sabato 30 dicembre 2023

RESTO PERCHÉ MI VA

 

Sarei dovuta partire.

Da sola, a vedere un posto nuovo, imparare possibilmente una lingua diversa, e perdermi negli angoli meno turistici a lasciar vagare lo sguardo libero.

Ho deciso di restare e vivere ciò che il presente mi ha regalato, in questo mese di dicembre, con una ritrovata serenità, con chi é qui e ora, come me e con me.

Sono in treno, ed é quasi l'ultimo dell'anno, anche stavolta.

Sembra un po' di seguire una sequenza ritmica che evolve verso nuove armonie, fermo questo filo conduttore di fondo.

E di abbracciare tutte le melodie suonate finora.

E accoglierle.


Ho fatto colazione nel mio posticino preferito; collocato nella parte alta della stazione, ha queste ampie vetrate che affacciano direttamente sui binari e su questa linea infinita dell'orizzonte del viaggio su rotaie.

Preso un caffè, non c'erano i dolcini al cioccolato che prendo di solito.

Ne ho presi altri, e il ragazzo del bar me ne ha regalato qualcuno con un sorriso buono.

Son partita stamattina senza nemmeno truccarmi, scapigliata in ogni senso, con poche ore di sonno, e deve aver pensato, guardandomi, che ne avessi bisogno.

É una libertà conquistata, quella del treno, che non smetto di apprezzare.

Mi consente di scrivere, leggere, studiare, lavorare e vivere, anche nelle interazioni sorprendenti che intraprendo con altri viaggiatori della linea.

In questo ritrovarmi resto.

E mi sembra di persistere, trascendendo i confini stretti di questa piccola esistenza umana.


2 commenti:

Io! ha detto...

Io ho sempre adorato viaggiare in treno, nonostante i disagi e i ritardi, quando ero in Italia! Perché appunto non sai mai chi è seduto accanto e a volte scambi parola con qualcuno che mai avresti incontrato e hai uno spaccato della sua vita.
Non sempre si parla, eh, e a volte i compagni di viaggio sono molesti, ma tutto sommato è un'esperienza che mi manca.

Viaggio relativamente spesso in aereo e non è la stessa cosa. Nessuno parla. Non puoi sperare di avere la stessa interazione. Ogni tanto, comunque, si interagisce. Quando viaggiavo con i miei figli piccoli era inevitabile interagire con le altre famiglie e anche lì storie incredibili.

Un abbraccio e buona fine/buon inizio d'anno!

Bulut

.come.fossi.acqua. ha detto...

Per me il treno é tempo guadagnato rispetto a quando ero obbligata all sola opzione dell'auto.
Treno + mezzi pubblici, al momento, mi consentono margini di vita superiori a quelli che avrei se decidessi di spostarmi in auto.
E le parti a piedi sono movimento e bellezza di cui riempio gli occhi, per cui sono grata.
Una dimensione nella quale riesco a muovermi con discreta soddisfazione, insomma :)))

Buon anno nuovo a te!