É qualcosa che si illumina nella mente soprattutto quando mi avvio verso sera.
Quando la giornata é quasi trascorsa del tutto, ancora profondamente impegnata, ma non abbastanza da dirsi intensamente vissuta.
L'impegno é solo una parte della vita, e non so più quanto, effettivamente, significante.
Il ruolo e lo spazio di studio e lavoro si sono ormai definiti, senza definirmi, garantendomi margini di autonomia e libertà cui ho sempre aspirato e che continuo a coltivare.
Le proporzioni di ciò che devo e ciò che importa cominciano nuovamente a cambiare.
Ridimensiono.
Il mio ritmo vitale comincia a diversificarsi, come non accadeva da molto.
La cena di ieri sera é stata deliziosa.
Un trionfo di pesce crudo, selezionato con cura, e pulito con garbo e sapienza.
E gli spaghetti con le vongole, per cui ho ceduto volentieri il posto ai fornelli.
Del buon vino.
Le chiacchiere sul divano, con la copertina morbida e pannosa addosso, ed i termosifoni accesi.
Una sigaretta smezzata.
La tenerezza.
Le incertezze, gli slanci, il bagaglio pesante di ciascuno, le parole usate con dolcezza e quelle sparate come proiettili.
Ho voglia di restare.
Ho voglia di partire.
E perdermi.
E tornare.
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