domenica 10 marzo 2024

RAGIONAMENTI CHE NON APPREZZO

 

La distanza la misuro anche da qui.

Dall'origine di certi ragionamenti che non mi appartengono e dai quali mi sento disturbata.

Viva la tolleranza, la democrazia, i diritti di tutti di esprimersi; viva, in primis, il mio sacrosanto diritto di pensare come credo e provare ciò che sento, senza sentirmi obbligata ad esternarlo a tutti i costi.

Dicevo, non importa quale sia il motivo della distanza; può essere davvero il più vario.

La distanza è lì, tangibile e consistente.

Pesante.

E questa pesantezza, di domenica mattina, per antipasto, colazione, come amaro al termine dei pasti, o a completo digiuno, me la sarei risparmiata.

É un mio problema che mi sposti l'umore, ma un mio dovere lavorare su me stessa affinché non accada.

La distanza può essere una reazione, una misura correttiva.

Un metodo di risoluzione di uno scontro che non ho voglia di affrontare, perché ridicolo e futile.

La distanza è ciò che provo, mentre cerco di concentrarmi su ciò che é davvero importante e vitale, in questo momento.

La mia salute.

I miei obiettivi personali.

La mia sopravvivenza.

Non ho davvero spazio per consentire ad altri di trascinarmi nei loro mulinelli esistenziali, in cui ruotano in tondo avvitandosi su se stessi.


2 commenti:

Io! ha detto...

É un mio problema che mi sposti l'umore, ma un mio dovere lavorare su me stessa affinché non accada.

Queste parole le potrei applicare a me stessa.

Comunque, è giusto distanziarsi.

Io in certi casi (quando lo ritengo opportuno o doveroso) cerco di spiegare il mio sentire, ma in altri casi no, perché credo che non abbia senso farlo.

Un abbraccio,
Bulut

.come.fossi.acqua. ha detto...


Io non spiego più.

Non si tratta di incomprensioni, ma di distanze che non posso e non voglio colmare.

Passi nel nulla che non mi interessa muovere.

Non ho più tempo per disperdermi ;-*