domenica 1 dicembre 2019

L'ANONIMA GIOCATTOLI


C'è una scatola di giocattoli che si è svuotata, e non riesco a non farci caso.

Ci passo davanti, ogni tanto, e dove mi cade l'occhio - ho questo problema infinito che pungola spesso la mia coscienza - non riesco a distoglierlo come se non mi riguardasse.

La regola di vita che mi sono data, involontariamente - così mi hanno cresciuta, soprattutto papà - è che quello di storto (a cose o persone è indifferente) che accade sotto i miei occhi è questione che mi riguarda, e se posso intervenire in qualche modo debbo farlo.

Ho quindi lanciato una piccola iniziativa con il passaparola per riempire questa scatola e farne pure un'altra.

Nell'anonimato, che non si sappia che sono stata io, perché svelarsi esporrebbe a criticità insostenibili e innescherebbe ulteriori dinamiche a cui non ho interesse a partecipare.

Che tanto poi, al fatto che ci siano o meno giocattoli non frega poi molto a nessuno, e nessuno ci farà caso quando la scatola si sarà riempita.

A nessuno frega molto di nulla, dove sono precipitata, questo si è capito.

Come se la vita che scorre davanti ai propri occhi fosse disinteressante come il vuoto.

Come se fosse sempre scontato che altri non volgano gli occhi altrove, che altri si premurino, che altri facciano qualcosa, intervengano in qualche modo.

Nel frattempo, la scatola ha cominciato a riempirsi.

Il passaparola ha funzionato, e questa piccola condivisione mi scalda il cuore.

Non è nulla, ma per me significa moltissimo.