spesa e dare l'acqua alle piante.
Guardare come crescono i limoni sul balcone, e gli altri frutti che maturano.
Mi manca tutto, in questo contesto.
Eppure vado avanti, avviandomi sul percorso per il lavoro e confidando che qualcosa cambi sempre in meglio.

Perché adesso non è meglio, ma solo un periodo necessario di transizione, cui devo far fronte a denti stretti.





domenica 16 settembre 2018

LIBRI E VITAMINE


Libreria e farmacia, ecco le imcombenze del week end su cui questa domenica sera si accinge a calare il sipario.

Nel novero dei nuovi obiettivi, ce n'è uno che si approssima, e per farvi fronte occorre, ancora una volta, studiare fortissimamente.

Mi mancano il tempo e le energie, ma i libri li ho presi, le vitamine debbo cominciare ad assumerle, e a mordente e tenacia non sono scarsa.

Non è facile, ancora una volta, incastrare vita privata, lavorativa, tempi e ritmi imprevedibili, dinamiche contorte, uno studio di alto livello.

Non è facile sopportare la distanza.

Non è facile, ancora e di nuovo, abbracciare quesfo sacrificio, privarsi ancora una volta di tutto per puntare a qualcosa di più.

Ne vale la pena?

Si, ne vale sempre la pena di spingersi oltre.

Di ruotare la testa verso il sole, invece di attendere che qualcuno sposti autonomamente il vaso nel quale affondiamo radici contorte.

Crescere, maturare, raggiungere il massimo grado possibile di sviluppo psico-fisico nel breve lasso di tempo concessoci.

Fare tutto, farlo al meglio, farlo al tempo giusto.

E non consentire alle persone giuste e al momento giusto, di scorrere via senza essere valorizzati e vissuti nel modo corretto.

Amando ciò che accade, nel momento in cui accade.





martedì 11 settembre 2018

UN PALLINO BLU


Scorre sulla mappa, delinea il mio tragitto.
Un pallino blu sul navigatore, una piccola luce mobile che si muove decisa verso una direzione.
Ci sono tante strade attorno, ma io ho deciso quale percorrere, e non mi sposto da lì.