giovedì 23 gennaio 2020

PIANTARE TAMARINDI


C'è della terra parzialmente incolta, dove lavoro.
Dove pascolano felici i miei randagi famelici ed affettuosissimi,e si addormentano, tra i fili d'erba, a pancia piena.

C'è qualche albero da frutto (con cui ho fatto spuntini dolcissimi in estate).

È uno spazio quasi abbandonato a se stesso.

Stavo pensando di piantare qualcosa, finché resto, e prima di andare via.
Dei bulbi di iris e narciso, probabilmente.
E un albero da frutto, che vorrei provare a mettere per talea.
E un'aloe vera.

Devo consigliarmi con mia madre, esperta come pochi nell'arte di coltivare la terra, crescere piante e fiori, riconoscere erbe spontanee commestibili (che sa anche cucinare divinamente).

L'idea che quando non sarò più qui, qualcosa possa fiorire, dando un po' di colore a questo inferno, mi alleggerisce l'aria che respiro.

Quanto ai miei randagi, sono una gioia quotidiana.

Vorrei che ci fosse sempre qualcuno a dargli da mangiare e garantirgli una ciotola piena d'acqua fresca.
Vorrei che avessero un riparo solido, e non solo quello delle chiome folte degli alberi.

Il fatto di dargli qualcosina da mangiare, comunque, e di sponsorizzare una loro adozione, ha spinto altri amanti degli animali ad armarsi di scatolette e croccantini per sfamarli.

Spudoratamente, oserei aggiungere.

Sono felice del fatto che delle creature abbandonate in mezzo al nulla, abbiano un piccolo conforto.

Vorrei fosse permanente.

C'è quel noto detto orientale per cui chi pianta tamarindi, non raccoglie tamarindi.

Io pianto tamarindi, e anche se non li raccoglierò, vederli crescere dona un senso al mio passaggio in questo luogo.



4 commenti:

Bulut/Nuvola ha detto...

È molto bello tutto questo...
...e comunque vale la pena di piantare tamarindi :D

Un abbraccio! :)

sara-sky ha detto...

bellissimo pensiero :)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Bulut, vale sempre la pena far cose che restino.. ;-)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Sara, se sia bello o no, lo condivido con pochissime anime, nella vita reale, e con voi sul blog.

C'è anche chi non comprende.
E chi si indispone, pensa...