venerdì 29 settembre 2023

SETTEMBRE

 

Più tempo sui mezzi pubblici che altrove.

Più personalità in riespansione.

Più movimento.

Più radicamento.

Più letture.

Tanta tanta stanchezza.

Nuove conoscenze.

Nuovi orizzonti esistenziali e professionali.

Una poesia (una dichiarazione?).

Una parentela alla lontana, scoperta di recente, con un artista che seguo da anni (nella cui colorata passione riconosco emozioni che mi agitano).

Diversi stimoli.

Tante cose da fare.

Troppo poco tempo.

Un trekking impegnativo programmato per questo weekend.

Uno zaino di 30 litri da completare, che sarà casa, questi giorni.

Un passo in meno verso la meta finale - altissima - da definire nel tempo e nello spazio del prossimo futuro.




mercoledì 13 settembre 2023

IL PRIMATO DELL'ULTIMA

 

Ho raggiunto un piccolo primato, di recente, che si aggiunge ad altri piccoli risultati collezionati nel tempo, di cui vado fiera.

Hanno tutti il sapore delle cose guadagnate - non regalate o dovute - ed ottenute nonostante competizioni ad armi impari.

C'è qualcosa, di me, che permane nel tempo, ed é forse questa tenacia (un'espressione viscerale dell'istinto di sopravvivenza?), che mi focalizza.

Che mi indirizza.

Non più oppositiva - non più! - lo percepisco ormai nettamente ("ogni città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone", scriveva Calvino, ed io sono un piccolo borgo di mare che si é fatto metropoli per contrapposizione fiera alla desertica realtà circostante).

Si sarà definita la forma (ma poi, che forma prende, veramente, l'acqua?), o sarà finito il deserto, dopo aver a lungo passeggiato tra le farinose dune di sabbia.

Ho ripreso ad esprimermi per iscritto e in musica.

A pieno ritmo.

É la personalità che si riespande e torna ad occupare i suoi legittimi spazi, mi dico con il solito sorriso sghembo, che mi riempie e solleva di nuovo gli zigomi.


Da un po' di tempo, sto dedicando pensieri a una smagliatura del sistema, che andrebbe sanata. 

Qualcosa che per altri é un segmento del proprio lavoro, e che per me ha una portata di gran lunga superiore.

É una questione professionale alquanto complessa e trasversale e rifletto su come inquadrarla per sottoporla ai vertici.

Ho una possibile soluzione in mente, di quelle che salvano capra e cavoli.

Oggi l'ultimo giorno di studio, poi la sintesi, e infine il passaggio con chi ha il potere di trasformare uno stimolo ideale, se consono, in materia reale.

La consapevolezza maggiore raggiunta, finora, é che, come l'acqua, scavo la mia traccia e la percorro libera.

E questa potrebbe - ma non lo saprò finché la proposta non verrà pesata - essere una traccia nuova, su un terreno arido, in cui far scorrere un fiume per portarlo fino al mare.

Oppure, potrebbe restare un disegno tracciato sulla sabbia, e sparire appena s'alza il vento.

Che sia disegno, o traccia, intanto ho buttato giù la proposta, che continuo ad attaccare e capovolgere, cercando e i punti deboli.

Non sta a me valutarne l'efficacia, e la fattibilità - ma tutto può essere fatto, adesso, se ritenuto valido - e attendo con emozione il confronto.

Che non è più unilaterale, tra le dune del deserto e tra le sabbie mobili, ma su un territorio fertile, in cui l'orizzonte splende sospeso tra il cielo, la terra e il mare.





martedì 5 settembre 2023

LE STANZE INTERIORI

 

Stamattina ho trovato una vibrante dedica musicale, appena aperti gli occhi, nella casella dei messaggi.

Non ci sentiamo da un po'.

Non troppo, ma un po'.

L'ultima volta che ci siamo sentiti, gli ho confidato uno stato d'animo particolare; ero turbata, mi ha accolto, come sempre, e mi ha raggiunta, interiormente, dove altri non arrivano.

Dove nessuno vede o intravvede.

Dove a nessuno, in fondo, interessa arrivare.

E dove altri, di sicuro, se pure vi arrivassero, affonderebbero, o camminerebbero con passo pesante, noncuranti di ciò che calpestano.

Questa cosa di dover preparare se stessi, nella vita, a certi incontri, delle attese, dei momenti giusti o non giusti, delle fasi, dei tempi e degli spazi, dei rapporti predefiniti e standard, é davvero una sovrastruttura sradicata dalla realtà e dalla profondità di certi sentimenti.

Che accadono e basta.

Che restano lì, ad abitare stanze interiori.

E la stanza interiore che vicendevolmente abitiamo da sempre, l'uno per l'altro, e l'uno nell'altro, é scaldata dallo scoppiettio di un camino, raggiunta da lontano dal rumore del nostro mare e delle metropoli, della natura selvaggia e di quella dominata dall'uomo, della neve che cade e si ammucchia sino a seppellire porte e vialetti e si trasforma, poi, in temporale estivo, nella ciclicità delle stagioni che percorriamo.

E c'è musica e silenzi. 

Sorrisi e lacrime.

E ci siamo noi, per quelli che siamo realmente, cui é capitato in dono, in questa vita, di volersi bene.


domenica 3 settembre 2023

DI NUOVO LIBERA

 

La personalità va riespandendosi, ora che sono caduti tutti i lacci e lacciuoli che mi impedivano di respirare a pieno.

É finito anche il silenzio stampa.

Di tutto ciò che é stato, e di ciò che ne sarà, non è più questione di mio interesse, non c'è più attualità.

Su tutto ciò che, però, é fuori posto, chissà che non venga accesa una luce.


Riparto - non da zero - con nuove prospettive.